russia-ucraina,-lavrov:-“guerra-con-occidente-quasi-reale”-borrell:-“idee-diverse-tra-noi-sui-tank”.-cremlino:-“sulle-armi-a-kiev-aumenta-il-nervosismo-degli-alleati”

Russia-Ucraina, Lavrov: “Guerra con Occidente quasi reale”. Borrell: “Idee diverse tra noi sui tank”. Cremlino: “Sulle armi a Kiev aumenta il nervosismo degli alleati”

Il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha fatto sapere di aspettarsi una decisione a breve sull’invio o meno di carri armati Leopard all’Ucraina, come richiesto insistentemente da Kiev. In un’intervista alla tv Ard, Pistorius ha sottolineato la necessità di non prendere una decisione affrettata, dovendo tenere in considerazione diversi fattori, compresa la sicurezza dei tedeschi in patria.

In attesa di capire le prossime mosse di Washington e Berlino in merito all’invio dei cosiddetti “carri armati pesanti” all’Ucraina, è arrivato il severo monito di Mosca, che ha minacciato la possibilità di una «catastrofe globale» in caso di forniture di «armi offensive» a Kiev. L’avvertimento è arrivato dal presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, stretto confidente di Vladimir Putin.

Carri armati moderni che potrebbero, forse, arrivare dalla Francia. Il presidente Emmanuel Macron, insieme a Scholz per l’anniversario del Trattato dell’Eliseo, non ha escluso l’invio in Ucraina dei corazzati Leclerc. A condizione che vengano rispettati «tre criteri», ha spiegato Macron. Il primo, «che non portino ad un’escalation», il secondo, «che possano fornire un sostegno reale ed efficace» all’Ucraina, e il terzo, che non «indebolisca le nostre stesse capacità di difesa», ha detto il presidente francese.

Intanto, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha detto a Che tempo che fa che «il sesto decreto ci sarà e penso sarà condiviso da quasi tutto il Parlamento. Darà agli ucraini la possibilità di difendersi dagli attacchi aerei. Vuol dire missili che abbattono altri missili».

Punti chiave

Kiev: “Putin è vivo perché curato da medici occidentali”

“Purtroppo Putin è curato dai migliori medici occidentali, quindi è ancora vivo. Se fossero stati a curarlo solo quelli russi, tutto sarebbe finito più velocemente”. A sostenerlo è il vice capo dell’intelligence militare ucraina, il maggiore generale Vadim Skibitsky, in un’intervista al portale baltico Delfi rilanciata da Ukrainska Pravda. Le parole del funzionario ucraino giungono dopo che nel maggio dello scorso anno, il capo dell’intelligence Kirill Budanov ha riferito di poter “confermare pienamente l’informazione che Putin è malato di cancro”, affermazioni più volte categoricamente smentite dal Cremlino. E solo la scorsa settimana, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato di “non essere del tutto sicuro” che il presidente russo sia ancora vivo. Anche in questo caso, le parole sono state smentite da Mosca.

Mosca: “Conquistata località a nord di Soledar, nella provincia orientale ucraina di Donetsk”

Le forze russe si sono impadronite di Krasnopolye, una località a nord di Soledar, nella provincia orientale ucraina di Donetsk. Lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa di Mosca, Igor Konashenkov, aggiungendo che nelle ultime 24 ore una sessantina di soldati ucraini sono stati uccisi nei combattimenti. Karsnopolye si trova a nord di Soledar, la città conquistata dai russi il 13 gennaio scorso

Ucraina a Ue: “Sanzioni a Russia, incluso settore nucleare”

“L’adesione dell’Ucraina all’Ue, gli aiuti militari e i carri armati, le sanzioni alla Russia, inclusa l’industria missilistica e il settore nucleare, erano sulla mia agenda del Consiglio Affari Esteri dell’Ue su invito dell’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell. Abbiamo bisogno di passi coraggiosi, decisivi e audaci per garantire la vittoria dell’Ucraina nel 2023”, scrive in un tweet il ministro ucraino degli Esteri, intervenuto in video alla riunione odierna dei ministri degli Esteri dei 27.

Cremlino: “Mobilitazione parziale completata ma il decreto resta”

“La coscrizione nell’ambito della mobilitazione parziale è stata effettuata fino al raggiungimento del numero stabilito necessario per l’espletamento dei compiti assegnati dalle forze armate ma oltre alla coscrizione dei cittadini per il servizio militare, la mobilitazione parziale comprende anche altre misure necessarie per garantire l’adempimento dei compiti delle forze armate. In questa parte, questo decreto continua a funzionare”, ha precisato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

Lettonia declassa il livello delle relazioni con la Russia

Da domani, anche la Lettonia – “in solidarietà con l’Estonia” – declasserà il livello delle relazioni diplomatiche con la Russia. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri lettone, come riporta l’agenzia russa Ria Novosti.

Budapest verso la rottura con Ue sull’Ucraina

“L’Unione europea ormai è quasi una partecipante attiva al fianco dell’Ucraina nel conflitto armato in corso. Bruxelles vuole il prosieguo della guerra, e questo potrebbe approdare a una rottura fra l’Ungheria e l’Ue”. È quello che ha detto un noto analista, fedele del regime di Orban, Tamas Fricz, in un’intervista al giornale online Mandiner. Secondo Fricz, l’Ue, nella sua forma attuale, dovrebbe essere sciolta, perché è giunta alla bancarotta e “marcisce”. Bisognerebbe farla rinascere con riforme radicali, cercando una forma nuova di collaborazione pragmatica e serena fra Stati sovrani. “L’unione rinnovata dovrebbe essere basata su un sistema decisionale degli stati-nazioni, e non sulle decisioni arbitrarie della Commissione, come accade ora”, ha detto ancora l’analista, secondo il quale il congelamento dei fondi europei, come dell’Erasmus, sono “una manomissione sconcertante del diritto”, e “non ha molto senso per l’Ungheria rimanere nell’Ue nella sua forma attuale”.

