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Pd, dopo il trionfo di Elly Schlein “vincitori e vinti” in Liguria: rafforzata la linea Orlando, Burlando frena – Genova 24

Genova. La Liguria è stata l’unica regione italiana dove Elly Schlein aveva vinto anche nei circoli del Pd. Mentre nel resto del Paese il risultato ai gazebo ha ribaltato l’esito delle votazioni degli iscritti, nella nostra regione la vincitrice delle primarie del Partito Democratico aveva già superato il suo avversario Stefano Bonaccini.

Un dato che si può leggere in tanti modi a seconda di chi sia l’interprete. Perché di fatto Schlein, il cui mandato è chiaramente un mandato per il cambiamento – parole sue – in Liguria è stata supportata dalla attuale ala dirigente del partito. A suo favore si sono schierati, per fare solo alcuni esempi, l’ex viceministro Andrea Orlando, la deputata e già segretaria regionale Valentina Ghio, il segretario provinciale di Genova Simone D’Angelo, il vicepresidente della Regione Liguria Armando Sanna. Ma anche la sindaca di Rossiglione Katia Piccardo, lo scrittore Bruno Morchio – capolista verso il congresso insieme alla giovane Viola Boero – e poi l’ex candidato sindaco Ariel Dello Strologo, Ferruccio Sansa, i rossoverdi, un veterano come Claudio Montaldo.

Di contro Stefano Bonaccini in Liguria aveva fatto scendere nuovamente in campo in maniera scoperta un “ex” illustre come Claudio Burlando che, più volte interpellato, aveva affermato di essere “stufo di vedere il Pd perdere”. Bonacciniani doc anche Lorenzo Basso, che era addirittura uno dei responsabili del comitato promotore, l’eurodeputato Brando Benifei, i consiglieri regionali Pippo Rossetti e Roberto Arboscello, la consigliera comunale Cristina Lodi, la vicesegretaria del Pd di Genova Vittoria Canessa e l’ex sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano, la ex ministro Roberta Pinotti.

Elly Schlein in Liguria non ha vinto, ha stravinto: con il 67% dei 28.906 voti totali. A Genova il distacco è stato anche più ampio, oltre il 70% delle preferenze. Un risultato clamoroso ma fino a un certo punto se si pensa alla sala Chiamata del porto riempita a fine gennaio e a piazza Don Gallo altrettanto gremita due giorni prima delle primarie.

Anche a ponente, dove pure Bonaccini aveva vinto nettamente nella sfida interna ai circoli, la Schlein passa. In provincia di Savona finisce al 62% contro il 38% di Bonaccini. Risultato simile a Imperia, dove vince con il 61,5% contro il 38,5% del governatore emiliano. Nel Tigullio nessuna sorpresa: 65,7% contro 34,3%, mentre nella provincia della Spezia l’esito delle primarie si avvicina a quello genovese: 68,3% contro 31,7%, con la percentuale della Schlein che a Spezia, supera il 72%.

A pesare a favore della Schlein, in maniera lapalissiana, l’arrivo ai gazebo di moltissimi elettori non iscritti al Pd. Sostenitori del centrosinistra, persone che sperano nel rinnovamento dell’unico partito strutturato all’opposizione ma da tempo “impossibile da votare” per le posizioni poco nitide e “poco di sinistra”, appunto. Secondo il segretario genovese D’Angelo la vittoria di Schlein “dimostra che il partito a Genova e in Liguria è sulla stessa lunghezza d’onda dell’elettorale”. Forse sì, e sicuramente l’ala Orlando esce incredibilmente rafforzata da queste primarie, ma il voto di opinione scomodato da Schlein probabilmente va molto oltre le dinamiche locali.

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