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Guerra Russia-Ucraina: Putin alla Messa di Natale da solo al Cremlino. Violata la tregua, a Londra la conferenza internazionale sui crimini nel conflitto

Il presidente russo Vladimir Putin ha partecipato alla messa per il Natale ortodosso nella cattedrale dell’Annunciazione, una delle tante chiese sul terreno del Cremlino a Mosca. Secondo quanto riferisce la stampa russa, confermando quanto appare su un video diffuso sui social network, il presidente ha assistito alla celebrazione in perfetta solitudine.

Non ha retto però il cessate il fuoco dichiarato unilateralmente dal presidente russo per il Natale ortodosso: le forze russe e quelle ucraine si sono accusate reciprocamente di avere continuato i bombardamenti anche nel giorno della Vigilia.

Secondo gli 007 dell’intelligence militare ucraina, la Russia sarebbe pronta a ordinare la mobilitazione di ben 500.000 coscritti a gennaio, in aggiunta ai 300.000 richiamati a ottobre. Lo scrive il Guardian sottolineando che si tratta di un altro segnale evidente che il presidente Vladimir Putin non abbia alcuna intenzione di porre fine alla guerra. Vadym Skibitsky, vice capo dell’intelligence militare ucraina, ha affermato che l’Ucraina ritiene che i coscritti parteciperanno ad una serie di offensive russe durante la primavera e l’estate nell’est e nel sud del paese.

Ecco come i costi di merci e gas incidono sul conflitto

I costi per il noleggio di navi per il trasporto di merci dal Mar Nero sono aumentati di oltre un quinto dall’inizio dell’anno, a causa dell’aumento dei tassi di assicurazione contro i rischi di guerra. I flussi di gas naturale russo verso l’Europa attraverso l’Ucraina hanno continuato a diminuire ieri, mentre è calata anche la fornitura verso est attraverso il gasdotto Yamal-Europa. L’operatore della rete elettrica ucraina ha lanciato un nuovo appello ai cittadini per risparmiare elettricità, mentre le temperature sono scese e il consumo di energia è aumentato, minacciando nuove tensioni su una rete devastata dagli attacchi aerei russi.

Sos telecomunicazioni: all’Ucraina servono 1,79 miliardi per le infrastrutture distrutte

L’Ucraina avrà bisogno di almeno 1,79 miliardi di dollari per riportare il settore delle telecomunicazioni ai livelli precedenti la guerra, ha dichiarato un’agenzia delle Nazioni Unite, sostenendo che la Russia ha “distrutto completamente o sequestrato” le reti in alcune zone del Paese.

A Kiev entro marzo 40 veicoli da combattimento di fanteria Marder dalla Germania

La Germania ha dichiarato di voler consegnare all’Ucraina circa 40 veicoli da combattimento di fanteria Marder entro la fine di marzo, e il vicecancelliere Robert Habeck ha detto che Berlino potrebbe infine inviare la sua intera flotta funzionante di queste armi.

Sistemi d’arma anti-drone dagli Usa all’Ucraina

Gli Stati Uniti forniranno più di 3,75 miliardi di dollari in assistenza militare all’Ucraina e ai Paesi colpiti dall’invasione russa del suo vicino, ha dichiarato il Segretario di Stato Antony Blinken. L’impegno degli Stati Uniti a fornire per la prima volta a Kiev veicoli da combattimento Bradley è esattamente ciò di cui l’Ucraina ha bisogno, ha dichiarato il presidente Volodymyr Zelensky. Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha assegnato a L3HarrisTechnologies Inc un contratto da 40 milioni di dollari per la fornitura di 14 sistemi d’arma anti-drone per rafforzare le forze di sicurezza ucraine, ha dichiarato l’appaltatore.