Estonia fornirà tutti i suoi obici da 155 mm nel nuovo pacchetto di aiuti militari

Nell’ambito del nuovo pacchetto di aiuti militari, l’Estonia ha deciso di cedere all’Ucraina tutti gli obici da 155 mm in dotazione delle proprie Forze Armate. Lo ha annunciato l’Ambasciatore estone a Kiev Kaimo Kuusk citando fonti delle Forze Armate estoni. “Cedendo tutti i nostri obici da 155 mm all’Ucraina, creiamo un precedente: nessun paese avrà più scuse per affermare di non poter fornire all’Ucraina gli armamenti necessari per vincere la guerra”, ha sottolineato l’Ambasciatore. Nei giorni scorsi, il Governo del Paese baltico ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari del valore complessivo di 113 milioni di euro.

Intelligence britannica: “Comando militare russo bada alle apparenze, non alla sostanza”

“La priorità di Gerasimov per i regolamenti in gran parte di scarso conto probabilmente confermerà i timori dei suoi numerosi scettici in Russia. Insieme al ministro della Difesa Sergei Shoigu, è sempre più visto come fuori dal mondo e concentrato sulla presentazione piuttosto che sulla sostanza”. Lo scrive su Twitter l’intelligence britannica, secondo cui “il generale Valery Gerasimov, capo di stato maggiore della Russia e comandante di nuova nomina in Ucraina, ha probabilmente iniziato il proprio mandato con l’obiettivo di migliorare la disciplina delle truppe schierate”. “Da quando ha preso il comando – scrive il ministero della Difesa di Londra – gli ufficiali hanno tentato di evitare che vengano indossate uniformi non regolamentari, viaggi in veicoli civili, uso di telefoni cellulari e tagli di capelli non standard. Le misure sono state accolte con feedback scettici. Tuttavia, alcune delle più grandi derisioni sono state riservate ai tentativi di migliorare lo standard di rasatura delle truppe”. “I funzionari della Repubblica popolare di Donetsk hanno descritto la priorità come una “farsa che ostacolerebbe il processo di distruzione del nemico”. Il proprietario del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha criticato la leadership militare, affermando che ‘la guerra è il tempo degli attivi e dei coraggiosi, e non dei ben rasati’. Le forze russe continuano a sopportare una situazione di stallo operativo e pesanti perdite.

Yermak: “Il fronte della civiltà contro l’arretratezza e la barbarie”

“Abbiamo bisogno di carri armati, non di 10-20, ma di diverse centinaia”. Lo ha affermato sul suo canale Telegram il capo dell’Ufficio del presidente ucraino, Andriy Yermak, mentre prosegue il dibattito sulla fornitura dei carri Leopard 2 alle forze armate di Kiev. “Ogni carro armato in grado di combattere deve essere oggi sul nostro territorio. Perché questo non è solo il fronte ucraino – ha dichiarato Yermak – Questo è il fronte della civiltà contro l’arretratezza e la barbarie”.

Arrestato dalla polizia ex comandante Wagner in cerca di asilo in Norvegia

Un ex comandante del gruppo mercenario russo Wagner, recentemente fuggito in Norvegia, è stato arrestato dalla polizia, ha dichiarato lunedì un funzionario. “È stato arrestato e stiamo valutando se richiedere la decisione di un tribunale per l’internamento”, afferma l’avvocato della polizia LineIsaksen, rifiutandosi di fornire ulteriori dettagli. L’avvocato di Andrei Medvedev non è stato immediatamente disponibile per un commento. La notizia è stata riportata per la prima volta dall’emittente pubblica NRK

L’Ucraina dice di aver bisogno di diverse centinaia di carri armati per riprendere il territorio

L’Ucraina ha bisogno di diverse centinaia di carri armati dai suoi alleati occidentali per condurre una controffensiva contro le forze russe e riprendere il territorio occupato, ha detto lunedì il capo di gabinetto del presidente Volodymyr Zelensky. “Abbiamo bisogno di carri armati – non 10-20, ma diverse centinaia”, ha scritto il funzionario Andriy Yermak sull’applicazione Telegram. “Il nostro obiettivo è ripristinare i confini del 1991 e punire il nemico, che pagherà per i suoi crimini”. Kiev chiede di essere rifornita di carri armati, in particolare del Leopard 2 di fabbricazione tedesca, utilizzato da molti membri della NATO e che richiede l’approvazione di Berlino per essere riesportato in Ucraina. Il primo ministro polacco ha dichiarato lunedì che il suo governo avrebbe chiesto alla Germania il permesso di inviare carri armati Leopard all’Ucraina e che intendeva inviarli indipendentemente dal fatto che Berlino fosse d’accordo o meno. Il ministro degli Esteri tedesco ha dichiarato domenica che Berlino non avrebbe ostacolato l’eventuale invio di carri armati da parte della Polonia. Secondo un registro delle armi delle Nazioni Unite del 2019, la Polonia possiede 247 carri armati Leopard 2. La Russia occupa una parte dell’Ucraina orientale e meridionale, oltre alla penisola di Crimea che Mosca ha annesso nel 2014. I confini sovrani dell’Ucraina sono stati stabiliti nel 1991, dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Kiev ha indicato il ritiro delle truppe russe da tutto il suo territorio come una delle principali condizioni per porre fine alla guerra che dura da 11 mesi.

Kuleba: “Servono passi coraggiosi dall’Ue per la nostra vittoria”

“L’adesione dell’Ucraina all’Ue, gli aiuti militari e i carri armati, le sanzioni alla Russia, compresa l’industria missilistica e la sfera nucleare, sono all’ordine del giorno del Consiglio Affari Esteri dell’Ue, a cui sono stato invitato dall’Alto rappresentante Borrell. C’è bisogno di passi coraggiosi, decisivi e audaci per garantire la vittoria dell’Ucraina nel 2023”. Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba

In mostra i “trofei” nel museo della guerra patriottica di Mosca

Poche ore dopo che il numero due del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha parlato dell’operazione in Ucraina come di “una nuova guerra patriottica”, i “trofei” del conflitto, vale a dire un carro armato T-72 di fabbricazione sovietica e un mezzo da combattimento anfibio Btr-4 ucraini, sono comparsi nel Museo della Grande guerra patriottica a Kirovsk, alle porte di San Pietroburgo, al fianco della sezione dedicata all’assedio di Leningrado, in una mostra che sarà inaugurata il 27, anniversario della fine del blocco nel 1943, come rende noto il sito di notizie Sota. La mostra ha il nome di “Lezioni non apprese del fascismo”.

