Bere bevande calde in inverno è un’azione sicuramente molto diffusa e piacevole, ma non bisognerebbe farlo: si corre un gravissimo rischio per la salute, lo afferma la scienza.
Quando le temperature fuori dalla finestra si fanno sempre più rigide e quel brivido si inizia a diffondere lungo tutto il corpo, una delle prime azioni che si compiono per trovare conforto e riscaldarsi è quella di gustarsi una buona tazza fumante. Che si tratti di caffè, cioccolata, di un the o di una tisana, l’abitudine di bere bevande bollenti è diffusissima in molte parti del mondo e diventa quanto mai frequente in inverno.
Il corpo prova una sensazione indubbiamente piacevole nell’ingerire liquidi bollenti quando il clima è freddo, ma questo semplicissimo atto può avere delle conseguenze davvero molto pericolose per la salute. Svariati studi si stanno concentrando sempre più sulla relazione che intercorre tra il consumo di bevande caldissime e i tumori. Se non esistono ancora prove scientifiche sull’insorgere di tumori che riguardano vie aeree e digestive, le cose cambiano se si tratta invece di esofago.
“L’esofago è il tratto del canale alimentare che va dalla faringe allo stomaco. Il tumore che lo riguarda non è molto comune”, hanno affermato i ricercatori di AIRC, ma allo stesso tempo hanno confermato la preoccupante evidenza. “Diversi studi hanno messo in luce che il rischio di sviluppare questo tipo di tumore è influenzato dalle abitudini alimentari, in particolare dall’abitudine di bere bevande molto calde“, si legge nella nota.
Rischio di tumore all’esofago se si bevono bevande bollenti: i motivi
L’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha valutato le bevande come caffè o mate (consumato in America Latina) come rientranti nel gruppo 3, ossia non cancerogene per l’uomo. La stessa valutazione fatta sulle bevande bevute bollenti però, le ha fatte rientrare nel gruppo 2A, ossia possibilmente cancerogene. Questo fa comprendere facilmente come il calore delle bevande ingerite può davvero incidere sul tumore all’esofago. Le temperature a cui vengono consumate infatti, arrivano e superano generalmente i 65-70°.
L’effetto che queste temperature hanno sul tratto è quello di un vero e proprio shock termico. Come gli studi scientifici hanno analizzato, questo provoca un effetto infiammatorio dell’esofago, che può diventare a lungo andare nocivo per l’epitelio. Quale sarebbe dunque, la soluzione migliore per potersi gustare una buona bevanda senza però correre seri rischi per la salute?
“Bisogna farsi guidare dal buonsenso: è bene raffreddarle e ingerirle solo nel momento in cui c’è la possibilità di sostenere le bevande in bocca. Perché se è ustionante per la bocca lo è anche per il cavo orale“, ha sostenuto il Dott. Luigi Ricciardiello, professore associato di gastroenterologia e ricercatore di AIRC.