“Parlare troppo equivale a morire”: questo il messaggio minaccioso, seguito da tre croci, nei confronti di un consigliere comunale di Morano Calabro
L’omerta come valore. Non parliamo degli anni ’70, purtroppo, ma del 2023. Dopo il vergognoso episodio accaduto ieri a Morano Calabro, nel cosentino, viene da chiedersi come si possa oggi arrivare a minacciare chicchessia per un parere o un’opinione espressa. Eppure in Calabria accade ancora. Ieri mattina sono apparse sulla porta del garage di un consigliere comunale, Angelo Biago Severino, delle scritte minacciose e intimidatorie. “Parlare troppo equivale a morire“, si legge, e sotto la scritta tre croci. Le stesse croci erano apparse qualche anno fa sulla porta dell’ex segretario del PD Vito Monopoli Aloisio, sempre a Morano Calabro.
I messaggi di solidarietà nei confronti del consigliere sono stati molti, anche da parte della giunta comunale alla quale Severino è avverso. E’ di pochi giorni fa, infatti, un post su Facebook dello stesso Severino che denunciava possibili brogli in un bando comunale. “Si è appena concluso un ulteriore concorso comunale, messo a bando dal comune di Morano Calabro – aveva scritto Angelo Severino –. La politica locale, con la complicità di tutto il gruppo di maggioranza, ha nettamente calpestato l’etica della politica, rafforzando ancora di più la perdita di fiducia nei confronti della stessa da parte dei cittadini. Sin dalla presentazione delle domande per la partecipazione al concorso, ha visto concorrere la moglie del sindaco, atto assolutamente poco opportuno. Ma vederla addirittura vincitrice è contro ogni norma etica della politica. Ci dobbiamo credere?” È una coincidenza oppure una casualità? Oramai le cariche istituzionali a tutti i livelli vengono utilizzate per l’assegnazione del fantomatico “posto fisso” per parenti ed amici. Atto assolutamente grave e offensivo per l’intera collettività, in quanto chi delega un gruppo politico a governare una comunità non lo delega per farsi i propri interessi, ma per curare quelli i di tutta la comunità che rappresenta“, aveva scritto Severino.
Non è noto, allo stato attuale, se l’invito minaccioso a non parlare fosse riferito a questo post, ma intanto la maggioranza comunale ha pubblicato un messaggio di solidarietà nei confronti del consigliere. “Il Sindaco, l’Amministrazione comunale e il Gruppo consiliare di maggioranza “Insieme per Morano” esprimono piena solidarietà al consigliere Biagio Angelo Severino, vittima nella notte di un triste episodio. Condanniamo fermamente l’accaduto, confidando nel lavoro della giustizia la quale, siamo certi, farà presto luce sull’accaduto“, si legge nel post del comune.
La solidarietà a Severino da “La Migliore Calabria”
“Le minacce di morte pervenute al consigliere comunale di Morano Calabro, Angelo Biagio Severino, rappresentano l’ultimo stadio di chi cerca di intimorire e zittire – invano – una persona pulita. Condanniamo quanto accaduto senza se e senza ma“. È quanto afferma “La Migliore Calabria“, associazione politico-culturale della Provincia di Cosenza vicina alle posizioni del Partito Democratico. “Al capogruppo di opposizione- prosegue la nota – giunga la nostra solidarietà e vicinanza incondizionata. Nelle scorse settimane Severino, componente dell’associazione, aveva denunciato situazioni quantomeno eticamente discutibili“. La Migliore Calabria conclude: “Insieme a Graziano Di Natale sosterremo la sua azione. Auspichiamo che i responsabili di tale deplorevole gesto siano restituiti quanto prima alla Giustizia“.