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I fratelli Russo al Teatro Ivo Chiesa con Don Juan in Soho di Patrick Marber

Un Don Giovanni contemporaneo, moralmente deprecabile e affascinante, protagonista delle notti londinesi nei locali più trasgressivi di Soho. Da giovedì 19 a domenica 22 gennaio 2023 al Teatro Ivo Chiesa i fratelli Russo del Teatro Bellini di Napoli portano in scena Don Juan in Soho, libero adattamento del Don Giovanni di Molière firmato dall’autore britannico Patrick Marber, che ambienta la vicenda nella Londra dei nostri giorni. 

Diretto da Gabriele Russo e interpretato da Daniele Russo nel ruolo del titolo, Don Juan in Soho gioca con il linguaggio comico-cabarettistico. Narciso, consumista, manipolatore, radicale Don Giovanni è ribattezzato DJ. Sganarello nella versione di Marber diventa Stan: moralizzatore, parassitario, ipocrita ma in fondo cedevole al compromesso, rappresenta il rovescio della medaglia. Elvira è un’attivista impegnata nella difesa di un ecosistema sostenibile; riuscirà a uscire dalla devastante esperienza con DJ come una donna nuova, più consapevole e pronta. 

Attorno a loro un caleidoscopio dei tipi umani, tra escort e arrivisti, interpretati da Alfredo Angelici, Noemi Apuzzo, Gaia Benassi, Claudia D’Avanzo, Gennaro Di Biase, Carlo Di Maro, Sebastiano Gavasso, Mauro Marino, Alfonso Postiglione, Arianna Sorrentino, Gianluca Vesce, che si avvicendano sulla piattaforma girevole ideata dallo scenografo Roberto Crea.

Edonista, archetipo del maschio medio, disposto a morire pur di non rinunciare alla sua liberà e alla sua morale perversa, questo Don Giovanni, vestito in abiti sgargianti dalla costumista Chiara Aversano, finisce con l’essere un anti-eroe estremamente vero.

“Don Giovanni è un emblema di ciò che è inaccettabile. C’è però una radicalità nuova nel suo personaggio: quella di non recitare un ruolo ma di esserlo” afferma il regista Gabriele Russo. “In altre parole, l’attualità e la forza del personaggio disegnato da Marber sta nella sua capacità di vivere fino in fondo ciò che gli altri recitano male. Vale a dire che oggi molti, nella società del divismo di massa e dell’ostentazione a ogni costo, vogliono fare i Don Giovanni, ma pochi riescono a esserlo veramente e pochissimi ne accettano sino in fondo le conseguenze”.

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