Perché non pensare ad Ostetriche di Famiglia e a domicilio per evitare morti di neonati. La proposta del presidente del consiglio regionale pugliese, Capone.
La morte qualche giorno fa di un neonato a Roma per soffocamento ha riaperto il dibattito sulla necessità di istituire le cosiddette Ostetriche di Famiglia o comunque di mandare di inserire le ostetriche nell’ambito dell’Assistenza Domiciliare Integrata.
In Puglia, ad esempio, il presidente del consiglio regionale, Loredana Capone, ha già annunciato una proposta di legge all’uopo.
“Porterò subito in Consiglio regionale pugliese una mozione per chiedere alla Giunta, nell’ambito del percorso di qualificazione del percorso nascita, di impegnarsi a offrire l’assistenza ostetrica a domicilio in favore delle donne pugliesi. Sono semi piccolini in un mare di terra ma è dai semi, e la gravidanza ce lo insegna, che nascono i fiori più belli; il sistema sanitario nazionale prevede che si possa fare gratuitamente richiesta alla propria Asl o ai consultori di pertinenza per l’ostetrica a domicilio. E io da qui voglio ripartire. Il lavoro, enorme, delle ostetriche è un faro nell’accompagnamento alla nascita e alla maternità ed è fondamentale valorizzarlo e metterlo a disposizione di chiunque ne abbia bisogno” – spiega Capone.
Lo stesso esempio potrebbe essere seguito dal Lazio e da altre regioni. E se andrà bene anche lo Stato si renderà conto a breve della necessità di indirizzarsi verso questo tipo di scelta.
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