Continuano le manifestazioni degli anarchici per dire stop al “41 bis”, il carcere duro a cui Alfredo Cospito è sottoposto e che ha iniziato ormai 108 giorni fa uno sciopero della fame all’interno della cella in cui era detenuto, perdendo peso al punto da mettere a repentaglio le proprie condizioni di salute.
Nel centro storico di Genova sono diverse le scritte apparse sui muri, sulle vetrate e le saracinesche dei vicoli, per la maggior parte riportanti le frasi “No 41 bis” e “Alfredo libero”. Presumibilmente questa notte sono state vandalizzate con un getto di vernice rossa anche la vetrata della filiale di banca Unicredit in piazza Banchi, e il portone della sede di Sviluppo Genova poco distante, in via San Giorgio. “Gesto inutile, dannoso e incomprensibile” è il commento di Franco Floris, sindaco di Andora e presidente della società, avente sede poco distante dal nuovo Nucleo Centro Storico della Polizia locale.
I medici in queste ore stanno valutando di trasferire l’uomo al reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo, visto che continua a rifiutare, oltre al cibo, anche gli integratori.
L’anarchico venne condannato per la gambizzazzione dell’ex amministratore delegato di Ansaldo Roberto Adinolfi nel 2012 e per aver compiuto un attentato all’ex caserma Allievi carabinieri di Fossano, senza causare vittime e feriti.
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