Inflazione Usa superiore alle attese, Borse europee in rosso

Borse europee in ribasso a causa dell’inflazione Usa, superiore alle attese. Dopo giorni di incertezze, dati macroeconomici di vario segno e ipotesi contrastanti sull’orientamento della Federal Reserve, è stata decisiva la notizia che nel mese di gennaio negli Stati Uniti l’inflazione Pce (personal consumption expenditures price index), il dato preferito dalla Fed per valutare l’andamento dei prezzi negli Usa, è aumentata dello 0,6% rispetto al mese precedente, contro attese per un rialzo dello 0,5%, ed e’ cresciuta del 5,4% rispetto a un anno prima, dopo il 5,3% di dicembre (rivisto dall’iniziale 5%), contro attese per un dato al 5%. A rafforzare l’ipotesi di una stretta sui tassi si sono aggiunti l’aumento sopra le attese delle vendite di case nuove e della fiducia dei consumatori negli Usa. Londra segna -0,37%, Madrid -0,33%, Parigi -0,78%, Francoforte -1,72%, Milano -1,07%.

Lieve aumento dello spread Btp/Bund a 184 punti (variazione +0,76%, rendimento Btp 10 anni +4,33%, rendimento Bund 10 anni +2,49%).

A Piazza Affari in testa al listino principale si è piazzata Saipem (+1,96%) seguita da Erg (+1,71%),Telecom (+1,36%), nel giorno in cui il cda ha esaminato l’offerta di Kkr e ha dichiarato di apprezzare l’interessamento del fondo Usa anche se la proposta è migliorabile economicamente. In fondo al Ftse Mib è scesa Pirelli (-3,76%), in una giornata debole per il settore auto .

Sul mercato dei cambi, l’euro passa di mano a 1,0558 dollari (1,0591 in avvio e 1,0593 ieri in chiusura) e a 143,842 yen (142,78 e 142,64). Il cambio dollaro/yen è a 136,235 (134,80 e 134,63).

In ribasso il petrolio: il contratto consegna aprile sul Brent scende dello 0,35% a 81,92 dollari al barile e quello di pari scadenza sul Wti dello 0,49% a 75,02 dollari al barile. Il prezzo del gas ad Amsterdam è a 50,85 euro al megawattora (+0,13%).

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