pd,-bonaccini-all'ex-ilva:-“in-liguria-perdiamo-da-troppi-anni,-dobbiamo-tornare-tra-la-gente”-–-genova-24

Pd, Bonaccini all'ex Ilva: “In Liguria perdiamo da troppi anni, dobbiamo tornare tra la gente” – Genova 24

Genova. “Bisogna tornare di più dove la gente lavora, vive, studia. Bisogna avere il gusto di mettersi le scarpe e consumare le suole. Insomma, ci vuole un Pd da combattimento“. E così Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria del Pd, ha deciso di inserire l’ex Ilva di Genova tra le tappe del rush finale verso le primarie del Partito Democratico. Raggiunto a Cornigliano da un piccolo comitato d’accoglienza (composto tra gli altri da Giovanni Lunardon, Lorenzo Basso e Brando Benifei), ha parlato coi giornalisti prima di incontrare una ristretta rappresentanza di lavoratori delle acciaierie nella sede del consiglio di fabbrica. Poi, in serata, l’appuntamento al Teatro Stradanuova.

“Questo è un luogo importante per Genova e guai a perderlo – ha detto parlando dello stabilimento -. Anzi, quello che andrebbe fatto è investirci perché sappiamo che le manifatture, quando non investi, rischi di perderle perché si perde competitività. Conosciamo complessivamente la situazione dell’Ilva ma certamente questo luogo non può sparire – ha aggiunto –. Bisogna convincere anche il governo a pretendere investimenti perché il rischio è quello che si perda”.

Intanto domenica la base sarà chiamata a scegliere il nuovo segretario. In Liguria a partire in vantaggio è la sfidante Elly Schlein. Una regione in cui il centrosinistra ha perso molto terreno negli ultimi anni, anticipando quello che sarebbe successo poi a livello nazionale. “Per questo dico che serve un nuovo gruppo dirigente. Non voglio puntare l’indice contro nessuno, però sono troppi anni che perdiamo le elezioni. E in Liguria – riconosce Bonaccini – sono troppi anni che perdiamo le elezioni regionali e nei capoluoghi, quando fino a qualche anno fa si governava la Regione, Genova e quasi tutti i capoluoghi. Abbiamo vinto di nuovo a Savona e mi ricordo che si respirava il clima di un nuovo centrosinistra civico che poteva riconquistare. Poi si può vincere o perdere, l’importante è non perdersi”.

Ma la Liguria è anche la regione in cui il centrodestra rischia di andare incontro a una spaccatura sulle prossime elezioni amministrative nei Comuni, con un insolito asse Toti-Pd che si è già concretizzato alle provinciali di Savona. Peraltro il governatore, tra il serio e il faceto, ha detto che Bonaccini lo voterebbe alle primarie, anche se si augura la vittoria di Schlein perché a suo dire indebolirebbe ulteriormente il centrosinistra.

Il collega emiliano evita di rispondere sul tema e rilancia: “Penso che il Pd debba ritrovare la vocazione maggioritaria che è il contrario dell’autosufficienza. Se uno pensasse di andare da solo alle elezioni o è matto o non ha capito come funziona. Però in Lombardia e Lazio perdono molto di più M5s e Terzo Polo che spero abbiano capito definitivamente che, se vogliono essere alternativi alla destre, senza Pd non c’è possibilità di costruire un nuovo centrosinistra”.

Bonaccini a Genova parte dagli operai: “Io sono uno di quelli che sta molto poco in ufficio e molto fuori nel territorio. Io credo che uno dei problemi del Pd sia stato avere poca poca voglia di andare in giro. Se le persone possono interloquire con te, sanno che su di te potranno quantomeno contare e, poi, dopo, si può verificare se si possono anche condividere le scelte. Io ho imparato sulla mia pelle, avendo fatto l’amministratore tantissime volte in istituzioni differenti, che se non conosci i luoghi e le persone è praticamente impossibile provare ad essere capaci. Ci vuole un Pd da combattimento, che sappia interloquire molto con chi lavora, anche con chi produce, perché poi senza imprese serie e sane non ci sarebbe sufficiente lavoro”.

Poi i temi programmatici: “Invece che la tassa piatta andava tagliato il costo del lavoro perché dal taglio del costo del lavoro puoi derivarne due conseguenze: aumentare un po’ di più gli stipendi e rendere più favorevole e conveniente stipulare un contratto di lavoro stabile rispetto a uno precario”. E una proposta: “Noi dobbiamo far costare il lavoro precario di più di quello stabile. Per questo bisogna tagliare le tasse anche in termini di decontribuzione per chi ad esempio assume. Penso che se si facesse una decontribuzione al 30% potrebbe essere più conveniente per tanti che devono assumere con contratti a tempo indeterminato. Così come dobbiamo introdurre il salario minimo legale dove non arriva la contrattazione collettiva. Se divento segretario, la prima campagna che faremo nel Paese per essere un po’ più popolari come dicevamo prima è andare davanti alle piazze a raccoglie le firme per una legge di iniziativa popolare per introdurre il salario minimo legale“.

Related Posts

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *