La Bce ha alzato i tassi di 50 punti base e ha anticipato un ulteriore incremento di pari misura a marzo, mentre la presidente Christine Lagarde ha annunciato che i rischi per le prospettive di crescita sono diventati più equilibrati e questo ha fatto pensare agli investitori che il ciclo di aumenti dei tassi decisi dalla banca centrale europea si stia avviando a conclusione. La prospettiva di un rallentamento della stretta della Bce ha spinto le borse europee, tutte in netto rialzo – Milano segna +1,49%, Madrid +1,45%, Francoforte +2,16%, Parigi +1,26%, Londra +0,76% – e ha portato i rendimenti sui titoli di stato a scendere in modo significativo e l’euro a perdere terreno nei confronti del dollaro, tornando a 1,093, dopo avere toccato 1,1 dollari nelle ore precedenti. Sono stati penalizzati i titoli bancari, che avevano guadagnato terreno nelle settimane scorse proprio a causa dei nuovi rialzi dei tassi previsti.
Vistosa contrazione dello spread Btp/Bund, a 173 punti (variazione -10,65%, rendimento Btp 10 anni +3,75%, rendimento Bund 10 anni +2,02%)
A Piazza Affari brillano Telecom (+9,54%), con la manifestazione di interesse di Kkr per la rete, Amplifon (+7,8%), promossa a ‘buy’ dagli analisti di Jefferies, Ferrari (+5,6%), con gli investitori che apprezzano la trimestrale, Nexi (+5,97%). Tonfo di Cnh (-7,5%, in seguito allavoce che la società intende mantenere la quotazione solo a New York, lasciando la Borsa di Milano. Male in generale i bancari con Bper -2,77%, Banco Bpm -1,72%, mentre reggono Intesa Sanpaolo (+0,26%) alla vigilia dei conti) e Unicredit (+0,32%).
Calano il petrolio (-0,67% il Wti marzo a 75,93 dollari al barile, -0,72% il Brent di pari scadenza a 82,22 dollari) e il gas naturale che ad Amsterdam cede il 4,41% a 56,9 euro al megawattora.