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Ucraina, Conte: “Inutile ricordare gli aiuti dei russi durante la pandemia, la nostra condanna dell'aggressione di Putin non cambia” – Il Fatto Quotidiano

“Ben venga il viaggio della Meloni a Kiev ma vi rendete conto che il negoziato di pace è sparito da tutti i summit? Ormai si parla solo di maggiori spese e più sofisticate armi da inviare ed è l’unica prospettiva sul tavolo. Vogliamo lavorare per una via d’uscita?“. Così il presidente del M5s Giuseppe Conte parlando con i giornalisti a margine dell’incontro con rappresentanti del settore e una delegazione degli esodati. Poi Conte riprende un passaggio dell’intervento di Putin, in cui il presidente della Federazione russa ha ricordato la missione in Italia nel momento più diro della pandemia da Covid19. “Io non sono più presidente del Consiglio quindi non mi permetto di rivolgere un appello al presidente Putin. Spetta all’attuale premier valutare se e quando parlare da premier a capo dello Stato. Allora mi rivolgo alla popolazione russa: ‘Cari amici russi, ci sono antichi legami di amicizia fra le nostre popolazioni. Ed è verissimo che c’è stata una disponibilità che noi abbiamo raccolto nel momento più duro della pandemia a farci aiutare da quell’intervento che abbiamo concordato e sorvegliato come abbiamo rappresentato e chiarito in tutte le sedi istituzionali a partire dal Copasir. Ci hanno aiutato i russi – vi ricordate? – anche dopo il terremoto dell’Aquila. Ma anche noi li abbiamo aiutati in tante emergenze storiche. Ma questo non toglie nulla al fatto che la Russia e Putin sono responsabili di una aggressione che ai sensi del diritto internazionale non è in alcun modo giustificabile. Quindi è inutile richiamare l’aiuto che c’è stato durante il Covid, non cambia nulla: ferma condanna di quest’aggressione e massima solidarietà per la popolazione ucraina”. “Per quanto riguarda la prospettiva – ha detto ancora Conte – sapete benissimo come la pensiamo. L’escalation militare non ci porta da nessuna parte, adesso si parla di aerei, si parlerà di jet supersonici, si parla già di missili a media gittata, lunga gittata, lunghissima gittata, guerra mondiale. Decidete voi se vogliamo costruire un negoziato di pace con i massimi sforzi diplomatici. È difficile? Me ne rendo conto. C’è la volontà? Non mi sembra proprio. Il viaggio della Meloni a Kiev ben venga ma vi rendete conto che pace e negoziato di pace è sparito da tutte le sedi e da tutti i summit? Ormai si ragiona solo di maggiori spese e armi più sofisticate ed è l’unica prospettiva sul tavolo”

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