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Superbonus, ok del governo al decreto sullo stop allo sconto in fattura e alla cessione dei crediti. Tajani: “Intervenuti perché la situazione era fuori controllo”. “Le imprese: “Si rischia il tracollo”

Il Consiglio dei ministri ha approvato il dl sulla cessione dei crediti dei bonus edilizi. L’approvazione, spiegano le stesse fonti, è avvenuta all’unanimità. E prevede una stretta importante: non sarà più possibile effettuare l’opzione dello sconto in fattura né la cessione dei crediti d’imposta per i bonus fiscali. «Ai fini del coordinamento della finanza pubblica le pubbliche amministrazioni», si legge nel decreto, «non possono essere cessionari dei crediti di imposta». 

«Siamo intervenuti», ha spiegato nella conferenza stampa al termine del Cdm il vicepremier Tajani (la premier Meloni è malata, e ha condotto il consiglio in collegamento da casa), perchè c’era stata una lievitazione dei crediti…ahimé nei governi precedenti era mancata una pianificazione e si è lasciato lievitare il numero dei crediti che era fuori controllo». 

Superbonus 110%, dal “miracolo italiano” ai cantieri bloccati e ai crediti incagliati. Cosa succede

Il decreto sulla cessione dei crediti relativi agli incentivi fiscali «ha un duplice obiettivo», ha aggiunto il ministro dell’Economia Giorgetti: «Cercare di risolvere il problema che riguarda la categoria delle imprese edili per l’enorme massa di crediti fiscali incagliati, una media di 2mila euro di debito a testa, e mettere in sicurezza i conti pubblici». «Abbiamo chiarito per legge i confini della responsabilità solidale da parte dei cessionari del credito d’imposta», ha aggiunto, «e questo risponde all’obiettivo di eliminare i dubbi, le incertezze e riserve che hanno fatto si’ che tanti intermediari finanziari e in particolare le banche evitassero da qualche mese di assorbire e quindi scontare questi crediti d’imposta». «Abbiamo deciso – ha proseguito – di porre divieto alle amministrazioni locali e alle Regioni di procedere a questi sconti, perché avrebbero un impatto diretto sul debito pubblico, noncheé, soltanto per i futuri progetti presentati da domani, la possibilità di accedere a credito d’imposta lo sconto mentre rimarranno pienamente in vigore nella misura attuale tutte le forme di bonus, ma solo nella forma di detrazione d’imposta». 

Lo stop alla cessione dei crediti di imposta, riporta l’agenzia Agi, riguarda tutti i bonus.

Ance: “Così il governo affossa famiglie e imprese”
“Il Governo blocca per sempre la cessione di nuovi crediti da bonus senza aver individuato prima una soluzione per sbloccare quelli in corso: vuol dire che si è deciso di affossare famiglie e imprese in nome di non si sa quale ragion di Stato”, ha scritto la presidente dell’Ance Federica Brancaccio in un post su Facebook.

Confedilizia, “Perplessi sull’eliminazione della cessione del credito”
«La cessione del credito è nata nel 2016, ben prima dell’introduzione del superbonus, per favorire l’utilizzo delle detrazioni fiscali da parte delle famiglie meno abbienti. Negli anni successivi, il meccanismo e’ stato modificato in vari modi, discutibili come ogni cosa. Lascia quantomeno perplessi, se confermata, la scelta del Governo di eliminare del tutto questo sistema. Attendiamo fiduciosi le notizie e le spiegazioni che saranno fornite, ma buttare il bambino con l’acqua sporca non sarebbe la scelta piu’ saggia”. Lo afferma il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa.

In Cdm anche governance e semplificazioni per Pnrr
Via libera del Consiglio dei ministri anche al decreto legge che contiene le misure che riguardano governance e ulteriori semplificazioni per il Pnrr. La novità più importante, oltre alla necessità di accelerare la realizzazione delle opere riducendo vincoli e autorizzazioni, è il cambio di governance, con la regia del piano che passa a Palazzo Chigi e a una nuova struttura con quattro direzioni generali e un coordinatore.
«Oggi si è fatto un buon lavoro», ha commentato Tajani, «abbiamo migliorato per rendere più efficace l”azione della struttura che deve mettere in campo i progetti, non vogliamo che neanche un euro vada perduto. C’erano disfunzioni da correggere». 

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