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Torino, guardia giurata spinge a terra e punta una pistola contro un attivista di Extinction Rebellion

TORINO.  La protesta di Extinction Rebellion è degenerata, questa mattina. «Durante l’occupazione pacifica della sede Rai di via Cavalli, una delle guardie giurate ha atterrato e minacciato con una pistola un attivista». Lo scrivono gli ambientalisti in una nota, a proposito del blitz effettuato a Torino: «Nessuna denuncia verso la guardia. Il problema è il clima di allarme che è stato creato in questi mesi».

Il video pubblicato dagli stessi ambientalisti, è diventato virale. Si vedono alcuni ragazzi tentare di introdursi nell’edificio, tra cui uno con la schiena contro un divisorio del passaggio, bloccato lì da uno degli addetti alla sicurezza, che estrae la pistola mentre gli intima: «Tu devi stare fermo».

Torino, guardia giurata minaccia con una pistola gli Extinction Rebellion

«Un gesto grave, verificatosi nel contesto di una manifestazione pacifica, il cui solo obiettivo era sottolineare la necessità di raccontare le responsabilità dei governi nell’aggravarsi della crisi climatica – spiegano in una nota gli ambientalisti -. Un gesto che non vedrà, però, alcune conseguenze legali». Infatti gli ambientalisti hanno deciso di non denunciare il vigilante. «Nonostante l’illegittimità e la gravità del gesto, pensiamo che sia necessario dare una lettura più ampia di quello che è successo questa mattina e non procederemo con alcuna denuncia – commenta Roberto, l’attivista coinvolto nell’episodio -. Negli ultimi mesi, molte delle contestazioni politiche di questo Paese sono state raccontate come violente o volte a destabilizzare l’ordine costituito. Quello che è successo oggi, anche se totalmente ingiustificabile, è quindi il sintomo di un clima di allarme e di innalzamento consapevole del conflitto sociale».

Extinction Rebellion aveva occupato anche gli ingressi delle sedi torinesi dei quotidiani La Repubblica e La Stampa, prima di raggiungere la Rai. Erano entrati, sedendosi a terra, mostrando un grande striscione, di una decina di metri, e la scritta: «Crisi climatica: governi colpevoli, dirai la verità?». L’obiettivo era sensibilizzare i media a informare sulla crisi climatica e «l’inazione della Regione Piemonte».

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