di Marco Galluzzo
Il faccia a faccia tra la premier italiana e il generale sfumato all’ultimo minuto
Meloni
atterra a Tripoli e l si ferma. Vede il governo legittimo ma non fa tappa a Bengasi, non vede il generale Haftar, l’altro leader forte del Paese africano. In apparenza pu apparire una scelta politica, per alcuni pu essere uno strappo, per altri persino il frutto delle critiche rivolte al mega contratto fra Eni e Noc. In questo caso l’apparenza inganna: la missione del capo del governo in Libia stata preparata a fondo sia dalla nostra diplomazia che dai nostri apparati di sicurezza, e quelle che possono sembrare delle forzature in realt sono l’esito di colloqui e di rapporti che sono stati soppesati con estrema prudenza da parte del governo italiano.
Nella prima versione del suo viaggio la presidente del Consiglio (che per ragioni di sicurezza ha rinviato di qualche giorno l’annunciata visita a Kiev) aveva preso accordi anche per un faccia a faccia con Haftar, l’autoproclamato capo dell’esercito nazionale libico. Per una serie di coincidenze sfortunate per, almeno cos viene ricostruito da fonti italiane, il generale ha dovuto rinunciare al confronto con Meloni per ragioni personali: si trova in questi giorni a Parigi, per una serie di cure…