L’arresto del boss Matteo Messina Denaro “è stata una messa in scena” e il covo “è stato sapientemente ripulito prima dell’arrivo dei carabinieri”, tanto è vero che alla fine “gli investigatori hanno trovato solo quello che lui voleva si trovasse, cioè poca roba. Mica hanno trovato l’agenda rossa di Paolo Borsellino…”. La cattura del capomafia? “Il risultato di un accordo”. Ne è convinto lo storico pentito di mafia Gaspare Mutolo, ex picciotto di Cosa nostra, che in una intervista esclusiva all’Adnkronos parla degli sviluppi dell’arresto della ex primula rossa Matteo Messina Denaro. Ventidue omicidi, guardaspalle del boss palermitano Rosario Riccobono, killer ed autista del capo dei capi corleonese, il sanguinario Totò Riina, Gaspare Mutolo, nel 1991 decise di collaborare con i giudici Giovanni Falcone prima e Paolo Borsellino dopo. Dalla sua residenza segreta, dove vive sotto protezione, Gaspare Mutolo parla di Messina Denaro e del futuro di Cosa nostra. Mutolo si dice “stupito” anche delle modalità di arresto del boss.

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