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Floricoltura, Liguria leader nazionale: +4,6% nel 2021 sul biennio precedente | Liguria Business Journal

Floricoltura, Liguria leader nazionale: +4,6% nel 2021 sul biennio precedente

Si intitola “Floricoltori italiani, su la testa!” il convegno realizzato in occasione della settima edizione di Myplant & Garden – International Green Expo a cura della Sezione specialistica Floricoltori Assofloro e Coldiretti Liguria, andato in scena questo pomeriggio in FieraMilano Rho.

L’incontro, incentrato prevalentemente sulle produzioni in vaso – di cui la Liguria e, in prima istanza, l’albenganese, “patria” di circa il 95% della produzione regionale, è rinomata produttrice – ha visto la partecipazione, accanto a un considerevole numero di aziende florovivaistiche savonesi, del presidente di Coldiretti Liguria, Gianluca Boeri, qui interpellato in qualità vicepresidente del Tavolo Piante e Fiori del Copa-Cogeca. Giovane imprenditore agricolo di Taggia (Im), laureato in Florovivaismo e titolare dell’omonima azienda florovivaistica taggiasca, specializzata nella coltivazione di fiori recisi, proprio a inizio febbraio Boeri è stato confermato, per il secondo mandato consecutivo, Vicepresidente dell’importante organizzazione ombrello dei sindacati agricoli e delle cooperative europee, unione di Copa (Comitato delle Organizzazioni Professionali Agricole convenzionali) e Cogeca (Confederazione Generale delle Cooperative Agricole convenzionali) e dal 1958 il più forte gruppo di interesse per gli agricoltori europei.

«La Liguria – spiegano il presidente di Coldiretti Liguria e Bruno Rivarossa, delegato confederale – è leader nazionale nella produzione di piante e fiori, con un indotto che nel 2021 si è attestato su un valore di circa 386 milioni di euro, +4,6% sul biennio precedente. La stessa produzione floricola ligure rappresenta il 30-35% di quella nazionale e vale il 14% di tutta la produzione florovivaistica». Per quel che concerne la produzione ligure in vaso, «si pensi che nella piana di Albenga vengono prodotti annualmente circa 150 milioni di vasi – continuano Boeri e Rivarossa – 102 dei quali solo di piante aromatiche come rosmarino, lavanda, timo, salvia, menta, maggiorana, prezzemolo, erba cipollina, dragoncello et similia, il cui 90% circa è destinato al mercato del Nord Europa».

Ma non solo. «Secondo statistiche regionali – precisano – i produttori della piana di Albenga danno origine ogni anno a 24,5 milioni di vasi di margherite, destinati per il 90% all’estero, principalmente nord Europa e Francia, cui si aggiungono gli 1,2 milioni di vasi di dimorfoteca, quasi totalmente esportati in Europa e i 3,3 milioni di vasi di piante annuali ,violette e altre, destinati in questo caso sia al mercato nazionale che a quello europeo. Per quanto riguarda, invece, i prodotti venduti quasi esclusivamente sul mercato nazionale, spiccano in prima istanza i 6 milioni di vasi di ciclamini, gli 1,2 milioni di vasi di poinsettia più comunemente nota come Stella di Natale, e i 2,1 milioni di vasi di crisantemi».

Comparto cardine dell’economia agricola nazionale, oltre che di quella regionale, da ormai più di un anno il florovivaismo è purtroppo vittima dell’impatto dei rincari, che continuano a mettere sotto pressione il settore, con un aumento dei costi di produzione del +95%. Oltre a ciò, nell’ultimo periodo il comparto è stato anche assediato dagli arrivi di prodotti dall’estero: si parla, nel solo 2022, di un import di circa 900 milioni di euro. Un dato che, secondo proiezioni Coldiretti su dati Istat, è praticamente raddoppiato rispetto a 20 anni fa.

«Anche per questo – dicono Boeri e Rivarossa – rinnoviamo il nostro invito ai consumatori ad acquistare sempre prodotti locali, per avere un fiore fresco e di qualità, oltre che per sostenere un settore che da tempo ormai sconta le difficoltà legate alla pandemia e ai rincari energetici. Il florovivaismo ligure deve tornare a vivere un nuovo slancio e difendere le aziende, l’occupazione, l’ambiente e il territorio».

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