Ormai è chiaro che la crisi immobiliare sta colpendo gli USA con una durezza che forse neanche gli stessi autori della stretta monetaria si auguravano.

Le vendite di case esistenti negli Stati Uniti, che comprendono le transazioni completate di case unifamiliari, case a schiera, condomini e cooperative, sono scese dell’1,5% a un tasso annuale destagionalizzato di 4,02 milioni nel dicembre 2022, leggermente al di sopra delle previsioni del mercato di 3,96 milioni. Si tratta dell’undicesimo mese consecutivo di calo delle vendite di case, il periodo più lungo dal 1999, e del livello più basso dal novembre 2010, cioè dalla grande crisi finanziaria, poiché gli acquirenti continuano a confrontarsi con scorte limitate e tassi ipotecari elevati. Il totale delle scorte abitative è stato di 970.000 unità, in calo del 13,4% rispetto a novembre ma in aumento del 10,2% rispetto a un anno fa. Il prezzo mediano delle case esistenti per tutte le tipologie abitative è stato di 366.900 dollari, con un aumento del 2,3% rispetto a dicembre 2021, in quanto i prezzi sono aumentati in tutte le regioni. Ecco graficamente come si pone la situazione

Per la verità ci si attende un rimbalzo perché il calo della domanda ha portato a una riduzione dei tassi ipotecari, questo…