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“Non esistono droghe leggere”, a Palazzo Tursi il convegno di sensibilizzazione organizzato da Fidapa

Si è svolto oggi pomeriggio nel salone di rappresentanza di palazzo Tursi il convegno organizzato da Fidapa – Federazione Italiana Donne Arte Professioni Affari – “Non esistono droghe leggere”.

“Fidapa ha come scopo il sostegno delle attività legate alle donne in generale e soprattutto di coinvolgerle nell’attività politica e sociale – dice Rachele Capristo, presidente Fidapa distretto nord ovest – Questo convegno rientra appunto nell’obiettivo di cittadinanza attiva, di promozione della cittadinanza attiva che veda il coinvolgimento delle associazioni a fianco dell’istituzioni per mettersi al servizio della comunità. Il problema della droghe purtroppo coinvolge sempre più i ragazzi di età molto giovane che si avvicinano al consumo delle droghe in maniera superficiale e senza sapere le reali conseguenze”.

Fidapa ha voluto organizzare questo incontro a seguito dell’aumentare dell’uso e dell’abuso di droghe che si è diffuso soprattutto tra le generazioni più giovani in concomitanza con lo scoppio della pandemia da Covid-19 che ha causato nei ragazzi disagi psicologici che non sempre sono stati riconosciuti.

“Questo evento è nato durante una serata Rotary, nel periodo in cui ero prefetto quando conobbi Gian Mario Uniola (Luogotenente c.s. della Guardia di Finanza, specializzato Anti-Terrorismo Pronto Impiego ndr) e rimasi folgorata dalla sua relazione – aggiunge Marinella Accinelli, past president Fidapa sezione Genova – Non immaginavo assolutamente che le droghe leggere di fatto non esistessero e che, se azionate da sostanze chimiche, creassero dipendenza e delle difficoltà assolute a livello celebrale”.

Negli ultimi anni sul mercato sono state immesse molte sostanze illecite e chimiche a poco prezzo che ne rendono particolarmente facile la reperibilità e il consumo: per questo tipo di droghe sintetiche – e per tutte le altre le sostanze – diventa quindi cruciale una corretta informazione che possa fungere da deterrente, facendo sapere i danni provocati su fisico e psiche. 

“Di solito il nostro ruolo viene visto sempre dopo – spiega Massimo Servadio, psicologo e psicoterapeuta – In realtà è molto importante fare psicoeducazione su questo tema già prima con interventi di formazione e sensibilizzazione fondamentali per andare ad intercettare il fenomeno. Un fenomeno di rete dove ci sono più attori e più ruoli che intervengono: è importante coinvolgere tutta tutta la famiglia per intervenire con la psicoeducazione, poi eventualmente è importante l’intervento di rete più specialistico”.

La distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti è, secondi Fidapa, meramente giuridica perché a livello di effetti collaterali non esiterebbe distinzione: al momento, nella nostra legislazione esiste una distinzione tra consumo personale e spaccio. 

“È un tema che richiede un coinvolgimento di tutta la città – commenta Enrico Costa, presidente Ceis Genova – Bisogna pensare di prendere in carico la persona e prenderla in carico proprio già in età giovanile perché l’attrazione delle sostanze come alcool e droghe rischio di diventare un abuso. È una deriva molto pericolosa che deve essere gestita a tutto campo”.

“Un problema che deve assolutamente coinvolgere sempre di più le amministrazioni pubbliche e  sensibilizzare i giovani – dice Paola Marongiu, avvocato tributarista – Qui si svolge un’importante attività di conoscenza e di prevenzione del rischio che deve tradursi nelle scuole che costituiscono da sempre l’istituzione dove i giovani trovano il loro bagaglio culturale”.

“È un momento divulgativo molto importante quello che oggi Fidapa ha deciso di organizzare ed è un momento importante per i giovani e per le loro famiglie e anche per tutti coloro che dell’uso di droghe sono vittime – ha detto l’assessore al Marketing territoriale, Politiche per i giovani, Disagio e solitudine, Pari opportunità e animali Francesca Corso -. E dico vittime perché chi decide di percorrere questo tipo di strada consumando droghe pensando che siano leggere e quindi non possano causare danni permanenti in realtà non sa che le droghe leggere non devono esistere: non esiste distinzione tra le droghe e bisogna essere consapevoli di quello che accade e momenti come questo aiutano sicuramente ad aumentare la sensibilizzazione rispetto a questi temi”.

“Un’occasione in più per parlare del fatto che di droghe leggere proprio non se ne deve parlare – conclude Simona Ferro, assessore regionale politiche giovanili – Le droghe leggere non esistono, le droghe leggere sono soltanto un paliativo e creano soltanto una dipendenza che può portare poi a delle conseguenze nefaste. Sono molto contenta, come assessore alle politiche giovanili, di essere qui perché il problema della sicurezza dei giovani è sentito trasversalmente non soltanto dalle istituzioni ma anche dalle associazioni”. 

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