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I 5Stelle sfidano l'effetto boomerang con la mozione di 'sfiducia' a Delmastro: una mossa disperata – Secolo d'Italia

Ingenuità? Livore ideologico? I 5Stelle battono sul tempo Pierino-Calenda con il più classico degli esercizi retorici. La mozione di censura (o di sfiducia), rito antico e inutile che le opposizioni utilizzano da sempre per alzare il polverone quando sono a corto di argomenti. E di numeri.

L’inutile mozione di sfiducia dei 5Stelle a Delmastro

Ma i 5Stelle ci provano lo stesso. Sfidando il sicuro effetto boomerang. Nel mirino, neanche a dirlo, il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro. Assurto alla cronaca politica per il caso Cospito. Colpevole, a detta della sinistra in affanno, di aver fornito al collega di partito Giovanni Donzelli la notizia, per nulla segreta, della visita della delegazione dem all’anarchico terrorista in sciopero della fame contro il 41 bis. E, soprattutto, di aver visitato alcuni boss mafiosi indicati dallo stesso Cospito.

Il sottosegretario alla Giustizia non sarebbe adeguato al ruolo

È il capogruppo grillino alla Camera, Francesco Silvestri, a metterci la faccia. Presentando lo scorso 2 febbraio una mozione di sfiducia “perché il governo avvii immediatamente le procedure di revoca, su proposta del presidente del Consiglio dei ministri, sentito il Consiglio dei ministri, della nomina a sottosegretario di Stato del deputato Andrea Delmastro Delle Vedove”.

Una mossa disperata che diventa un boomerang

Una mossa disperata visto che il governo e la maggioranza hanno fin da subito fatto quadrato intorno al deputato di Fratelli d’Italia. Respingendo, carte alla mano,  la narrazione delle opposizioni su presunte fughe di notizie riservate. Eppure per il partito di lotta e di governo di Conte l’azione del sottosegretario non può essere stata ispirata “dal superiore interesse esclusivo della nazione. Come espressamente imposto dalla legge n. 400 del 1988”.

Il testo della mozione destinata a naufragare

Nella mozione di sfiducia si denuncia, ovviamente, “la totale inadeguatezza di Delmastro a ricoprire un incarico istituzionale di così particolare delicatezza. Proprio in un dicastero che  ha rapporti diretti con le strutture penitenziarie”. E ancora, in un crescendo di ricostruzioni faziose, avrebbe “compromesso e ostacolato indagini rilevantissime sulle organizzazioni criminali di più alto livello. Recando gravissimo pregiudizio alla tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico”.

L’ombra oscura e pesante sul governo…

Ma non basta, la condotta di Delmastro getterebbe “una oscura e pesante ombra sulla sua attività governativa. In un dicastero di così tale rilievo e delicatezza”. Un compendio di accuse propagandistiche che fanno da megafono al processo inscenato in questi giorni dal centrosinistra.  “Anche il solo sospetto – insistono i 5Stelle – che il sottosegretario abbia potuto svelare informazioni delicatissime per perseguire interessi riferiti al suo partito politico ha irrimediabilmente compromesso la onorabilità della sua attività ministeriale”. Parole in libertà per archiviare una pratica che le opposizioni non sanno come gestire. Dopo lo tsunami scatenato a orologeria sull’intervento di Donzelli.

Conte: la Meloni deve invitare i suoi fedelissimi a dimettersi

E meno male che Conte, dopo l’appello del premier Meloni, giura di non avere mai alzato i toni. “Tutti dobbiamo lavorare con grande unità quando ci sono delle intimidazioni eversive e delle minacce allo Stato. Un’altra cosa, però, sono gli avvenimenti accaduti. Meloni deve invitare i suoi fedelissimi Donzelli e Delmastro a dimettersi”.

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