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M&A: l’incertezza del 2023 può creare opportunità

Sebbene il valore delle operazioni di M&A si sia contratto drasticamente nel 2022, con un calo del 36% registrato a livello globale a 3.800 miliardi di dollari, queste continuano a rappresentare un driver fondamentale di crescita e redditività per le aziende. È quanto emerge dal quinto Report annuale di Bain & Company sulle fusioni e acquisizioni.

Dalla ricerca, realizzata intervistando circa 300 responsabili M&A nel mondo, emerge fiducia nella capacità delle operazioni di M&A di creare valore: quasi due terzi delle acquisizioni messe a segno negli ultimi tre anni hanno infatti soddisfatto, o addirittura superato, le aspettative degli intervistati. Questa fiducia riguarda anche l’anno in corso: nel 2023, l’80% degli esperti prevede la chiusura di un numero di operazioni simile (se non superiore) a quello registrato lo scorso anno, nonostante le incertezze legate al contesto. Per approfondire i tema dell’incertezza che crea opportunità leggi anche questo articolo sulle operazioni che coinvolgono società in sofferenza.

Battuta d’arresto nel 2022

Dopo cinque mesi su livelli pre-pandemici, la battuta d’arresto dei mercati di giugno 2022 ha frenato le operazioni di M&A, con la seconda metà dell’anno caratterizzata da condizioni macroeconomiche più complesse e da un aumento dei tassi d’interesse della Fed.  Nel 2022, il valore delle operazioni strategiche è diminuito più marcatamente del loro volume. I multipli mediani delle operazioni sono scesi al minimo decennale di 11,9x lo scorso anno, dopo i massimi storici toccati nel 2021. I cali più consistenti si sono registrati nelle operazioni su settori quali Tech ed Healthcare & Life Sciences. “L’area EMEA, nel 2022, è stata quella che ha registrato il valore delle operazioni più basso di tutte le aree geografiche, contratto del 31% rispetto al 2021 a quota 674 miliardi di dollari, sotto ai livelli pre-pandemici. Tuttavia, il volume delle operazioni è cresciuto del 2% e l’Italia, in particolare, ha registrato un +24% di volumi rispetto all’anno precedente, con circa 900 operazioni – spiega Roberto Prioreschi, SEMEA Regional Managing Partner di Bain & Company –. La storia delle ultime flessioni di mercato ci porta ad essere ottimisti sulle strategie di M&A: i prezzi degli asset diminuiscono, e questo offre buone opportunità agli operatori più preparati a compiere mosse coraggiose per rafforzare il loro core business o creare opzioni strategiche attraverso deal di scopo”.

Vantaggio competitivo di due diligence proattiva

Un’analisi di Bain sull’attività di fusioni e acquisizioni di circa 2.900 società durante la crisi del 2008-2009 rivela come le realtà coinvolte in attività di M&A abbiano generato rendimenti superiori per gli azionisti rispetto a quelle che non si sono mosse sul mercato. “Di fronte all’incertezza, una due diligence proattiva e approfondita – continua Prioreschi – può offrire un vantaggio competitivo in termini di velocità e qualità delle operazioni. I dealmaker sono consapevoli della natura ciclica del mercato dell’M&A. In un contesto di rallentamento – che ha un impatto sia sul business degli acquirenti che su quello delle società target – abbiamo visto più volte come le aziende che non rallentano l’attività durante i periodi di crisi, ma sfruttano le opportunità per rimodellare il proprio business, sono quelle che ne escono poi vincitrici. Le aziende possono utilizzare le operazioni di M&A e le cessioni per rimodellare i portafogli, scalare l’innovazione e costruire un Engine 2″.

Cinque trend rilevanti per il 2023

Il Report identifica cinque trend principali dell’M&A da monitorare nel 2023: aziende con elevati livelli di liquidità che fanno mosse strategiche e audaci; continuo dominio delle operazioni di piccole e medie dimensioni; equilibrio tra deal di scala e di scopo; ulteriore pressione sulle valutazioni; riorganizzazione dei loro portafogli attraverso cessioni e separazioni.

Il ruolo delle strategie ESG nelle operazioni di M&A

A fronte di un calo del valore e del volume delle operazioni di M&A in molti settori industriali, Bain ha osservato un numero crescente di acquisizioni con impronta ESG; questo trend dovrebbe proseguire anche nel 2023. Sebbene rimanga difficile quantificare l’attività di M&A in base ai criteri di sostenibilità, Bain stima che un’operazione su 10 incorpori oggi una componente ESG. Due sono le principali tipologie di operazioni industriali legate ai criteri ESG: alcune realtà stanno acquisendo business potenzialmente sinergici per accedere più rapidamente a segmenti di mercato più green, altre, invece, sono alla ricerca di opportunità che possano migliorarne le capacità produttive in ottica di perseguimento degli obiettivi ESG.

Focus geografico: l’area EMEA e il resto del mondo

In Medio Oriente, i fondi sovrani stanno utilizzando le strategie di M&A per trasformare le proprie economie. India in controtendenza nel 2022, con il valore dei deal cresciuto del 139% rispetto all’anno precedente. In Brasile, le aziende stanno ripensando alla pianificazione dello scenario in base ai potenziali outcome delle politiche del nuovo Governo. In Giappone, si è contratto il numero di aziende impegnate in grandi operazioni transfrontaliere volte a trasformare i portafogli aziendali.

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