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Uovo di Seppia – Milano – Secolo d'Italia

16 Feb 2023 0:01 – di Redazione

Uovo di Seppia
Via Lodovico Ariosto, 22– 20145  Milano
Tel. 02/49621255
Sito Internet: www.uovodiseppiamilano.it

Tipologia: creativa
Prezzi: menù degustazione 105€, antipasti 21€, primi 22€, secondi 28€, dolci 12€
Chiusura: Domenica sera

OFFERTA
Situato all’interno dell’Ariosto Social Club – particolare struttura ricettiva posta in un palazzo Liberty dei primi del ’900 – Uovo di Seppia è il nuovo bistrot meneghino di Pino Cuttaia, chef siciliano del ristorante La Madia di Licata. Il locale propone una cucina siciliana contemporanea con alcune ispirazioni milanesi, con il menù che, oltre la scelta à la carte, prevede anche un percorso degustazione di 5 portate a 105 euro. La nostra prova è iniziata con un ottimo amuse bouche: un denso, dolce e acido concentrato di pomodoro servito con olio evo di produzione dello stesso Cuttaia, da mangiare con un pane fragrante e profumato servito caldo. L’antipasto – i due baccalà con spuma di carciofo – scende d’intensità presentando un piatto buono ma sbilanciato sull’ortaggio che copre il sapore del pesce mantecato, lasciando in bocca solo una sensazione morbida priva di contrasti di consistenze. I primi assaggiati sono stati nel complesso interessanti anche se per motivi diversi. La “finta” minestra di aragosta d’amare è stato un gioco singolare che mirava a replicare le sensazioni di una minestra di crostacei; il gioco sostanzialmente arriva a stupire – perché riesce nell’intento di mimare la consistenza e il sapore – ma dopo un po’ annoia (nonostante l’inaspettata e gradita nota di cannella) viste le generose porzioni. Decisamente più buona la rivisitazione del celebre arancino di Cuttaia che a Milano diventa un risotto con ragù di triglia e finocchietto selvatico. Il cereale, perfettamente cotto e mantecato, è sormontato da un ragù di triglia spettacolare e da una mollica “atturrata” croccante e profumata. Manca d’intensità il secondo, una ricciola all’acqua di mare filologicamente ben fatta ma senza un particolare carattere: i due filetti di pesce (di buona qualità e cottura) sono stati cotti in un guazzetto dove il pomodoro poteva essere utilizzato con maggiore parsimonia. Il dessert, la cornucopia di cialda di cannolo e ricotta di Passalacqua, ha risposto perfettamente al senso di abbondanza trasmesso dal nome del piatto. Le due generose cialde di cannolo, dal sapore deciso e dalla frittura leggera e croccante, hanno accolto una splendida ricotta dalla dolcezza e dalla lavorazione equilibrata. In chiusura un caffè estratto correttamente e dal corpo bilanciato e rotondo.

AMBIENTE
Gli interni sono essenziali ma eleganti e curati, con i tavoli ben dimensionati e distanziati e dalla piacevole mise en place (vedi le posate poggiate su noccioli di ciliegia caldi per tenerle a temperatura).

SERVIZIO
Cortese e, seppur con qualche incertezza, preciso e disponibile.

Recensione a cura di: Milano de La Pecora Nera – ed. 2022 – www.lapecoranera.net

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