Raid su Kherson e Donbass

Sembra vacillare il cessate il fuoco in Ucraina proclamato dal presidente russo, Vladimir Putin, in occasione del Natale ortodosso. Secondo il vice capo dell’ufficio presidenziale di Kiev, Kyrylo Tymoshenko, alcuni missili hanno bersagliato una caserma dei pompieri a Kherson, nel sud del Paese. Testimoni, inoltre, riferiscono di colpi d’artiglieria sparati dalle posizioni dei filo-russi nel Donetsk, mentre il governatore ucraino di Luhasnk, Serhiy Haidai, ha sostenuto che sono stati lanciati 14 missili dall’entrata in vigore del cessate il fuoco.

Londra ospiterà la conferenza internazionale sui crimini di guerra

Ministri della Giustizia da tutto il mondo parteciperanno a Londra a una conferenza internazionale sui presunti crimini di guerra commessi in Ucraina. Lo riportano i media britannici, precisando che l’evento si terrà a marzo a Lancaster House e sarà co-presieduto dal vice primo ministro e segretario alla Giustizia britannico, Dominic Raab, e dalla sua omologa olandese, Dilan Yesilgoz-Zegerius. Nel corso dell’incontro, riporta Sky News, i ministri ascolteranno la relazione del procuratore della Corte penale internazionale (Cpi), Karim Khan, che attualmente sta indagando sulle accuse secondo cui i soldati russi avrebbero commesso crimini di guerra durante l’invasione dell’Ucraina. “Le forze russe sappiano che non possono agire impunemente e noi sosterremo l’Ucraina finché non sarà fatta giustizia. A quasi un anno dall’invasione illegale, la comunità internazionale deve dare il suo sostegno più forte alla Cpi in modo che i criminali di guerra possano essere chiamati a rispondere delle atrocità a cui stiamo assistendo”, ha dichiarato Raab.

Metropolita di Kiev: “Non ci fidiamo del cessate il fuoco russo”

«Dieci mesi di attacchi su vasta scala, uccisioni e torture di civili, di terribili atrocità e distruzione di intere città, di cinici attacchi terroristici contro infrastrutture critiche da cui dipende la vita della gente comune, di continue bugie e propaganda hanno dimostrato che attualmente non abbiamo il minimo motivo per fidarci delle dichiarazioni della Russia, né dell’esistenza di valori morali tra i suoi leader, compresi quelli ecclesiastici». Lo ha affermato in un’intervista a Repubblica Epifanio I, il metropolita della Chiesa ortodossa di Kiev e di tutta l’Ucraina, sottolineando di non credere al cessate il fuoco proclamato dalla Russia in occasione del Natale ortodosso, che si celebra oggi. «Per noi è ovvio da molto tempo che tutto ciò che fanno o dicono è finalizzato solo al loro vantaggio: propaganda informativa o aggressione militare» ha aggiunto Epifanio I, che riferendosi sempre ai russi ha sottolineato che «se vogliono davvero un cessate il fuoco, c’è un passo molto semplice per realizzarlo: possono smettere di attaccare, lasciare la nostra terra e tornare a casa per affrontare i loro problemi, che sono molti». «Abbiamo visto molto bene, nei fatti, che tutti i ‘gesti di buona volontà’ della Russia sono avvenuti solo come risultato delle attività sul terreno delle nostre forze armate, che hanno inflitto loro sconfitte militari», ha proseguito il metropolita, puntando il dito poi contro il patriarca russo Kirill: «E’ uno dei creatori di fatto dell’ideologia omicida della pace russa, che è diventata la base di questa aggressione. È ovvio per ogni cristiano sincero che la guerra senza fondamento contro l’Ucraina, scatenata dalla Russia e sostenuta personalmente da essa, è un peccato terribile, abominevole davanti a Dio e di cui Dio chiederà sicuramente conto».

In 3.000 a Zaporizhzhia “costretti prendere cittadinanza russa”

Nella città di Enerhodar, nella regione di Zaporizhzhia, i russi hanno costretto circa 3.000 lavoratori della centrale nucleare a prendere “i cosiddetti passaporti russi”. Lo affermano i comandi militari ucraini, citati da Ukrinform. Secondo Kiev, la grivna ucraina è stata tolta dalla circolazione in città mentre gli imprenditori locali sono minacciati di multe e confisca dei beni per aver accettato la valuta ucraina. Il numero di locali residenziali sequestrati dagli occupanti e abbandonati da coloro che sono stati costretti a fuggire è aumentato in modo significativo, affermano.

