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Bonus acqua potabile prorogato al 2023: tutti i dettagli

Al via le domande per poter usufruire del bonus acqua potabile, che la legge di bilancio del 2022 ha rinnovato anche per il 2023. C’è tempo fino al 28 febbraio per usufruire del credito d’imposta del 50% delle spese sostenute nel 2022 per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare, finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti. Le informazioni sugli interventi andranno trasmesse in via telematica all’Enea. (Per approfondire vedi le differenze fra bonus acqua potabile e bonus idrico).

A quanto ammonta il bonus

L’importo massimo delle spese su cui calcolare l’agevolazione è fissato a 1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche e 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.

Chi può fare domanda

Il credito di imposta è riconosciuto ai seguenti soggetti che sostengono le spese su immobili posseduti o detenuti in base a un titolo idoneo: persone fisiche; soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni; enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti. Possono usufruire del bonus idrico tutte le persone fisiche maggiorenni, residenti in Italia. Non vi sono limiti ISEE. Tali soggetti devono essere titolari del diritto di proprietà o di altro diritto reale, nonché di diritti personali di godimento già registrati alla data di presentazione dell’istanza, su edifici esistenti, su parti di edifici esistenti o su singole unità immobiliari.

Le spese coperte dal bonus

Nella comunicazione devono essere indicate esclusivamente le spese sostenute nel 2022 per l’acquisto e l’installazione di sistemi di: mineralizzazione; filtraggio; addizione di anidride carbonica alimentare (E 290) o raffreddamento.

Come effettuare la comunicazione

L’importo delle spese sostenute deve essere documentato da una fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito. Per i privati e in generale i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento va effettuato con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti.

L’ammontare delle spese agevolabili va comunicato all’Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo al quello di sostenimento del costo tramite il servizio web disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia. Una volta acceduti all’area riservata, il servizio si trova all’interno della sezione Servizi, nella categoria Agevolazioni, alla voce Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile. In alternativa, è possibile inviare la comunicazione dopo averla predisposta in un file conforme alle specifiche tecniche presenti nella scheda informativa. L’ Agenzia delle entrate evidenzia che, prima del definitivo invio, i file dovranno essere sottoposti ai controlli di conformità utilizzando il software reso disponibile dall’Agenzia delle entrate. I file non controllati saranno scartati e le comunicazioni in essi contenute non saranno acquisite.

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