Nel corso dell’ottava edizione del convegno “Tra Legno e Acqua” si sono tenute ben 14 relazioni
Sabato 28 gennaio si è conclusa a Varese l’ottava edizione di “Tra Legno e Acqua“, l’annuale convegno nazionale sul recupero e la valorizzazione delle imbarcazioni d’epoca e storiche organizzato da AVEV (Associazione Vele d’Epoca Verbano), che quest’anno ha visto la partecipazione di circa 140 persone giunte da tutta Italia.
All’evento, realizzato presso la sala conferenze del Palace Grand Hotel di Varese, oltre a velisti, armatori di scafi d’epoca, progettisti navali e storici di marineria, erano presenti 6 maestri d’ascia, una delegazione della Marina Militare composta dal capitano di Corvetta Alessandro Carpitella e dai sottufficiali Michele Renna e Adriano Gandino, presidenti e rappresentanti di importanti associazioni di settore ed esponenti delle istituzioni, tra cui il sindaco di Varese Davide Galimberti.
Il “fuori” convegno
Venerdì 27 gennaio si è tenuto un incontro tra i rappresentanti delle associazioni italiane afferenti alla FIBaS per discutere, tra l’altro, dei criteri da adottare per la certificazione delle imbarcazioni e dell’organizzazione del catalogo online delle barche di interesse storico. Domenica 29 gennaio si è invece svolta la visita guidata alle Officine dell’Acqua di Laveno Mombello, splendido esempio di come antichi magazzini ferroviari ottocenteschi siano diventati, grazie alla riqualificazione attuata da AVEV, un centro di aggregazione e una scuola di restauro barche con annesso un museo storico-navale.
Il programma del convegno
Nel corso della giornata congressuale si sono tenute ben 14 relazioni. La prima relazione ha visto come protagonista Federico Lenardon, maestro d’ascia, progettista e costruttore navale, che ha descritto la nascita di Nababbo IV, nuovo cutter in legno di mogano dalle linee classiche in costruzione presso il cantiere AA Custom di Monfalcone. A questa è seguito l’intervento in videoconferenza di Stefano Medas, specialista in Archeologia ed Etnografia Marittima dell’Università di Bologna, che ha parlato del rilievo strumentale (fotogrammetrico) di imbarcazioni per le quali non sussistono più le condizioni per il recupero funzionale o per la musealizzazione.
Giuseppe Pappalardo, Ceo di Marina Genova, ha poi annunciato la nascita del Classic Boat Show, il primo salone dedicato alla nautica tradizionale in programma nel capoluogo ligure dal 19 al 21 maggio, in concomitanza con la 15esima edizione di Yacht & Garden, mentre Adriano Lodi della famiglia fondatrice della storica azienda di legnami per la nautica Marine Plywood ha raccontato nascita, sviluppo e utilizzo del compensato marino impiegato da oltre mezzo secolo nella costruzione delle imbarcazioni. Subito dopo ha preso la parola Cesare Cardani, docente di Scienze e Tecnologie Aerospaziali, che ha illustrato gli idrotteri, antenati degli aliscafi, il primo dei quali risale addirittura al 1905.
Il giornalista Corrado Ricci, fondatore del Cantiere della Memoria, ha invece parlato del quaderno di appunti di fine Ottocento del maestro d’ascia Giuseppe Rosa (delle Grazie di Porto Venere, classe 1851), in cui sono stati annotati i segreti del mestiere tramandatigli dal padre. Una copia anastatica, realizzata a cura della Fondazione Officine dell’Acqua, sarà presto acquistabile online. La relazione successiva è stata quella di Saverio Pastor, maestro d’arte e presidente di El Felze, l’associazione degli artigiani legati alla realizzazione del “sistema gondola“, che si è soffermato sul patrimonio culturale immateriale costituito dalle antiche tecniche connesse alla cantieristica tradizionale.
Mikel Leyun Perez, carpentiere del legno, ha trattato l’argomento del taglio del legno in base alle fasi lunari, in particolare quali condizioni determinano la decisione di segare un tronco tenendo conto del calendario e delle stagioni, mentre il velaio sanremese Beppe Zaoli, che in oltre 40 anni di attività ha invelato centinaia di barche storiche, ha descritto tutti gli step, ovvero geometria, materiali, progettazione, forma, confezionamento e collaudo, attraverso i quali sono nate le vele di Tuiga, la barca d’epoca del 1909 del Principe Alberto di Monaco.
A seguire l’intervento del saggista Francesco Soletti, che nel libro “1771-2021 Cantiere Ernesto Riva. Laglio – Lago di Como” ha ripercorso i 250 anni di storia di una delle più attive realtà della cantieristica tradizionale, oggi guidata da Daniele Riva. Il libro, stampato in un numero limitato di copie, può essere acquistato qui. Un salto nel futuro della propulsione elettrica è stato invece compiuto dall’ingegnere navale Gennaro Matteo Giliberti, che in videoconferenza ha affrontato il tema dell’installazione a bordo di moderni sistemi motore/inverter all’insegna dell’ecosostenibilità, della pulizia e della semplicità.
Il giovane maestro d’ascia Cesare Cortale ha poi descritto la ricostruzione eseguita dalla ditta spezzina Moroni dei due nuovi palischermi destinati alla nave scuola della Marina Militare “Amerigo Vespucci“. Le lance, impiegate per l’addestramento alla voga e alla vela degli allievi ufficiali dell’Accademia Navale, sono lunghe oltre 8 metri e costruite in fasciame in mogano su ordinate di quercia e acacia.
Nell’ambito del convegno gli addetti ai lavori hanno anche discusso del progetto “Il ritorno dell’Inglesina“, volto al salvataggio degli ultimi scafi rappresentativi della tradizione del Lago Maggiore attraverso il restauro, la costruzione e l’utilizzo a fini sociali e turistici. Il progetto è stato accettato e co-finanziato dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto onlus, che ha anche avviato una raccolta fondi. L’ultimo relatore è stato Michele Schiesaro, lo yacht designer autore del progetto di recupero di Elda, un vittorioso VI classe IOR in legno del 1971 costruito dal Cantiere Nautico Bettini di Desenzano del Garda, ritrovato in un capannone nel Delta del Po e ora sottoposto a restauro.
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