Portavoce di Scholz: “Cancelliere abituato a forte pressione, non si fa portare dove non vuole”

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz “è abituato alla forte pressione”. E seppur incalzato non si lascia portare “dove non vuole”. Lo ha detto il portavoce, Steffen Hebestreit, rispondendo a chi in conferenza stampa ha chiesto come il cancelliere viva la pressione interna come dall’estero sulla questione della consegna dei Leopard all’Ucraina. Hebestreit ha anche ribadito che il Bundeskanzler si senta “appoggiato” nel suo passo di governo “ponderato e assennato”, condiviso da buona parte della popolazione tedesca.

Porta (Pd): “Aiutiamo Kiev a difendersi per costruire la pace”

“Non possiamo tacere di fronte alla sofferenza e alla devastazione provocata dalla guerra, comprese le violenze sulla popolazione civile. Per questa ragione siamo qui, oggi, impegnandoci di fronte al Paese sui valori da preservare e sulla democrazia da difendere. Discutendo apertamente su cosa fare, su come lavorare, prima di tutto e lo sottolineo, per aiutare ad avere una pace che possa durare nel tempo.” Lo ha affermato il deputato del Pd, Fabio Porta, membro della Commissione Esteri, intervenendo nell’Aula di Montecitorio a nome del Gruppo del Partito Democratico durante la discussione sulla “Conversione in legge del decreto-legge 2 dicembre 2022, numero 185, recante disposizioni urgenti per la proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle Autorità governative dell’Ucraina”. “Corre l’obbligo morale di aiutare chi è in difficoltà anche nella prospettiva di ristabilire il diritto e la pace tra i popoli, secondo un ordine internazionale basato sulla democrazia e non sulla forza – ha proseguito Porta -. Vogliamo ribadire, oggi, l’importanza alla legittima difesa di uno Stato anche con una reazione armata e con l’ausilio di Stati terzi per mantenere la sua integrità territoriale e la sua indipendenza, un diritto naturale, come richiamato dall’art. 51 della Carta delle Nazioni Unite”, ha detto Porta. “Vogliamo agire in politica, qui ed ora, per governare i processi storici e non subirli, per costruire la pace e non vederla imposta. Si vis pacem, para pacem! Noi la vogliamo veramente la pace e perciò la prepariamo aiutando chi è aggredito a rialzarsi e guardare con fiducia ad un futuro insieme per una Europa libera ed indipendente”, ha concluso il deputato dem.

Lavrov: “Più Kiev rifiuta i negoziati più soluzione diventa difficile”

Le autorità ucraine «devono capire che più a lungo rifiutano i negoziati, più difficile sarà trovare una soluzione» alla guerra. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in una conferenza stampa dopo i colloqui con il suo omologo sudafricano, Naledi Pandor. «Noi, come ha detto il presidente (Vladimir Putin, ndr), non rifiutiamo i negoziati», ha ribadito Lavrov.

«La guerra della Russia con l’Occidente non è più ibrida, ma quasi reale». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. Lo riporta Ria Novosti.

L’Estonia espellerà l’ambasciatore russo

L’Estonia si prepara a espellere l’ambasciatore della Federazione russa a Tallinn. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri estone Urmas Reinsalu reagendo all’annuncio dell’espulsione dell’ambasciatore estone a Mosca. Reinsalu ha dichiarato in tv che «l’Estonia continuerà ad applicare il principio di parità», permettendo che il corpo diplomatico di stanza in Estonia sia numericamente equivalente a quello estone di stanza in Russia.

Kiev: “Abbiamo bisogno di centinaia di tank, non di 10-20”

L’Ucraina ha bisogno di diverse centinaia di carri armati per vincere. Lo ha affermato il capo dell’ufficio del presidente, Andriy Yermak, su Telegram, come riporta Ukrinform. «Abbiamo bisogno di diverse centinaia di carri armati, non di 10-20. Il nostro obiettivo sono i confini del 1991 e la punizione del nemico che pagherà per i crimini», ha sottolineato.

Kiev: una persona uccisa e 8 feriti in attacchi russi

Una persona è stata uccisa e 8 sono state ferite negli attacchi lanciati dall’esercito russo in Ucraina ieri. Le autorità locali hanno riferito di bombardamenti nelle regioni di Donetsk, Kherson, Kharkiv, Sumy, Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia e Luhansk, come riporta il Kyiv Indipendent. Le forze russe hanno colpito quattro distretti della regione di Kharkiv, uccidendo una persona e ferendone un’altra. Lo ha riferito il governatore Oleh Syniehubov, come riporta il Kyiv Indipendent. Gli attacchi hanno danneggiato due case private e un fabbricato agricolo, ha aggiunto Syniehubov. Nella regione di Donetsk , tre persone a Bakhmut e una ad Avdiivka sono rimaste ferite in attacchi russi, secondo il governatore Pavlo Kyrylenko. La regione di Kherson è stata colpita 25 volte, 3 persone sono rimaste ferite. L’esercito russo ha colpito il distretto di Nikopol nell’oblast di Dnipropetrovsk due volte durante la notte, sparando più di 20 proiettili contro le comunità di Myrove e Marhanets. L’amministrazione statale regionale di Zaporizhzhia ha riferito che le infrastrutture civili in 18 insediamenti nell’oblast di Zaporizhzhia erano sotto il fuoco russo. Le forze russe hanno colpito le comunità di Nova Sloboda e Shalyhyne vicino al confine ucraino-russo nell’oblast di Sumy con mortai e artiglieria. Sei insediamenti dell’oblast di Luhansk sono stati attaccati dalle truppe russe.

Cremlino: “Sulle armi a Kiev il nervosismo degli alleati aumenta”

“Tutti i Paesi che in un modo o nell’altro partecipano direttamente o indirettamente all’invio di armi e all’innalzamento del livello tecnologico dell’Ucraina ne sono responsabili”. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, alla stampa commentando la possibilità di fornire a Kiev carri armati di fabbricazione tedesca, ma dalla Polonia. “Tutti questi scambi di dichiarazioni tra capitali europee, tra cui Varsavia” sull’invio di Leopard 2, e “le minacce a Berlino di isolamento internazionale suggeriscono che il nervosismo tra i membri dell’alleanza e’ costantemente in aumento”, ha sottolineato Peskov.

