di Lara Sirignano

Il giovane faceva parte del gruppo che avrebbe violentato e ripreso in video la 15enne, che poi per la vergogna, due anni dopo lo stupro, si tolse la vita. Trovati filmati di rapporti con altre ragazze: sarebbero state anche loro minacciate

Video hard e ricatti sessuali:l’inchiesta sul suicidio di Alice Schembri

, la diciassettenne, violentata e filmata da quattro amici quando aveva 15 anni e poi morta suicida nel 2017, apre scenari inattesi agli inquirenti. Oltre all’indagine per violenza sessuale e produzione di materiale pedo-pornografico, aperta dalla Dda di Palermo e dalla Procura dei minori del capoluogo (due dei presunti violentatori erano maggiorenni all’epoca dei fatti, altri due lo sono diventati dopo) si procede per tentata estorsione.

Uno degli adolescenti coinvolti, che avrebbe avuto anche una relazione sentimentale con Alice, sarebbe stato protagonista di diversi video che lo immortalavano mentre faceva sesso con delle coetanee. Il sospetto degli inquirenti che il minore potrebbe
aver tentato di ricattare le adolescenti, tra loro anche Alice, chiedendo denaro ed altro in cambio della mancata divulgazione dei filmati girati a insaputa delle protagoniste.

Parte del fascicolo sarebbe stata trasmessa ai pm dei minori di Palermo