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Viaggi gratis sui treni, bufera sugli ex parlamentari M5s

Una nuova bufera si abbatte sul Movimento 5 Stelle e i suoi ex parlamentari che dall’ottobre 2022 non siedono più tra gli scranni di Camera e Senato. Sarebbero infatti ben 30 gli ex, tra deputati e senatori, che sul finire della scorsa legislatura hanno fatto la corsa per accaparrarsi alcuni carnet di biglietti per i treni per viaggiare gratuitamente fino agli ultimi giorni di mandato. Alcuni però ci sono andati anche fregati.

Biglietti gratis, la polemica sul Movimento

Ad aprire il caso è stata un’inchiesta de Il Foglio che ha svelato che ben 38 ex parlamentari nei mesi scorsi hanno fatto richiesta di documenti di viaggio gratuiti all’agenzia convenzionata alla Camera Carlson Wagonlit. Secondo quanto emerge, di questi ben 30 sarebbero ex incaricati del Movimento 5 Stelle che oggi, chi più chi meno, fanno ancora parte del partito.

Stando all’inchiesta del quotidiano, che conosce nomi e cognomi dei parlamentari coinvolti, tra luglio e ottobre ci sarebbe stata una vera e propria corsa ai carnet di biglietti per i treni, per viaggiare gratis. Le cifre, emerge, sarebbero diverse tra deputati e senatori: c’è chi ha chiesto viaggi per 1.345 complessivi, altri addirittura per oltre 11.000. La spesa totale è stata di 82.520, di cui 50.740 soltanto nel mese di ottobre.

Dalla caduta del governo Draghi all’ingresso dell’esecutivo Meloni, quindi, c’è chi ne ha voluto approfittare per scorrazzare indisturbato tra Nord e Sud, ma dagli uffici della Camera è stato anche ricordato che il viaggio gratis vale solo finché si è in carica. Ecco quindi che alcuni hanno fatto dietrofront e restituito i biglietti richiesti, altri invece continuano a usarli. I furbetti, infatti, li sfruttano a pieno poiché la loro validità è di sei mesi e per poterli utilizzare non serve altro che un codice che, una volta inserito, permette l’acquisto online del biglietto senza costi aggiuntivi né, tantomeno, la presentazione del tesserino di componente del Parlamento attualmente in carica (qui vi abbiamo parlato dello stipendio di Beppe Grillo da “comunicatore” del Movimento Cinque Stelle).

Chi sono i parlamentari coinvolti?

Come detto, l’inchiesta è stata condotta da Il Foglio che, tramite contatti con l’agenzia Carlson Wagonlit, convenzionata con la Camera, è entrato in possesso dei documenti e delle richieste di tanti parlamentari. In mano ai giornalisti del quotidiano, quindi, c’è l’elenco dei 38 ex parlamentari “furbetti”, di cui sembra 30 siano pentastellati o ex componenti del gruppo.

Al momento Il Foglio non ha voluto rendere noti i nomi, ma quel che emerge è che dei 30 almeno 10 sono ancora nel gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle fino alla fine della legislatura, ma non sono stati ricandidati per il vincolo del secondo mandato, mentre altrettanti provengono da Insieme per il futuro, cioè la formazione politica creata ad hoc da Luigi Di Maio dopo la scissione (qui vi abbiamo parlato della polemica sul suo Tfr non riconsegnato al Movimento). Gli altri 10 erano invece nel gruppo Misto, ma pure loro nel 2018 furono eletti sotto le 5 Stelle.

Riguardo gli ultimi otto, sottolinea Il Foglio, ci sono quattro renziani, due leghisti, un parlamentare di Fratelli d’Italia e uno del Partito Democratico.

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