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Guerra Russia-Ucraina, Putin: “Vogliono liquidarci, conosciamo la capacità nucleare Nato”. Usa: “La Crimea non è di Mosca”. Kiev: “Pronti alla controffensiva”. Kirill: “Donbass avamposto russo”

Scoperta una camera di tortura a Zaporizhzhia
Intanto, dopo Kherson e Kharkiv torna l’orrore nella regione occupata di Zaporizhzhia, dove secondo lo stato maggiore di Kiev, i russi hanno allestito una camera di tortura nella città di Vasylivka. A est, continua l’offensiva di Mosca, con il fondatore del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, che annuncia la conquista del villaggio di Yahidne, a nord di Bakhmut, mentre i mercenari sostengono di essere a meno di due chilometri dal centro della città simbolo della resistenza ucraina nel Donetsk.

Verso la temuta offensiva russa di primavera
Anche se non si è ancora abbattuta sul Paese la temuta offensiva su vasta scala attesa per la primavera, è suonato per due volte l’allarme aereo in tutta l’Ucraina, con attacchi russi nel Donetsk, nel Dnipropetrovsk e a Kherson, dove 3 civili sono rimasti feriti nei bombardamenti. Le forze di Kiev hanno a loro volta attaccato la Mariupol occupata dai russi, rivendicando la distruzione di un deposito di munizioni degli occupanti.

I jet restano la principale richiesta di Kiev
Resta cruciale il tema sui caccia, sui quali Joe Biden ha avuto «una conversazione privata» con Volodymyr Zelensky, che da tempo chiede F-16 al suo alleato americano. Ma «l’Ucraina per ora non ha bisogno dei jet», ha detto Biden in un’intervista esclusiva a Abc news, escludendo «per il momento» l’ipotesi di inviare F-16 a Kiev.

Putin isolato, Zelensky: prima o poi saranno i suoi ad ucciderlo
Mentre si moltiplicano le voci di un Vladimir Putin sempre più isolato internamente nel suo insistere nell’offensiva contro Kiev, Volodymyr Zelensky lancia l’anatema sullo Zar: prima o poi sarà il suo entourage a ucciderlo. Perché «i predatori mangeranno il predatore» e «troveranno un motivo per uccidere l’assassino, ma avranno bisogno di una ragione».

La Croazia consegnerà all’ Ucraina 14 elicotteri militari: sono Mi-8 da trasporto

La Croazia si prepara a consegnare all’Ucraina entro una decina di giorni 14 elicotteri militari da trasporto Mi-8, la cui fornitura era stata annunciata a novembre. Lo ha scoperto la pubblicazione croata ‘Jutarnji list’, citata dall’agenzia ucraina Unian. Gli elicotteri saranno pronti per la partenza tra circa 10 giorni. Secondo i giornalisti, dodici elicotteri Mi-8MTV-1 e due Mi-8T sono stati rimossi dalle forze armate croate e sono attualmente in fase di manutenzione presso il Centro tecnico aeronautico di Velika Gorica. Tra l’altro, tutti i contrassegni esistenti vengono rimossi dagli elicotteri e vengono eseguiti lavori di riparazione e restauro, scrive Unian sul suo sito.

In Crimea ci sono 180 prigionieri politici detenuti, Mosca non ferma persecuzione e repressione

In Crimea ci sono 180 prigionieri politici detenuti. Lo ha affermato Dmytro Lubinets, commissario per i diritti umani della Verkhovna Rada, il parlamento unicamerale ucraino, citato dal Guardian. «A causa del costante timore della resistenza ucraina, la Russia non ferma la dura repressione e la persecuzione dei nostri cittadini nella Crimea temporaneamente occupata con perquisizioni illegali, casi penali inventati, condanne inventate, in particolare, contro rappresentanti indigeni della penisola: i tatari di Crimea», ha precisato Lubinets. Il funzionario ucraino ha poi definito la recente morte nelle celle del Cremlino di due prigionieri politici torturati una «flagrante violazione dei diritti umani fondamentali e delle norme del diritto internazionale da parte della Russia».

