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Genoa-Pisa, l'esperienza di D'Angelo contro l'entusiasmo di Gilardino – Liguriasport

Sudtirol e Frosinone hanno lasciato le penne a Marassi ed ora tocca al Pisa cercare di arginare la forza d’urto genoana. L’occasione è stimolante per la truppa del Gila, ben decisa a togliersi di dosso un’altra pretendente a quel secondo posto che – continuando la marcia trionfale dei ciociari in vetta alla classifica – diventa il solo obiettivo qualificante per un gruppetto di pretendenti.

Si annuncia una sfida delicata, poiché difficilmente i toscani si presenteranno mansueti al pari del Benevento, che ha subito per mezza partita la vena dei giocatori rossoblù ma ci ha messo del suo in quel monologo degli ospiti.

Il Pisa è di altra pasta fatto, anche se la fresca rimonta incassata ad opera del Como segnala qualche incrinatura in fase difensiva. Luca D’Angelo, tornato sulla panca nerazzurra, è un fior di allenatore che sta valorizzando un materiale umano per nulla disprezzabile. Profondo conoscitore della cadetteria, il tecnico pescarese non commetterà errori di presunzione e partirà con un atteggiamento prudente per poi mutarlo in corso d’opera, qualora denotasse qualche balbettio nella manovra genoana.

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Gilardino punta a proporre un undici intraprendente come quello ammirato nel Sannio piuttosto che la squadra sfilacciata e inerme vista all’opera precedentemente contro il Venezia. Lo sviluppo del gioco dipenderà anche dalla scelta del modulo. La difesa a tre pare aver scalzato la quattro in cima alle preferenze del biellese. In difesa, col ritorno da squalifica di capitan Bani, si registra una certa abbondanza. Improbabile una riconferma dl giovane Vogliacco, mentre crescono le chances di Ilsanker, che sa coprire e anche impostare.

A centrocampo potrebbe avvertirsi la mancanza dell’appiedato Sabelli, che tra tutti gli esterni (in attesa di un provvidenziale rinforzo nel settore) è il più idoneo alla fase di spinta. Gila dovrebbe affidarsi a Hefti a destra e a Criscito a sinistra, con la raccomandazione rivolta ai difensori centrali di aiutare in fase di impostazione.

Difficilmente il trainer rinuncerà alla coppia Gudmundsson-Aramu in qualità di ispiratori della sola puta fissa, che sarà certamente Coda, ringalluzzito dal doppio ritorno al gol su azione. Ma attenzione: il parco alternative, oltre a Puscas (desideroso di proseguire la serie dei subentranti a bersaglio), offre l’ultimo arrivato, Dragus, che forse avrebbe bisogno di ambientarsi ma come soluzione… disperata potrebbe venire subito utilissimo.

È superfluo, forse, rimarcare che il Genoa è ancora alla ricerca di una vittoria meno sofferta del solito. Una quaterna secca o anche un tris, impresa che a parecchie avversarie ogni tanto riesce, rientra tra le utopie, ma due golletti di margine prima dei minuti conclusivi sarebbero comunque un bel passo avanti. E se maturasse l’ennesimo successo stentato, sarebbe ugualmente festa: la serie A, dopo tutto, si conquista con la regolarità di rendimento più che con le goleade.

                                PIERLUIGI GAMBINO

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