«L’interpretazione data dalla Regione della sentenza del consiglio di Stato si fonda su una dichiarazione ambigua e che interpreta in modo meramente soggettivo le sentenze del Tar Liguria, che annullava la perimetrazione provvisoria del Parco nazionale di Portofino, in particolare con riferimento ai ricorsi dei Comuni di Portofino, Recco e Santa Margherita Ligure».
Così, i portavoce del M5S Liguria commentano la dichiarazione della Regione, sentito il parere del giurista ambientale Marco Grondacci.
«Unica cosa vera nella dichiarazione della Regione è che non sono ancora state pubblicate le sentenze relative ai ricorsi degli altri Comuni, ma i principi affermati dal Consiglio di Stato sono generali e confermano l’efficacia del provvedimento di perimetrazione provvisoria del Parco Nazionale di Portofino: sarebbe contrario alla natura sistemica della gestione del Parco che valesse solo per una parte dei Comuni. Non solo: la cosa rilevante è che il Consiglio di Stato ha considerato coerente la perimetrazione provvisoria a suo tempo decisa dal Ministero dell’Ambiente con il dettato dell’articolo 34c, che al comma 3 afferma che fino alla istituzione dell’Ente Parco la gestione dell’area protetta è affidata a un comitato di gestione nominato dal ministero. È quindi indiscutibile che anche se mancano le sentenze del Consiglio di Stato sui ricorsi degli altri Comuni, tutti i Comuni rientranti nella perimetrazione provvisoria devono rispettate le suddette norme nazionali e di conseguenza le tre sentenze fino ad ora emesse dal Consiglio di Stato. Morale: la dichiarazione della Regione appare una mera forzatura, che peraltro se venisse seguita dai Comuni restanti, magari con atti amministrativi in contrasto con la nuova perimetrazione provvisoria del Parco, si presterebbe a conseguenze legali significative per gli amministratori di detti Enti locali».
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