Il primo ministro ucraino, Denis Shmyhal: la riconciliazione con la Russia? Ci vorranno 100 anni

«La riconciliazione tra Russia e Ucraina non è possibile nei prossimi 100 anni». Lo ha dichiarato il primo ministro ucraino, Denis Shmyhal, parlando ai media locali in un’intervista rilanciato dalle agenzie russe. «Riconciliazione, cooperazione? Non sono possibili almeno nei prossimi 100 anni», ha detto Shmyhal, «la Russia deve prima cambiare, essere democratizzata, smilitarizzata e denuclearizzata». Shmyhal ha poi avvertito che il congelamento del conflitto non può essere visto come un’opzione per prevenire morti. «L’Ucraina non vede alcun compromesso riguardo alla sua integrità territoriale», ha aggiunto il premier rispondendo alla domanda sulla disponibilità di Kiev a fare concessioni territoriali a Mosca.

Berlino: giudicheremo la Cina dai fatti e non dalle parole

Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha reagito con scetticismo ai piani della Cina su come porre fine al conflitto ucraino. «Quando sento notizie – e non so se siano vere – secondo cui la Cina potrebbe pianificare di fornire droni kamikaze alla Russia presentando allo stesso tempo un piano di pace, allora suggerisco di giudicare la Cina dalle sue azioni e non le sue parole», ha dichiarato in un’intervista all’emittente pubblica tedesca citata dalla Cnn.

Shoigu: respingeremo minacce a confini nazionali Russia

La Russia «sarà costretta a respingere le minacce ai suoi confini, Fino a che punto dipenderà dal tipo di armi che i paesi occidentali consegneranno all’Ucraina». Lo ha annunciato il ministro della Difesa della Federazione Russa, Sergei Shoigu, in un’intervista al canale televisivo Rossiya-1. Lo riporta la Tass.

Stati Uniti: se la Cina fornirà armi alla Russia, andrà incontro a costi reali

Ci saranno «costi reali» per la Cina se fornirà armi alla Russia per la sua guerra in Ucraina. E’ il nuovo monito rivolto a Pechino dagli Stati Uniti. «Dalla nostra prospettiva, in effetti, questa guerra rappresenta una vera complicazione per Pechino e Pechino dovrà prendere le sue decisioni su come procedere, se fornire assistenza militare – ha detto il consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan – ma se sceglierà questa strada, questo comporterà costi reali per la Cina». «E credo che i leader cinesi stiano valutando questo nel prendere le loro decisioni», ha aggiunto, parlando alla Cnn, Sullivan aggiungendo che ni contatti diplomatici con Pechino, gli Stati Uniti «non stanno rivolgendo solo dirette minacce». «Stiamo spiegando quello che è in gioco e le conseguenze – ha spiegato – e come le cose potranno evolvere, lo stiamo facendo in modo chiaro e specifico a porte chiuse». Secondo quanto riferito da fonti dell’intelligence Usa, la Cina sta valutando se inviare a Mosca droni e munizioni, ma non vi sono indicazioni che Pechino abbia preso una decisione finale

Il ministro Difesa estone a Kiev, annuncia aiuti militari: invieremo nuovo pacchetto di armi e attrezzature

Il ministro della Difesa estone Hanno Pevkur ha incontrato a Kiev il suo omologo ucraino Oleks Reznikov e ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari per l’Ucraina, che questa volta consiste in armi e attrezzature donate alle forze per le operazioni speciali. Lo riporta la radiotelevisione estone Err. Il pacchetto consegnato oggi comprende fucili d’assalto, pistole, droni, termocamere, generatori e caricabatterie. L’Estonia ha fornito all’Ucraina aiuti militari per un valore di quasi 400 milioni di euro, ovvero più dell’uno per cento del prodotto interno lordo (Pil), riferisce Err. In precedenza, l’Estonia ha donato, tra l’altro, missili per sistemi Javelin, obici, mine, lanciagranate, mortai, veicoli, apparecchiature di comunicazione, forniture mediche

Gli Stati Uniti: armi a Kiev per rafforzare posizione negoziale

Washington è convinta che prima o poi il conflitto ucraino sarà risolto al tavolo dei negoziati ed è convinta che le forniture di armi serva per rafforzare le posizioni negoziali di Kiev. Lo ha affermato il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan. «Alla fine, vedremo che la soluzione di questo conflitto andrà sul piano diplomatico. Il nostro compito è dare carte vincenti agli ucraini sul campo di battaglia in modo che abbiano più argomenti al tavolo dei negoziati», ha spiegato Sullivan in un’intervista alla Nbc. Allo stesso tempo, Sullivan ha assicurato che gli Stati Uniti credono ancora che Kiev dovrebbe cercare di riconquistare territori «a Est e Sud».

