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Falso in bilancio, la procura chiede il rinvio a giudizio di Sandro Biasotti

L’ex senatore ed ex presidente della Regione Liguria Sandro Biasotti è stato rinviato a giudizio, insieme ad altre quattro persone, nell’ambito dell’inchiesta per falso in bilancio. 

La procura di Genova ha chiesto il provvedimento dopo l’indagine sulla rete di concessionarie d’auto (Novelli, AutoBi e Bimauto), all’epoca dei fatti legate alla holding ‘Biasotti Group’, nata da una presunta frode fiscale sulla compravendita di automobili ed evasione di Iva.

Secondo il sostituto procuratore Giancarlo Vona e l’aggiunto Francesco Pinto, del pool ‘reati economici’, Biasotti avrebbe falsificato i bilanci della società, di cui era consigliere di amministrazione. L’accusa per l’ex senatore, per il presidente del cda Antonio Barba e per gli altri consiglieri Carlo Mandich e Luca Tombetti,  è di aver omesso “fatti materiali rilevanti, la cui comunicazione è imposta dalla legge, sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società, in modo concretamente idoneo ad indurre altri in errore. Così rispetto all’utile indicato in un milione e 639 mila euro, il Gruppo in realtà consuntivava una perdita rilevante e pari a due milioni e 434 mila euro”.

I bilanci del 2017 e del 2018 “non rappresentano in maniera veritiera e corretta la situazione economica, patrimoniale e finanziaria delle stesse” secondo il consulente tecnico, e, secondo la procura, nel caso di Bimauto l’impatto delle ‘alterazioni di bilancio’ è stato quello “di dissimulare o ridurre le perdite in modo talmente rilevante da evitare la necessità di ridurre il capitale sociale”.  

Per questa tranche è stato chiesto il rinvio a giudizio per nove persone ed è stata già fissata l’udienza preliminare. 

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