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Tricapodanno a Genova, al vaglio della procura anche le spese della Regione. Toti: “Non ci è stato chiesto alcun documento”

Genova – Non solo le spese affrontate dal Comune ma anche quelle della Regione sono finite nel mirino degli investigatori che indagano sul Tricapodanno, la festa promossa dall’amministrazione comunale di Genova che per tre giorni, dal 29 al 31 dicembre, ha animato con eventi e concerti la città e culminata con lo spettacolo in piazza De Ferrari andato in onda in diretta su Canale 5 e a cui hanno partecipato 30 mila persone. I militari del nucleo di polizia tributaria, coordinati dal pubblico ministero Walter Cotugno e dall’aggiunto Vittorio Ranieri Miniati, vogliono capire se anche per l’evento del 31 dicembre vi sia stata una eventuale violazione della legge e del codice degli appalti. Il reato ipotizzato è turbativa d’asta.

Era stata la stessa Regione nei giorni scorsi a comunicare quanto speso insieme alla partecipata InLiguria per l’evento, dopo una interrogazione del consigliere di opposizione Ferruccio Sansa: oltre 218mila euro. La maggior parte delle quali sostenute dall’agenzia che si occupa della promozione turistica. “Per l’organizzazione e la messa in opera dell’evento sono stati spesi 148 mila euro – aveva illustrato nei giorni scorsi il governatore Giovanni Toti -. Per le spese di accomodation di operativi, troupe e artisti, tramite incarico a Convention Bureau, 65 mila euro. Per la fornitura di uno schermo presso il Porto Antico 5 mila euro”.

A inizio anno i carabinieri avevano acquisito in Comune tutti i documenti delle determine sulle spese per l’evento: da quella di 109.360 euro più Iva per un totale di 133.419,29 euro a Genetiko Communication, una società con sede in Puglia legata a Radionorba a quella da 166 mila euro (iva inclusa) assegnata a Publitalia 80, società concessionaria del Gruppo Mediaset, e quella da 148 mila euro (iva inclusa) alla Duemila Grandi Eventi. In totale, per i tre giorni di festeggiamenti, il Comune ha investito circa 500 mila euro, perché oltre ai tre affidamenti descritti ce ne sono altri sotto la soglia di 40 mila euro, cifra che non prevede bandi di gara per la spesa di soldi pubblici. 

La replica di Toti: “Non ci è stato chiesto alcun documento”

“Apprendiamo, ancora una volta da fonti giornalistiche, una notizia in base alla quale le spese di Regione Liguria per il Tricapodanno sarebbero al vaglio della Procura di Genova. Notizia relativa a un’inchiesta di cui Regione Liguria non è a conoscenza e per la quale nessun atto o documento è stato richiesto al nostro Ente”. Così il presidente della Liguria, Giovanni Toti, in merito alla notizia che la Procura sta valutando anche sulle spese compiute dalla Regione, oltre a quelle del Comune per i festeggiamenti del Capodanno. “Cogliamo l’occasione per ribadire che tutte le procedure sono state svolte da Agenzia In Liguria nel modo migliore e nel rispetto delle norme vigenti. Inoltre ricordiamo che, con la consueta trasparenza che ci contraddistingue, abbiamo già relazionato il Consiglio Regionale sul dettaglio delle spese sostenute dall’Agenzia In Liguria, rispondendo a un’interrogazione a risposta immediata. Continuiamo a leggere indiscrezioni dal tono vagamente pretestuoso tese a screditare un evento che ha avuto un successo enorme di cui è bene ricordare i numeri: 30 mila persone in piazza, oltre 3 milioni di spettatori in media, 100 camere d’albergo occupate per 6 giorni e una ribalta nazionale della nostra regione. Evento gestito con professionalità e trasparenza e che rivendichiamo con orgoglio. Per questo siamo pronti a chiarire ogni aspetto con estrema fiducia nel lavoro della magistratura”, conclude Toti ricordando i numeri legati alla festa di Capodanno in piazza De Ferrari andata in onda in diretta su Canale5.

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