Kirill: “Donbass avamposto della Russia. La nostra causa è giusta”

“Il Donbass oggi è un avamposto del mondo russo; la Russia si batte per proteggere gli interessi di questa regione e non ha permesso l’attuazione dei piani dei suoi avversari”. Lo ha dichiarato il patriarca russo-ortodosso Kirill, incontrando a Mosca, nella cattedrale di Cristo Salvatore, un gruppo di giovani atleti dal Donbass, Ucraina orientale. “Per difendere qualcuno, devi essere convinto della giustezza delle tue azioni e noi siamo assolutamente sicuri della giustezza della nostra causa”, ha detto il primate ortodosso come riporta Ria Novosti. “Il mondo russo ha molti nemici, e li ha sempre avuti. Ci sono diverse ragioni per questo, prima di tutto il fatto che la Russia è forte”, ha proseguito Kirill, “chi pretende di dominare gli altri deve capire che finché c’è la Russia, non dovrà farlo. Ci sarà sempre una forza nella Russia, che dirà: ‘Fermatevi, non offendete i deboli'”.

Esperti: “Lukashenko a Pechino per aiutare a eludere le sanzioni”. Isw: “Putin non mostra cedimenti su obiettivi massimalisti”

Il presidente russo Vladimir Putin non mostra segni di volontà di scendere a compromessi sui suoi obiettivi massimalisti dichiarati nella guerra, che includono la “neutralità” e la “smilitarizzazione” dell’Ucraina, così come il cambio di regime de facto a Kiev. Lo afferma il rapporto del think-tank americano Institute for the Study of War ( Isw ), citato dall’agenzia ucraina Unian. Nel frattempo, il dittatore bielorusso Oleksandr Lukashenko ha annunciato l’intenzione di visitare la Cina dal 28 febbraio al 2 marzo per incontrare Xi Jinping. “Lukashenko ha in programma di incontrare il leader cinese Xi Jinping per aiutare la Russia e la Cina a eludere le sanzioni tra le notizie secondo cui Pechino sta seriamente considerando di inviare aiuti letali a Mosca”, affermano gli analisti di Isw.

Russia-Turchia: Putin sente Erdogan, focus su rapporti bilaterali

Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto una conversazione telefonica con il leader turco Recep Tayyip Erdogan. Lo riporta il sito web del Cremlino. “Durante la conversazione telefonica sono stati toccati alcuni temi di attualità dell’agenda bilaterale”, ha detto il servizio stampa.

Cnn, le armi che hanno cambiato il corso della guerra

Quando Vladimir Putin un anno fa ha lanciato l’attacco all’Ucraina, in molti, non solo in Russia, si aspettavano una veloce vittoria degli invasori. Ma invece questa non si è materializzata in particolare grazie alla capacità di resistenza e superiorità tattica delle forze ucraine, ma anche per le cruciali forniture di armi arrivate dai Paesi della Nato. E la Cnn oggi osserva che, anche se ora il dibattito è concentrato su carri armati e sistemi di difesa aerea, sono tre i sistemi di arma che hanno cambiato il corso della guerra e che gli ucraini hanno usato in modo che è risultato devastante per gli avversari russi. I primo sono i missili anti-tank lanciati a spalla, che possono essere usati da un singolo militare, Javelin che sono serviti agli ucraini a bloccare l’avanzata delle colonne corazzate russe all’inizio della guerra. Poi è stata la volta degli Himars, acronimo per High Mobility Artillery Rocket System, un carro lanciatore di precisione che può lanciare quasi simultaneamente sei razzi, inviandoli ben oltre la linea del fronte. ”Se il Javelin è stata l’arma iconica delle fasi iniziali della guerra, gli Himars sono stati quella delle fasi successive”, ha scritto Mark Cancian, analista dell’ International Security Program at the Center for Strategic and International studies. Infine il terzo sistema d’armi sono i droni Bayraktar TB2 di fabbricazione turca, diventati gli Uav più famosi al mondo grazie al loro utilizzo nella guerra in Ucraina. Anche perché il sistema, relativamente economico nella sua componentistica, permette anche di registrare video dei raid, video che ovviamente sono diventati virali. “I video virali dei Tb2 sono un perfetto esempio della guerra moderna nell’era di TikTok”, ha scritto Aaron Stein, analista del Foreign Policy Research Institute.