Estonia: “Paesi Ue offrano 1% Pil in sostegno militare”

“Ci vogliono più armi all’Ucraina e spero che oggi saremo in grado di dare una forte spinta per essere in grado di mobilitare una nuova tranche di risorse per la European Peace Facility da 500 milioni di euro. L’Estonia contribuirà al sostegno militare dell’Ucraina con l’1% del suo Pil e invitiamo tutti i Paesi a fare altrettanto, farebbe la differenza”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri dell’Estonia, Urmas Reinsalu, al suo arrivo al Consiglio Ue Affari esteri

Lituania: “Unica via d’uscita è la sconfitta della Russia”

“C’è solo una conclusione che dobbiamo cercare: è la vittoria dell’Ucraina. Per questo è imperativo inviare tutte le armi di cui l’Ucraina ha bisogno per respingere il fronte e riprendere i suoi territori”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, al suo arrivo alla riunione del Consiglio Affari Esteri. “La Russia deve capire che questa guerra finirà in modo brutto per loro. Non c’è una via d’uscita, l’Europa non si farà da parte. La Russia ha cominciato a perdere. E perderà”, ha aggiunto.

Borrell: “Carri armati da fornire ma decidono gli Stati”

“Ho detto più volte che, secondo la mia opinione personale, penso che questo tipo di armi dovrebbe essere fornito all’esercito ucraino. Ma è una decisione degli Stati membri e noi siamo qui per discuterne”. Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, rispondendo a una domanda sulla “riluttanza” della Germania a fornire i carri armati Leopard a Kiev.

Mosca espelle ambasciatore estone per “russofobia”

La Russia ha deciso di abbassare a “incaricato di affari” il livello dei rapporti diplomatici con l’Estonia e ha espuslo l’ambasciatore di Tallin a Mosca. Secondo quanto si legge in una nota, il ministero degli Esteri ha convocato l’ambasciatore estone a Mosca e gli ha consegnato la “forte protesta” del governo per le azioni di Tallinn considerate “russofobe”. “La parte russa ha deciso di declassare il rappresentante diplomatico in Russia ed Estonia a incaricato d’affari”, afferma la nota del dicastero che ha ordinato al capo missione estone di lasciare la Federazione entro il 7 febbraio. Stando a quanto spiegato da Mosca, la decisione e’ la risposta alla radicale riduzione della composizione dell’ambasciata russa voluta da Tallinn. Per la Russia, “l’intera responsabilita’ per lo sviluppo della situazione ricade interamente sulla parte estone”.

Kiev: “A Berlino chiediamo i tank da 10 mesi fa”

Nel dibattito sulla fornitura di tank all’Ucraina interviene oggi anche il viceministro degli Esteri del governo di Kiev, Andriy Melnyk, per ricordare che la richiesta di tank era stata formalmente avanzata già il 3 marzo scorso: Melnyk è l’ex ambasciatore ucraino in Germania e più volte durante il suo mandato di diplomatico accreditato a Berlino aveva criticato la Germania per le posizioni sul conflitto. In quello che definisce “semplicemente un cortese promemoria”, Melnyk sottolinea in un post su Twitter che “l’Ucraina ha ufficialmente chiesto alla Germania di assicurarle la fornitura di tank Leopard 2 il 3 marzo 2022, nel settimo giorno successivo all’inizio della guerra di annientamento promossa dalla Russia contro la statualità e la nazione ucraina. Oggi siamo al 334mo giorno della barbara guerra russa. Forse è ora di accelerare questo processo?”. A testimonianza delle sue parole, il viceministro degli Esteri pubblica l’immagine di una nota verbale su carta intestata dell’ambasciata ucraina a Berlino datata 3 marzo 2022 e indirizzata al ministero degli Esteri, all’ufficio della cancelleria e al ministero della Difesa a Berlino. Nella lettera, dopo aver denunciato l’invasione del paese il 23 febbraio, aver descritto le armi in mano alla parte russa, i mittenti chiedono al governo tedesco l’assistenza militare necessaria a poter proteggere la vita dei civili. Al primo posto della lista, sottolineato in rosso a penna, i Kampfpanzer, i carri armati da combattimento.

Autorità prorusse: “Uccisa dal bombardamento ucraina una bambina nel Lugansk”

Una bambina di circa due anni è stata uccisa in un bombardamento ucraino di due giorni fa contro la città di Keminna, nella Repubblica popolare di Lugansk (Rpl). Lo ha riferito alla Tass Andrey Marochko, un ufficiale della milizia della Rpl, secondo il quale le forze ucraine di stanza nell’area della città colpita hanno interrotto ogni tipo di comunicazione, motivo per cui “le notizie sulla bambina uccisa sono arrivate soltanto ora”. “Il 21 gennaio – ha affermato Marochko – i bombardamenti delle forze armate ucraine hanno ferito due uomini, nati nel 1958 e nel 1959, e due donne, nate nel 1981 e nel 1999. Una bambina nata il 27 marzo 2021, ha subito una ferita mortale”.

Dl Ucraina, in corso alla Camera discussione generale

E’ in corso nell’Aula della Camera la discussione generale su decreto, già approvato dal Senato, recante disposizioni urgenti per la proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina.

Lituania: “Speriamo di non attendere oltre per l’invio dei carri armati”

“Mi fido del processo in corso in Germania. Vediamo un dibattito molto vivace. Spero che sara’ fruttuoso come lo e’ stato in passato e che la Germania inviera’ i carri armati. Purtroppo, noi come quelli che attendono quei carri armati, dobbiamo aspettare un altro giorno”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, al suo arrivo alla riunione del Consiglio Affari Esteri. “Vorrei non dovessimo aspettare un altro giorno per la consegna dei carri armati”, ha aggiunto.

Un morto e otto feriti in attacchi russi nelle ultime 24 ore

Sono stati segnalati attacchi russi negli oblast di Donetsk, Kherson, Kharkiv, Sumy, Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia e Luhansk nell’est, nel sud e nel nord dell’Ucraina. Secondo le autorità locali, una persona è stata uccisa e otto sono rimaste ferite nelle ultime 24 ore. Lo riporta il Kiev Independent. Le forze russe hanno colpito quattro distretti dell’oblast di Kharkiv , uccidendo una persona e ferendone un’altra, ha riferito il governatore Oleh Syniehubov.

