Enrico Paoli

Pierfrancesco Majorino, candidato alla presidenza della Regione Lombardia per il centrosinistra, proprio bene non l’ha presa. Perché se scegli di mettere in lista, per giunta come capolista quindi con l’idea di ottenere l’effetto traino grazie alla sua visibilità – una delle virostar più gettonate della stagione del Covid, e Fabrizio Pregliasco è uno di quelli che continua a surfare ancora sul post pandemia e sull’onda lunga dei vaccini, il minimo che ti aspetti è un lungo applauso. Mica una coltellata alle spalle. Perché Majo, come lo chiamano un po’ tutti ormai, ora si ritrova a dover fare i conti con un vero e proprio fuoco di sbarramento nei confronti del noto medico, professore associato di Igiene generale e applicata e consigliere del Cnel, tale da mettere in crisi anche i più smaliziati.

Di fatto chi dovrebbe votare la virostar a prescindere ha annunciato che non lo farà. «L’irrituale autocandidatura del dottor Pregliasco ad assessore alla Sanità in Lombardia (in caso di vittoria del centrosinistra il virologo ha già opzionato il posto, ndr) conferma le nostre preoccupazioni sul rischio che la condizione della salute (sanità) pubblica nella nostra…