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Sampdoria, Stankovic: “Stufo di commentare l'arbitraggio. Cori? Fiero di essere zingaro” – Genova 24

Roma. Un super Wijnaldum sigla il gol decisivo, si procura il rigore e regna nella mediana di centrocampo. La Sampdoria non rimane però succube del gioco di Mourinho, come potrebbe far pensare il 3 a 0 finale, e si ritaglia comunque qualche spazio per provare a inquadrare la porta, anche se, alla fine della partita, nessun tiro ha causato particolari problemi alla porta di Rui Patricio.

L’allenatore blucerchiato Stankovic ha dovuto fare i conti con l’espulsione di Murillo ad inizio secondo tempo. Queste le parole del tecnico blucerchiato rilasciate a DAZN al termine del match: “Mi è dispiaciuto rimanere in 10, lascio agli esperti commentare l’episodio. Abbiamo tenuto bene il campo e abbiamo messo in difficoltà la Roma. Ai miei giocatori posso solo che fare i complimenti, hanno replicato le giocate che abbiamo provato in settimana. Mi sono stancato di commentare gli episodi arbitrali, ormai la partita è terminata e non cambierà niente per noi. Rimane il rammarico che avremmo potuto fare meglio, prima dell’espulsione stavamo disputando la partita che avevamo preparato”.

La Sampdoria avrebbe voluto il cartellino rosso per Abraham che, al settimo minuto, ha steso Rincon con un intervento decisamente scomposto: “Penso che nel primo tempo, sul fallo di Abraham ci possa stare un cartellino. Non so come sono le regole, ma resta che i ragazzi hanno dato tutto”.

Un ringraziamento poi per la tifoseria, 1300 persone giunte da Genova per sostenere la Sampdoria oggi: “Ora pensiamo alla prossima partita che per noi è molto importante, lo facciamo anche per la nostra tifoseria che anche oggi è stata eccezionale, faccio i miei complimenti”.

Stankovic e Mourinho, due che insieme hanno scritto una pagina indelebile nella storia del calcio all’Inter. All’andata il tecnico portoghese aveva elogiato l’ex centrocampista, oggi direttamente sul campo lo ha difeso dalla sua stessa curva per alcuni cori verso le sue origini: “Come sa anche Josè, io sono fiero di essere zingaro, nessuno mi offende se mi chiama in questo modo. Lo ringrazio per aver placato i cori, ma dal campo non mi sono reso conto di quanto stava accadendo”.

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