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Sampdoria Primavera: una sconfitta (2-0) bugiarda, contro il Torino – Genova 24

Vercelli. Nella quattordicesima giornata del campionato Primavera 1 TIM. sul campo sportivo ‘Silvio Piola’, il Torino Primavera (reduce da sette vittorie consecutive, fra campionato e coppa) ha affrontato la Sampdoria, in una sfida che  gli ha consentito di raggiungere la Roma, in vetta alla classifica, a testimonianza del valore della squadra granata.

Ben diversa, purtroppo, la situazione dei blucerchiati, stazionanti – quest’anno – in zona play out ed il guaio è che le dirette concorrenti, sopra in classifica, rispondono ai nomi di Atalanta, Napoli (che nell’anticipo di ieri si è preso 3 punti contro la Juventus), Milan ed Inter (che ha vinto il derby milanese, poco prima dell’inizio della sfida fra Torino e Sampdoria).

Partita, quindi, iniziata in salita, dal lato psicologico, quella contro il Toro, con la curiosità della presenza, sulla panchina avversaria, del mister Giuseppe Scurto (cresciuto, come calciatore, nelle giovanili della Sampdoria stessa), che ha fatto ricorso a questa formazione:

Torino (4-3-1-2): Passador; Dellavalle. Opoku, Anton, N’Guessan, Opoku; Silva (60° Ciammaglichella), Ruszel, Dell’Aquila; Weidmann; Ansah, Jurgens (80°Njie).

Mentre Felice Tufano si è affidato a questi giocatori:

Sampdoria (3-5-1-1): Tantalocchi; Peretti (55° Savio), Aquino, Miettinen; Porcu (55° Polli), Uberti, Cecchini, Conti (46° Leonardi), Migliardi (81° Pellizzaro); Malagrida (81° Ntanda), Ivanović .

In panchina: Zorzi, Scardigno, Pozzato, Straccio, Cesari.

E’ tornato quindi, a disposizione di Felice Tufano, Luigi Aquino, reduce dal prestito alla Turris, dove il tecnico Gaetano Fontana (ex centrocampista di Ascoli, Fiorentina e Napoli) non gli ha concesso – in questo inizio di campionato di Serie C –  quello spazio, che sta cercando di sfruttare l’altro ex Primavera doriano, Emanuel Ercolano, circa il quale il tecnico ha recentemente detto. “Di qui non si muove”.

Nel primo tempo la Samp ha giocato (bene). Ma i goal li ha fatti il Toro, con un duo che farà strada fra i professionisti: Dell’Aquila e Jürgens.

La prima rete è arrivata al 25°, nel migliore momento della Samp, dopo un’ammonizione a Cecchini (sacrificatosi per rimediare ad un buco di un compagno) e relativa punizione crossata in mezzo all’area, dove un ponte di Dellavalle, ha trovato Dell’Aquila, pronto ad anticipare tutti ed a mettere dentro da un metro (1-0), mentre la seconda è scaturita da un malinteso fra Porcu e Peretti, che ha consentito all’estone Jürgens (ex interista) di involarsi verso Tantalocchi ed infilarlo chirurgicamente.

La prima occasione da rete era stata tuttavia a tinte blucerchiate all’(8°), quando un bel cross si Porcu è stato maldestramente deviato a fil di palo (sfiorando l’autorete) dal centrale italo rumeno, Anton, costretto all’errore dall’inserimento di un incisivo Malagrida.

Ma anche dopo lo svantaggio, i ragazzi di Tufano avrebbero meritato di acciuffare il pareggio, sempre per merito di Ivanović, che perfettamente assistito da Conte, ha costretto Passador ad un intervento strepitoso, reso nullo tuttavia da un millimetrico fuorigioco.

E subito dopo l’attaccante serbo (il cui connazionale Stanković  non sarà ceto accusato di nepotismo quando lo chiamerà in prima squadra) aveva provato a sorprendere Passador, svettando sul primo palo e incrociando di testa, ma trovando sulla sua strada un portiere dal fisico ‘razza Piave’: 1,95 di altezza, che gli ha negato la gioia della rete.

E così le squadre sono andate negli spogliatoi per l’intervallo, col Toro in vantaggio per 2-0, costringendo mister Tufano a provare a rimediare, già al rientro in campo, con un cambio offensivo (Leonardi per Conti), triplicato con coraggio, al 55°, quando ha messo il ‘tornante’ Savio a fare il braccetto destro al posto di Peretti e Polli (un ex centravanti, adattato a fare il tornante e l’ex Südtirol l’ha fatto tanto bene che probabilmente lo rivedremo spesso in tale ruolo).

Al 60° è stato Uberti ad andare vicino alla rete, con un tiro da lontano, dopo una bella azione dello sgusciante Malagrida e cinque minuti dopo Passador ha dovuto superarsi per dire di no a Polli, bravo a liberarsi di Opoku ed a sparare a fil di palo.

Ci ha provato ancora Malagrida, all’80°, ma – nel suo completo giallo smagliante – Passador ha bloccato la sfera a terra senza scomporsi, mentre, a seguire, Tufano – l’ultimo a mollare – le ha provate tutte, mandando dentro Pellizzaro per Migliardi (con Savio messo a fare il quinto alto a sinistra) e Ntanda al posto di Malagrida.

Eì finito, al 93°, un secondo tempo, tutto di marca blucerchiata (dieci corner a favore fra primo e secondo tempo), ma i tre punti sono andati al Toro.

Pazienza, venerdì, 20 gennaio, alle ore 14, arriva l’Inter a Bogliasco… altro big match, ma giocando così, si può anche vincere…

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