Londra, a marzo conferenza mondiale su crimini guerra

I ministri della Giustizia di tutto il mondo si incontreranno il prossimo marzo a Londra per tenere una conferenza internazionale sui crimini di guerra, incentrata sull’Ucraina. Come riportato dal ministero della Giustizia britannico in un comunicato, l’incontro ha lo scopo di promuovere le indagini della Corte penale internazionale (Cpi) sui crimini di guerra commessi dopo l’invasione russa dell’Ucraina.

Russia: per Putin cerimonia di Natale nella cattedrale del Cremlino

Il presidente russo Vladimir Putin ha assistito alla cerimonia ortodossa di celebrazione del Natale alla Cattedrale dell’Annunciazione del Cremlino, a Mosca: lo scrive la Tass. Negli anni passati, ricorda il dispaccio dell’agenzia di stampa, aveva di solito partecipato alle celebrazioni in chiese che si trovavano in altre regioni della Federazione, ma già l’anno scorso si era “avvicinato” andando alla chiesa vicina alla sua residenza fuori città, a Novo-Ogaryovo, che si trova comunque nella regione di Mosca. Secondo quanto riferisce la stampa russa, confermando quanto appare su un video diffuso sui social network, il presidente ha assistito alla celebrazione in perfetta solitudine.

Il patriarca di Mosca Kirill ha invece celebrato la liturgia nella Cattedrale del Cristo Salvatore di Mosca, riferisce Ria Novosti. L’anno scorso, sottolinea la Tass, Putin aveva assistito alla funzione della notte del Natale ortodosso nella Chiesa dell’Immagine del Salvatore, situata nella sua residenza presidenziale a Novo-Ogaryovo, fuori Mosca. Il media di opposizione bielorusso Nexta ha rilanciato su Twitter le immagini di stasera della tv russa Rossija 1 in cui si vede Putin, maglione a collo alto e giaccone, da solo in una sala con il celebrante. Nexta sottoline la solitudine del presidente «uscito dal suo bunker». «Il prete – ironizza il tweet – è probabilmente un agente dell’Fsb».

Borrell, ritiro truppe Russia unica opzione per pace

Il cessate il fuoco dichiarato ieri unilateralmente dal presidente russo Vladimir Putin «non cambia il fatto che la Russia sta occupando illegalmente parti del territorio ucraino. Il ritiro delle truppe e delle attrezzature militari russe dall’intero territorio ucraino all’interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti è l’unica opzione seria per ripristinare la pace e la sicurezza». È quanto ha detto l’Alto rappresentante della politica estera dell’Ue, Josep Borrell, in un colloquio telefonico avuto oggi con il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. «In assenza di tali azioni concrete, un cessate il fuoco unilaterale sembra solo un tentativo della Russia di guadagnare tempo per rifornire e riorganizzare le sue truppe o per riparare la sua reputazione internazionale distrutta», ha aggiunto Borrell secondo quanto riferito dal Servizio di azione esterna dell’Ue.

Hacker russi hanno attaccato tre laboratori nucleari negli Usa

Un gruppo di hacker russi noti come ‘Cold River’ ha colpito tre laboratori di ricerca nucleare negli Stati Uniti la scorsa estate. Lo riferisce in esclusiva la Reuters sul suo sito. L’attacco è avvenuto tra agosto e settembre proprio nei giorni in cui il presidente russo Vladimir Putin minacciava l’uso di armi nucleari per difendere il proprio territorio. I laboratori Usa presi di mira da Cold River , che dall’inizio della guerra in Ucraina ha sferrato diversi cyberattacchi contro Kiev, sono Brookhaven, Argonne e Lawrence Livermore.

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