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Twitter è il regno delle fake news da quando la spunta blu è a pagamento

Elon Musk ha lanciato la nuova spunta di verifica a pagamento mercoledì 9 novembre e, guarda un po’ che sorpresa, è stata una manna per l’industria delle fake news.

Il nuovo abbonamento a Twitter Blue costa otto dollari al mese e ha una spunta blu praticamente identica a quella dei personaggi famosi o dei giornalisti. Se ne è parlato ovunque. L’unica differenza è che se ci si clicca sopra, ti dice se è stata data a una persona importante o se è stata pagata da un abbonato a Twitter Blue. A una prima occhiata, facendo scroll, l’aspetto è esattamente lo stesso.

Quasi immediatamente, la gente ha iniziato a postare fake news. La cosa va avanti da giorni. Il mondo sportivo è stato particolarmente preso di mira. Twitter è IL posto dove si va a discutere di sport, ed è quindi normale che i troll cerchino di ingannare la gente. Il trucchetto più comune è risultato quello di mettere in giro voci su un giocatore che voleva lasciare la squadra. In particolare, c’è stato un falso LeBron James che chiedeva di essere ceduto dai Lakers. Un finto Adam Schefter di ESPN che ha scritto che il capo allenatore dei Las Vegas Raiders era stato licenziato. E un falso Aroldis Chapman, lanciatore dei New York Yankees, che ha annunciato che sarebbe rimasto a giocare per la squadra.

Col tempo, qualcuno o molti di questi account sono stati sospesi, ma non prima che in parecchi vedessero questi post.

Un finto George W. Bush si rattrista perché “Mi manca uccidere gli iracheni”.

C’è stato anche un account che si faceva passare per la Nintendo, che ha postato una foto di Mario che faceva il dito medio all’uccellino. Anche quell’account è stato sospeso.

Per fortuna, finora le fake news si sono limitate, a quanto pare, a questo genere di notizie sportive o di cultura pop, che sono relativamente innocue.

Molti hanno finto di essere Elon Musk stesso.

Una persona però ha invece finto di essere Jason Calcanis, il consulente più in vista di Musk. Ha pubblicato particolari falsi sul rapporto tra Calcanis e il noto imprenditore condannato per reati sessuali Jeffrey Epstein. Calcanis era nella rubrica di Epstein ma ha dichiarato di averlo incontrato solo una volta.

Era molto prevedibile che si sarebbero verificati incidenti. È probabilmente questo il motivo per cui Twitter ha dato brevemente ai personaggi famosi e ai media un’etichetta “ufficiale”, prima di tornare immediatamente sui propri passi. Era facile prevedere che i troll avrebbero cercato di approfittarne per beffarsi degli utenti, fingendosi qualcun altro. Se la spunta blu è in vendita, non dà alcuna garanzia di affidabilità. Indica solo che si hanno a disposizione 8 dollari.

Dall’edizione americana di Mashable

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