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Il gruppo Enata potenzia il “flying yacht” Foiler e pensa al cielo e alla terra

La ricerca spinge il Gruppo Enata ad ampliare i suoi orizzonti, spostandosi dalla nautica ad altri settori

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Enata Marine, cantiere con sede negli Emirati Arabi, affina le potenzialità di Foiler, il suo flying yacht, e il Gruppo Enata, forte di questa esperienza, ha deciso di ampliare i suoi orizzonti esplorando nuovi ambiti.

Intelligenza di seconda generazione

Il dayboat/tender in fibra di carbonio, che sfrutta la tecnologia degli aliscafi e può raggiungere i 40 nodi di velocità, è stato infatti implementato nel sistema di controllo della guida. Già particolarmente friendly perché non richiede capacità specifiche per condurre lo scafo, tale sistema è stato aggiornato alla versione Wingman Gen 2, due volte più potente e con funzionalità più intelligenti, inclusa la possibilità di monitorare e controllare Foiler da remoto, via cellulare.

Sfruttando i dati raccolti a bordo da oltre 250 punti sensibili, l’impianto estremamente intelligente gestisce ad esempio il consumo di carburante e la manutenzione preventiva, condividendo grazie alla rete Internet lo status dello scafo con la casa madre, che continuerà ad aggiornare il sistema, ottimizzandone il funzionamento nel tempo.

Un potenziamento utile anche per gli armatori che pensano al retrofit delle loro imbarcazioni, che siano o meno dotate di ali su cui “volare” sull’acqua. “Foiler rappresenta un avanzamento unico e senza precedenti verso il futuro della nautica – sottolinea Alois Vieujot, direttore di Enata – e  l’evoluzione del sistema di controllo Wingman evidenzia la nostra abilità tecnologica. Apre infatti nuove possibilità sia per i nuovi proprietari sia per quelli passati, per una esperienza di navigazione avanzata ed efficiente“.

Enata amplia gli orizzonti

In aggiunta alla divisione Marine, il Gruppo Enata è anche attivo nel settore aerospaziale, in particolare nella progettazione e nella realizzazione di veicoli a controllo remoto o di aerei avanzati senza pilota, i cosiddetti UAV. Un’esperienza che, grazie alla nuova collaborazione con Bellwether Industries, ha portato il marchio a sviluppare anche una nuova automobile volante.

Giunto già alla terza generazione, il velivolo eVTOL Oryx, questo il nome del mezzo, è poco più grande di un Suv terrestre e può trasportare, oltre al pilota, due passeggeri (che diventeranno quattro nel modello successivo). Veloce fino a 140 km/h, debutterà quest’anno a Dubai e sarà, esattamente come il Foiler, estremamente intelligente, potenziando all’estremo l’interazione uomo-macchina.

Dal cielo alla terra

Ma la ricerca del Gruppo Enata non si ferma al mare e al cielo: la divisione Motors sta infatti conducendo una ricerca nel settore automotive, focalizzandosi sulle ruote. Forte dell’utilizzo avanzato della fibra di carbonio in campo marino, l’azienda sta affinando una serie di ruote “full carbon”, realizzate in un solo pezzo. L’obiettivo è quello di migliorare le prestazioni dei veicoli a terra, ovvero accelerazione più rapida, spazio di frenata minore, migliore sensibilità alla guida e maneggevolezza, oltre che, soprattutto, maggiore autonomia per le auto elettriche.

Con una massa rotazionale di quattro volte maggiore rispetto a una ruota tradizionale, pur a peso ridotto (7,5 kg in meno di massa per ruota), l’opzione carbonio potrebbe infatti alleggerire sensibilmente anche il peso totale di un’automobile, aumentandone decisamente le prestazioni.

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