Si è aperto a Ramstein, in Germania, l’ottavo incontro del gruppo di contatto per l’Ucraina a guida Usa, per coordinare ulteriori aiuti militari. Si tratta dell’ottavo incontro del gruppo che racchiude circa 50 Paesi, tra alleati Nato e altri partner. Presente il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, che in videocollegamento ha lanciato l’allarme: «Non abbiamo tempo. Il tempo è un fattore determinante. Dobbiamo agire in fretta. Abbiamo bisogno di panzer da difesa e da combattimento. Ogni arma conta», ha detto il leader di Kiev. Che ha anche ringraziato gli Stati Uniti per la nuova tranche di aiuti militari pari a 2,5 miliardi di dollari, tra cui centinaia di veicoli blindati. «Grazie per aver fornito all’Ucraina un altro potente pacchetto di supporto alla difesa», ha scritto su Twitter. «Gli IFV Stryker, gli APC Bradley aggiuntivi, i sistemi di difesa aerea Avenger sono un aiuto importante nella nostra lotta contro l’aggressore. Grazie per il costante supporto!».
Austin: «Non è il momento di cedere»
Il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin ha invece sostenuto che «non è il momento di cedere. È tempo di scavare più a fondo. Il popolo ucraino ci sta guardando. Il Cremlino ci sta guardando. La storia ci sta guardando. Quindi non molleremo. E non esiteremo nella nostra determinazione ad aiutare l’Ucraina a difendersi dall’aggressione imperiale della Russia». E ha aggiunto: «Non smetteremo, non indugeremo e non esiteremo nell’aiuto dell’Ucraina». A stretto giro di posta è arrivata la replica del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov: «Abbiamo ripetutamente affermato che tali forniture non saranno in grado di cambiare radicalmente nulla, ma aggiungeranno problemi per l’Ucraina, per il popolo ucraino». Peskov ha tirato in ballo anche l’Alleanza Atlantica: «C’è un crescente coinvolgimento indiretto e talvolta diretto dei Paesi della Nato. Sentiamo dichiarazioni che indicano il predominio assoluto della volontà politica di aumentare questo coinvolgimento».
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