Finlandia, altri 400 milioni in armi; sì a carri armati

“La Finlandia ha appena preso la decisione di destinare all’Ucraina un nuovo pacchetto di aiuti militari da 400 milioni di euro, che porterà il nostro sostegno militare a Kiev a un totale di 600 milioni di euro”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri della Finlandia, Pekka Haavisto, al suo arrivo al Consiglio Ue Affari esteri. “Stiamo ancora decidendo che tipo di pacchetto” di aiuti militari “finanzieremo ma ovviamente ci auguriamo che Paesi come la Germania possano partecipare”, ha aggiunto il ministro. “Abbiamo alcuni carri armati Leopard e abbiamo detto che saremo parte di questo impegno qualsiasi cosa voglia dire: può trattarsi di addestramento dei piloti, del personale, fornitura di parti di ricambio o anche di un paio di carri armati”, ha sottolineato il ministro. Quanto alla polemica sul mancato invio dei carri armati d parte della Germania, Haavisto si è limitato a rispondere che “ogni Paese ha la sua politica e le sue risorse”. “Noi ci prendiamo cura della nostra posizione e del nostro pacchetto da 400 milioni”, ha aggiunto. “E’ importante – ha concluso – che l’Ucraina riceva immediatamente i beni di cui ha bisogno, incluso il sistema di difesa aerea”.

A febbraio nuovo incontro a Ramstein

La prossima riunione del Gruppo di contatto sulla difesa dell’Ucraina, il cosiddetto ‘Ramstein’, si svolgerà a febbraio. Lo ha annunciato il ministro della Difesa di Kiev Oleksiy Reznikov, al ritorno dall’ottavo incontro. “Ramstein 9 si svolgerà a febbraio”, ha scritto su Twitter, aggiungendo che ciascuno di questi incontri fa “crescere la fiducia dei nostri partner verso l’Ucraina. E più fiducia significa più armi”.

Mosca: “Sbricioleremo le armi occidentali a Kiev”

Le forze russe “sbricioleranno” tutte le armi e i mezzi militari che i Paesi occidentali forniranno all’Ucraina. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov, citato dalla Tass. “Gli avversari della Russia – ha affermato Ryabkov – continuano ad alzare la posta, ma, come abbiamo detto fermamente o fiduciosamente in numerose occasioni, gli obiettivi dell’operazione militare speciale saranno raggiunti”

Lettonia: “Non c’è motivo di negare l’invio di carri armati”

“La Germania è una delle nazioni leader, essere grandi porta con sé anche grandi responsabilità”. Ma penso che a questo punto non ci siano buoni motivi per giustificare che i carri armati o i sistemi di difesa aerea non possano essere mandati” all’Ucraina. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri della Lettonia, Edgars Rinkevics, al suo arrivo al Consiglio Ue Affari esteri. “Il mio Paese ha appena offerto più Stinger e altri missili aerei e raddoppieremo anche il nostro programma di addestramento di soldati ucraini”, ha aggiunto il ministro. “Per ripristinare la pace in Europa, ora dobbiamo offrire qualsiasi cosa possa servire all’Ucraina, inclusi i carri armati”, ha concluso

Borrell: “Spero intesa politica si muovi aiuti a Kiev ma la decisione non sarà presa oggi”

“Con i ministri degli Esteri europei, discuteremo su come continuare a sostenere militarmente l’Ucraina e della nuova tranche dell’European Peace Facility”. Lo ha annunciato l’Alto Rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell, parlando con i giornalisti al suo arrivo al Cae a Bruxelles. “Spero che si possa trovare un’intesa politica su questo, anche se oggi non verrà presa alcuna decisione formale”, ha aggiunto Borrell.

Attriti Cremlino-Gruppo Wagner per la mancata presa di Bakhmut

Il Cremlino sarebbe ai ferri corti con il capo del gruppo mercenario privato Wagner, Yevgeny Prigozhin, per non aver rispettato la promessa di prendere Bakhmut con le sue truppe. E’ quanto riporta il think tank americano Institute for the Study of War. Lo riporta il Kiev Independent

Zelensky: “I tank occidentali non risolvono il problema ma motivano l’esercito”

Fornire all’Ucraina decine di carri armati occidentali contro le migliaia che ha la Russia non risolve il problema, ma motiva l’esercito. Secondo l’ufficio del presidente dell’Ucraina. Lo ha detto Volodymyr Zelensky in un’intervista al canale televisivo tedesco Ard. “Dal momento che l’esercito russo, che ha mille carri armati, è contro di noi – ha spiegato – nessun paese risolve il problema decidendo di dare 10 carri armati, 20, 50. Fanno una cosa molto importante: motivano i nostri soldati a combattere per i propri valori. Perché dimostrano che il mondo intero è con noi”.

I russi hanno perso oltre 121mila uomini da inizio guerra

Dall’inizio della guerra in Ucraina le forze armate russe hanno perso 121.480 uomini. Lo rendono noto i militari di Kiev nel loro aggiornamento quotidiano. A questi vanno aggiunti 3.150 carri armati, 6.276 veicoli corazzati da combattimento, 2.146 sistemi di artiglieria, 447 sistemi lanciarazzi multipli, 220 sistemi di difesa, 287 aeroplani, 277 elicotteri, 1.894 droni e 18 navi.

Intelligence russa: “Kiev immagazzina armi nelle centrali nucleari”

L’Ucraina starebbe immagazzinando armi fornite dall’Occidente nelle zone delle centrali nucleari del Paese. A lanciare l’accusa è il servizio di intelligence estero russo (Svr), senza tuttavia fornire alcuna prova. In una nora l’Svr ha sostenuto che lanciarazzi Himars, i sistemi di difesa aerea forniti dagli Stati Uniti, sono stati portati nella centrale nucleare di Rivne, nel nord-ovest dell’Ucraina. “Le forze armate ucraine stanno immagazzinando armi e munizioni fornite dall’Occidente sul territorio delle centrali nucleari”, hanno ribadito i servizi russi.

Berlino non si oppone alla consegna dei Leopard dalla Polonia a Kiev

La Germania non impedirebbe la consegna di carri armati Leopard a Kiev da parte della Polonia. Lo ha detto la ministra degli Esteri, Annalena Baerbock, in un’intervista alla tv francese. “Se ci facessero una domanda in tal senso, non ci opporremmo. Per il momento la questione non è stata posta”, ha spiegato la responsabile della diplomazia di Berlino.

