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A Tursi incontro organizzato dai Lions sul futuro del nucleare

Interrogarsi sul futuro del nucleare, in Italia e all’estero, facendo il punto sullo stato dell’arte e sfatando la confusione che spesso accompagna le discussioni in tema. Sono questi, tra gli altri, gli argomenti che hanno costituito il filo conduttore del convegno “Facciamo chiarezza sul nucleare” voluto e organizzato dal Lions Club International dei club Golfo Paradiso, Genova Sturla La Maona e Tortona Duomo e moderato dal professor Pietro Canepa e che si è svolto questo pomeriggio a palazzo Tursi, nel salone di rappresentanza.  

Ad alternarsi per parlare di nucleare cinque esperti che si sono avvicendati sul podio: ad aprire l’incontro l’intervento del dottor Umberto Minipoli, dell’Associazione italiana nucleare, con “Produrre energia da sorgente nucleare oggi. Necessità o capriccio”; a seguire il prof. Marco Ricotti del Politecnico di Milano e presidente di Cirten, “Reattori nucleari a fissione. Lo stato dell’arte”; il prof. Mario Mariani, Politecnico di Milano, “Il trattamento dei rifiuti nucleari”; l’ing. Sergio Orlandi, Iter Organization, “La fusione nucleare: a che punto siamo? Oggi e nel futuro” e per concludere l’ing. Fabrizio Bianco, di Ansaldo Nucleare, “L’industria italiana è ancora coinvolta nel nucleare?”. 

Presente al convegno anche l’assessore all’Ambiente Matteo Campora: “Di nucleare si parla poco e ci sono poche occasioni per approfondire questo tema, un tema estremamente importante e che bisogna far conoscere ai cittadini: dopo il referendum in qualche maniera è calato il sipario e le occasioni di parlarne sono diminuite. È indubbio che il nostro sia un mondo in crescita, siamo otto miliardi, tra qualche anno saremo 10 e ci sarà necessità di trovare energia e le fonti potranno essere le più diverse: ci potranno essere le rinnovabili ma ci potranno essere anche il nucleare ed è un orgoglio che ci siano aziende genovesi e liguri che fanno parte di questo processo che qualche anno fa si è fermato ma che deve assolutamente riprendere”. 

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