Ci scrive Carla Villani, OSS: “fare l’Operatore Socio Sanitario nelle RSA private? Mai più, solo sfruttamento e paghe da fame”.
Carissimo Direttore,
mi chiamo Carla Villani e sono una Operatrice Socio Sanitaria. Dopo aver letto i vostri servizi su mobbing e straining mi sono fatta coraggio e ho deciso di scrivervi per chiedere attraverso la vostra testata di concentrare l’attenzione sulle RSA e sulle case di riposo, dove lo sfruttamento dei lavoratori è sotto gli occhi di tutti e nessuno interviene.
Ho lavorato per due anni in una nota Residenza Sanitaria Assistenziale delle regione Lazio e mi sono licenziata due settimane fa dopo mesi e mesi di angherie, minacce di licenziamento e stipendi pagati a singhiozzo. Un vero schifo dal punto di vista professionale e per ciò che concerne il benessere lavorativo. Senza parlare degli assistiti, che non meritano quello che subiscono, inconsapevoli e indifesi.
Possibile che nessuno veda nulla e che nessuno intervenga per commissariare queste strutture e restituire dignità a Infermieri, Medici e OSS, e soprattutto ai Pazienti?
Continuate a parlarne per piacere. Buon lavoro.
Carla Villani, OSS
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