Roma, 5 febbraio – Il leader supremo dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha graziato “decine di migliaia” di prigionieri, compresi molti arrestati nelle recenti proteste per accuse legate alla sicurezza. Lo riferiscono diversi media internazionali che citano la tv di Stato iraniana.

“I prigionieri che non sono accusati di spionaggio per conto di agenzie straniere, contatti diretti con agenti stranieri, omicidio, distruzione e incendio doloso di proprietà appartenenti allo Stato saranno graziati“, affermano i media iraniani. La decisione è stata annunciata per celebrare l’anniversario della rivoluzione del 1979. La guida suprema della Repubblica Islamica che ieri aveva twittato: “Dovete cercare di essere tra le migliori donne del Paese. Come? Dovete studiare bene, fare bene i compiti, lavorare, pensare, leggere libri e se Dio vorrà diverrete grandi donne in futuro”. Oltre il paternalismo, un messaggio rivolto ai manifestanti o addirittura un tentativo d’apertura?

Una buona risposta

Un’ottima risposta, in ogni caso, a chi continua a fomentare odio dal divano di casa: come l’”artista” AleXsandro Palombo che ieri davanti al consolato dell’Iran a Milano ha lasciato un’opera tutt’altro che distensiva: Marge Simpson con la testa di Khamenei in mano. Il murales è stato intitolato “The Final Cut – Marge e Khamenei” chiude un “trittico” di opere dal titolo “The Cut”. Nell’opera “The Cut 1” Marge Simpson si tagliava i capelli davanti al consolato dell’Iran a Milano per celebrare Mahsa Amini e il coraggio delle donne iraniane. Il murales era stato rimosso in meno di 24 ore. L’artista aveva reagito alla rimozione dell’opera realizzando “The Cut 2” con Marge Simpson che mostra il dito medio alzato. Ma la risposta migliore alle reazioni borghesi è sempre un atto di superiorità.

Sergio Filacchioni

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