Oggi confronto Ue su nuovi aiuti a Kiev

“Oggi discuteremo la fornitura di una tranche di aiuti militari all’Ucraina. Non sara’ presa una decisione formale ma spero ci potra’ essere un accordo politico”. Lo ha annunciato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo alla riunione del Consiglio Affari esteri. L’Ue vorrebbe fornire altri 500 milioni di euro di aiuti militari ma l’Ungheria sembra ostacolare la strada.

Borrell: “idee diverse tra noi sui tank a Kiev, discutiamo”

“A Ramstein si sono prese decisioni molto buone, ci sono stati risultati concreti e poi ogni Paese decide a livello nazionale: la Germania si è impegnata molto nei confronti dell’Ucraina e non si deve parlare solo dei carri armati. Certo, il presidente Zelensky li chiede, ma ci sono idee diverse all’interno degli Stati membri e oggi ne parleremo”. Lo ha detto l’Alto rappresentante della politica estera Ue, Josep Borrell, arrivando al consiglio affari esteri di Bruxelles.

Michel: “Su armi e addestramento bisogna dare risposte a kiev”

Tra le autorità di Kiev “c’è la consapevolezza di un possibile massiccio contrattacco da parte della Russia” e per questo motivo bisogna dare loro risposte in termini di “fornitura di attrezzature militari ed addestramento”, mantenendo allo stesso tempo le sanzioni contro Mosca. Il presidente del consiglio europeo, Charles Michel, sottolinea a Repubblica che si sta discutendo un altro possibile pacchetto aggiuntivo di misure restrittive. Michel ha quindi spiegato che la ricostruzione dell’Ucraina è “già iniziata” e che ora “il quesito fondamentale” riguarda il possibile utilizzo per questo obiettivo dei beni congelati e confiscati ai russi, circa 300 miliardi di euro. Il presidente del Consiglio europeo ha infine sostenuto che un’eventuale vittoria russa in Ucraina va scongiurata perché “significherebbe un’Europa non sicura e non libera. Se si accettasse questa possibilità sarebbe un precedente pericoloso per la sicurezza del continente europeo”.

Crosetto: “Ci si aspetta un aumento degli scontri via terra”

“Ci si aspetta un aumento degli scontri via terra con un’iniezione di personale e mezzi che” il presidente russo, Vladimir Putin, “non aveva impiegato e il tentativo di risfondare in Ucraina”, dichiara a Rai3 il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Di fronte a questo scenario “è cambiato anche l’atteggiamento ucraino”, aggiunge.

Il boss russo di Wagner riconosce il paragone con Rasputin

Il capo dei mercenari russi YevgenyPrigozhin ha risposto al paragone con il monaco Rasputin che curò il figlio dell’ultimo zar per l’emofilia, affermando che il suo lavoro non consiste nel tamponare le emorragie ma nel versare il sangue dei nemici della Russia. Il quotidiano Financial Times ha dichiarato nel fine settimana che Prigozhin aveva una crescente influenza sul Cremlino e lo ha paragonato al monaco ortodosso Grigorij Rasputin, che aveva una notevole influenza sulla moglie dell’ultimo zar russo, Nikolaj II. Prigozhin ha riconosciuto solo lo scorso settembre di aver fondato il gruppo Wagner, che ha svolto un ruolo importante nei tentativi dell’esercito russo di conquistare il territorio nella regione ucraina del Donbas. “Non ho molta familiarità con la storia di Rasputin, ma per quanto ne so, una qualità importante di Rasputin è quella di aver fatto scorrere il sangue del giovane principe con incantesimi”, ha dichiarato il servizio stampa di Prigozhin, riferendosi all’articolo. “Purtroppo, io non fermo il flusso sanguigno. Sanguino i nemici della nostra madrepatria. E non con incantesimi, ma con il contatto diretto con loro”. Wagner è stato dispiegato in diversi Paesi africani, generalmente per combattere gli insorti. Negli ultimi mesi, Prigozhin è stato visto in video online mentre cercava di attirare detenuti dalle prigioni russe per unirsi alle sue fila in Ucraina. Il Financial Times non è stato il primo a paragonare il suo ruolo a quello del monaco della corte imperiale russa – un giornalista russo ha fatto il paragone l’anno scorso. Il giornale ha detto che Prigozhin, come il leader ceceno Ramzan Kadyrov, un altro attivo sostenitore della guerra russa, “si è posizionato come un critico tagliente delle élite militari, burocratiche e imprenditoriali che si suppone stiano deludendo Putin con il loro approccio alla guerra, incapace e a metà”. Prigozhin ha detto che i paragoni sono “assolutamente chiari” e che vede il suo ruolo come quello di riportare in riga gli occidentali ribelli. “Quando i bambini fanno i dispetti, cercano di attirare l’attenzione del padre con ogni sorta di trucchi inaspettati”, ha scritto. “Tutto ciò che gli americani devono fare, quindi, è venire da papà, chiedere perdono e continuare a comportarsi normalmente”. Rasputin fu assassinato nel 1916 da un gruppo di nobili russi che temevano la sua crescente influenza sulla famiglia zarista.

Ancora scontri a Soledar

L’11 gennaio il gruppo militare privato russo Wagner ha dichiarato di aver catturato Soledar e la settimana scorsa le autorità russe installate nella regione di Donetsk hanno affermato di avere il controllo della città mineraria di sale. L’Ucraina non ha mai detto pubblicamente che la città è stata conquistata dalle forze russe. Ieri, lo stato maggiore delle forze armate ucraine ha dichiarato in un aggiornamento quotidiano che le forze russe avevano sparato contro le posizioni ucraine nella zona. Uno stretto alleato del Presidente Vladimir Putin ha dichiarato che la consegna a Kiev di armi offensive che minacciano i territori russi porterebbe a una catastrofe globale e renderebbe insostenibili le argomentazioni contro l’uso di armi di distruzione di massa. Vyacheslav Volodin, presidente della Camera bassa del Parlamento russo, ha avvertito che il sostegno degli Stati Uniti e della NATO all’Ucraina sta portando il mondo a una “terribile guerra”. Dopo l’invasione del 24 febbraio, che la Russia ha presentato come una difesa da un Occidente aggressivo, ha preso il controllo di parti dell’Ucraina e ha dichiarato che non le restituirà mai più. L’Ucraina ha affermato che il ripristino della sua integrità territoriale non è aperto a negoziati. Nell’est dell’Ucraina, in crisi, il più alto funzionario russo insediato nelle parti occupate della regione di Donetsk ha dichiarato domenica scorsa di aver visitato la città di Soledar, che la Russia dice di aver conquistato questo mese. Denis Pushilin, l’amministratore, ha pubblicato un breve video sull’app di messaggistica Telegram che lo mostra mentre guida e cammina in mezzo a zone disabitate ed edifici distrutti.

Il dibattito occidentale sugli aiuti a Kiev

La scorsa settimana gli alleati occidentali hanno promesso miliardi di dollari in armi per l’Ucraina, ma non sono riusciti a convincere la Germania a togliere il suo veto alla fornitura dei carri armati. Ma in un apparente cambiamento di posizione della Germania, il ministro degli Esteri Annalena Baerbock ha dichiarato che il suo governo non bloccherà la Polonia se dovesse inviare i suoi carri armati Leopard 2 senza l’approvazione tedesca. “Per il momento la domanda non è stata posta, ma se ci venisse posta non ci metteremmo di traverso”, ha dichiarato la Baerbock all’emittente francese LCITV, quando le è stato chiesto quale sarebbe stata la reazione del suo governo a un’eventuale decisione polacca. La Germania è stata sottoposta a forti pressioni per permettere a Leopardi di andare in Ucraina, ma il partito socialdemocratico del cancelliere Olaf Scholz è tradizionalmente scettico nei confronti di coinvolgimenti militari e diffidente nei confronti di mosse improvvise che potrebbero innescare un’escalation da parte della Russia. Le osservazioni di Baerbock sembrano andare oltre le dichiarazioni di Scholz che, in occasione di un vertice tenutosi a Parigi domenica scorsa, aveva affermato che tutte le decisioni sulle forniture di armi sarebbero state prese in coordinamento con gli alleati, compresi gli Stati Uniti. L’Ucraina sostiene che i carri armati pesantemente corazzati garantirebbero alle sue truppe di terra maggiore mobilità e protezione in vista di una nuova offensiva russa prevista nei prossimi mesi. Ma la Germania sembra aver legato qualsiasi contributo a una mossa degli Stati Uniti per inviare i suoi carri armati Abrams, cosa che gli ufficiali americani hanno detto di essere riluttanti a fare perché i veicoli sono complicati da mantenere. I legislatori americani hanno spinto domenica il loro governo a esportare i carri armati M1 Abrams all’Ucraina, affermando che anche un numero simbolico sarebbe sufficiente a spingere gli alleati europei a fare lo stesso. La Gran Bretagna ha recentemente dichiarato di voler fornire 14 carri armati Challenger 2 all’Ucraina. Il suo ministro degli Esteri, James Cleverly, ha dichiarato domenica di volere ancora un accordo internazionale per fornire all’Ucraina i carri armati di fabbricazione tedesca. Il Presidente francese Emmanuel Macron, nel frattempo, ha dichiarato di non escludere la possibilità di inviare all’Ucraina i carri armati Leclerc. La scorsa settimana, il portavoce del Cremlino ha affermato che la fornitura di ulteriori carri armati all’Ucraina da parte dei Paesi occidentali non cambierebbe l’andamento del conflitto, ma aumenterebbe i problemi del popolo ucraino.

La Germania toglie il veto sui carri armati Leopard per l’Ucraina

La Germania non si opporrà se la Polonia vorrà inviare i suoi carri armati Leopard 2 all’Ucraina, ha detto il ministro degli Esteri tedesco, segnalando una possibile svolta per l’Ucraina che cerca di rafforzare le sue forze in vista di una nuova offensiva russa. Undici mesi dopo che la Russia ha invaso il suo vicino meridionale, i combattimenti si concentrano nella città di Bakhmut, nell’est dell’Ucraina, dove i mercenari russi Wagner e le forze ucraine sono impegnati in una battaglia di logoramento. Il ministero della Difesa russo ha dichiarato domenica, per il secondo giorno consecutivo, che le sue forze stavano migliorando le loro posizioni nella regione meridionale ucraina di Zaporizhzhia, anche se un portavoce militare ucraino ha detto all’emittente statale che la situazione era “difficile” ma stabile. Reuters non è stata in grado di verificare in modo indipendente i resoconti della battaglia. Da mesi i funzionari ucraini chiedono agli alleati occidentali di fornire loro i moderni carri armati di fabbricazione tedesca, ma la Germania si è trattenuta dall’inviarli o dal permettere ad altri Paesi della NATO di farlo. I carri armati Leopard, in possesso di una serie di Paesi della NATO ma il cui trasferimento all’Ucraina richiede l’approvazione di Berlino, sono considerati dagli esperti di difesa i più adatti all’Ucraina

Il Marocco ha inviato in Ucraina 20 carri armati da combattimento

Il Marocco ha inviato all’Ucraina carri armati da combattimento di epoca sovietica. Lo hanno reso noto le forze armate ucraine nel loro ultimo bollettino militare, precisando che una settimana fa il Marocco ha inviato 20 carri armati che, in precedenza, erano stati aggiornati in Repubblica Ceca. Originariamente il Marocco aveva acquistato i carri armati dalla Bielorussia e, secondo quanto riferito dai media, il governo di Rabat avrebbe accettato di inviare i mezzi durante il vertice di Ramstein dello scorso novembre.

Russia invia altre truppe nella regione di Kherson. Lo riferisce lo Stato Maggiore delle Forze armate

La Russia sta inviando ulteriori truppe nelle zone occupate della regione di Kherson. Lo riferisce, scrive il Kyiv Independent, lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine nel suo briefing mattutino. Secondo il comunicato, le truppe sono arrivate negli insediamenti di Vynohradove e Brylivka dell’oblast di Kherson tra il 18 e il 21 gennaio, equipaggiate con armi leggere e giubbotti antiproiettile. Le Forze armate ucraine hanno liberato parti della regione meridionale di Kherson, compreso il capoluogo regionale, all’inizio di novembre, dopo otto mesi di occupazione russa. Fin dai primi giorni dell’invasione, la Russia ha occupato anche parti della vicina regione di Zaporizhzhia, dove le sue truppe hanno recentemente tentato di avanzare. Il 22 gennaio l’Ucraina, riferisce il Kyiv Independen, ha annunciato di essere riuscita a respingere le offensive russe in quella regione.

Nave russa con missili ipersonici in esercitazione con Cina

La fregata russa Gorshkov, armata con missili ipersonici Zircon di nuova generazione, partecipera’ a esercitazioni congiunte con le marine cinesi e sudafricane a febbraio. Lo ha riferito la Tass citando fonti della difesa. I missili volano a una velocita’ nove volte superiore a quella del suono, con una portata di oltre 1.000 km, secondo quanto riferito da Mosca. Secondo quanto riferito dalla South African National Defence Force, le esercitazioni, che si terranno dal 17 al 27 febbraio tra Durban e Richards Bay, mirano a “rafforzare le gia’ fiorenti relazioni tra Sudafrica, Russia e Cina”.

Il capo delle zone occupate dai russi a Donetsk dice di aver visitato Soledar

L’alto funzionario installato da Mosca nelle zone occupate della regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale, ha dichiarato di aver visitato la città di Soledar, che la Russia ha dichiarato di aver catturato all’inizio del mese. Denis Pushilin, l’amministratore, ha pubblicato un breve video sull’app di messaggistica Telegram che lo mostra mentre guida e cammina in mezzo a zone disabitate ed edifici distrutti. “Oggi ho visitato Soledar”, ha affermato Pushilin in un comunicato di accompagnamento. L’11 gennaio, il gruppo militare privato russo Wagner ha dichiarato di aver catturato Soledar e la settimana scorsa le autorità russe insediate nella regione orientale dell’Ucraina di Donetsk hanno detto di avere il controllo della città mineraria. L’Ucraina non ha mai detto pubblicamente che la città è stata conquistata dalle forze russe. Domenica, lo stato maggiore delle forze armate ucraine ha dichiarato in un aggiornamento quotidiano che le forze russe avevano sparato contro le posizioni ucraine nella zona. Nella sua dichiarazione, Pushilin ha detto che le miniere di Soledar erano danneggiate e “difficili” da scendere. La città, insieme alla città di Bakhmut a nord-est, è stata al centro di intensi combattimenti per mesi, e la settimana scorsa le forze russe per procura hanno dichiarato di aver conquistato anche Klishchiivka, un piccolo villaggio vicino a Bakhmut. La cosiddetta Repubblica Popolare di Donetsk è una delle quattro regioni dell’Ucraina che Mosca ha proclamato come propria a settembre, in un esercizio che l’Ucraina e i suoi alleati hanno definito un “falso” referendum coercitivo.

L’Ue esamina l’utilizzo dei beni russi confiscati per la ricostruzione

Il presidente del Consiglio europeo CharlesMichel ha esortato i leader nazionali del blocco a portare avanti i colloqui sull’utilizzo di 300 miliardi di dollari di beni confiscati della banca centrale russa per la ricostruzione dell’Ucraina, secondo quanto riportato lunedì dal Financial Times. Michael ha detto di voler esplorare l’idea di gestire i beni congelati della banca centrale russa per generare profitti, che potrebbero poi essere destinati agli sforzi di ricostruzione, ha riferito il quotidiano. È una questione di giustizia ed equità e deve essere fatta in linea con i principi legali, ha dichiarato Michael in un’intervista al FT. L’Unione Europea aveva bloccato 300 miliardi di euro (326,73 miliardi di dollari) di riserve della banca centrale russa a novembre per punire Mosca per l’invasione dell’Ucraina.(1 dollaro = 0,9182)

Parlamento Ue: istituire un tribunale contro i crimini di guerra e l’aggressione della Russia in Ucraina

Il Parlamento europeo chiede di istituire un tribunale contro i crimini di guerra e l’aggressione della Russia in Ucraina. Gli eurodeputati hanno adottato una risoluzione, non legislativa, con 472 voti favorevoli, 19 contrari e 33 astensioni, affinché i “leader politici e militari russi siano chiamati a rispondere dei crimini di guerra”. Lo comunica in una nota l’Eurocamera. Il testo afferma che “le atrocità commesse dalle forze armate russe a Bucha, Irpin e in diverse altre città ucraine mostrano la brutalità della guerra e sottolineano l’importanza di un’azione internazionale coordinata per stabilire la responsabilità secondo il diritto internazionale per i diritti umani”. Inoltre, gli europarlamentari invitano a istituire “un tribunale internazionale speciale, in stretta cooperazione con l’Ucraina e con la comunità internazionale, che si occupi di perseguire la leadership politica e militare della Russia e i suoi alleati”. Il tribunale dovrebbe avere “la competenza per indagare non solo su Vladimir Putin e sulla leadership politica e militare della Russia, ma anche su Aljaksandr Lukašenka e i suoi alleati in Bielorussia”.

Dall’inizio della guerra morti 459 bambini e 914 feriti

Il bombardamento russo nelle regioni dell’Ucraina il 21 gennaio ha ferito una bambina di sette anni a Vovchansk, nell’oblast di Kharkiv, e un ragazzo di 17 anni nel villaggio di Studenok nell’oblast di Sumy, portando il numero totale delle vittime a 459 bambini e 914 feriti. Lo ha riferito l’ufficio del procuratore generale di Kiev che ha affermato che su 13.961 bambini deportati illegalmente, solo 126 sono stati rimpatriati in Ucraina. Le cifre non sono definitive in quanto non includono i dati dei territori occupati dai russi e delle aree in cui sono in corso le ostilità. Dall’inizio della guerra totale della Russia contro l’Ucraina, le forze russe hanno danneggiato 3.126 strutture educative in Ucraina, distruggendone completamente 337.

Baerbock: la Germania non si metterà di traverso se la Polonia decide l’invio di Leopard

Berlino «non si metterà di traverso» nel caso in cui la Polonia decidesse di inviare i carri armati Leopard all’Ucraina. È quanto affermato dal ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock, secondo quanto riferisce la stampa tedesca, riportando dichiarazioni rilasciate all’emittente francese Lci.

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