Blinken in Asia centrale per rafforzare la presenza Usa

Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, si recherà la prossima settimana in Asia centrale, nella speranza che un maggiore impegno degli Stati Uniti nella regione rassicuri le ex repubbliche sovietiche sulle conseguenze della guerra in Ucraina, sebbene l’influenza storica della Russia limiti la portata della cooperazione con Washington. Pochi giorni dopo l’anniversario dell’invasione russa, martedì il massimo diplomatico statunitense terrà colloqui in Kazakistan e poi in Uzbekistan e incontrerà i ministri degli Esteri dei cinque Stati ex sovietici dell’Asia centrale ad Astana, la capitale del Kazakistan. Donald Lu, il diplomatico statunitense responsabile per l’Asia meridionale e centrale, ha affermato che gli Stati Uniti sono realistici sul fatto che queste nazioni non taglieranno i legami con la Russia o la Cina, l’altra potenza confinante, che ha aumentato la sua presenza. Tuttavia, ha affermato che Blinken dimostrerà che gli Stati Uniti sono un “partner affidabile” e diverso da Mosca e Pechino. “Abbiamo qualcosa da offrire in termini di impegno finanziario, ma anche in termini di valori che portiamo sul tavolo”, ha spiegato Lu ai giornalisti. Giovedì scorso, Kazakhstan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan si sono astenuti o non hanno votato all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che ha chiesto il ritiro dell’esercito russo dall’Ucraina.

Tajani: «Zelensky non ha attaccato Berlusconi, guardiamo avanti»

Il caso Berlusconi-Ucraina “devo dire che è stato molto montato, perché lo stesso Zelensky, rispondendo a due domande, ha detto che secondo lui Berlusconi non si rendeva conto di quello che accadeva in Ucraina, e non è un attacco, basta vedere il tono. Credo che adesso si debba guardare avanti, non è stato mai messo in dubbio il fatto che Berlusconi sia filo atlantico. Berlusconi è un uomo di pace”. ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani ospite a Mezz’ora in più su Rai Tre.

Graziano (Fincantieri): “Italia è sempre stata coesa con gli alleati”

“Nessuno stato può fare da solo serve un sistema alleanze e l’Italia è sempre stata con gli alleati e spesso in prima linea e quello che conta l’Italia nelle decisioni che sono state assunte dal 24 febbraio dell’anno scorso e anche laddove c’è una dialettica interna alla fine l’Italia ha sempre preso meglio degli altri le decisioni”, ha detto il presidente di Fincantieri Claudio Graziano e già presidente del comitato militare dell’Unione europea, intervistato a Mezz’ora in più su Rai Tre. “Noi non siamo solo ricettori delle decisioni ma anche attori” ha sottolineato.

Algeria riaprirà ambasciata a Kiev dopo un anno. Era stata chiusa a causa della guerra

L’Algeria riaprirà la sua ambasciata a Kiev un anno dopo che era stata chiusa per l’invasione russa dell’Ucraina. Lo ha riferito la televisione di stato algerina citando una dichiarazione del ministero degli Esteri. “Questa decisione rientra nel quadro della salvaguardia degli interessi dello Stato algerino e degli interessi della comunità nazionale in questo Paese”, ha detto la tv di Stato. “L’ambasciata algerina a Kiev, che ha sospeso le sue attività a causa del deterioramento della situazione della sicurezza in Ucraina, sarà gestita dall’incaricato d’affari”. L’ambasciata è stata chiusa nel marzo dello scorso anno dopo che la Russia ha lanciato la sua invasione dell’Ucraina. La decisione di riaprire l’ambasciata sarà effettiva “il prima possibile”.

Kiev, russi ritirano nave con missili Kalibr dal Mar Nero .Ora ci sono sette navi di Mosca, nessuna portamissili

Le forze russe hanno ritirato dal Mar Nero l’unica nave con missili Kalibr presente sabato nel bacino. Lo riferisce la Marina ucraina secondo quanto riportato da Ukrainska Pravda. Secondo la Marina, ora 7 navi di Mosca sono in servizio nel Mar Nero, tra queste non ci sono portamissili. Nel Mar d’Azov è presente una nave russa.

Prima visita del ministro Esteri saudita a Kiev da Zelensky

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha incontrato a Kiev il ministro degli Esteri saudita, il principe Faisal bin Farhan Al Saud. Come riferito dallo stesso Zelensky su Telegram, si tratta della prima visita ufficiale del capo della diplomazia di Riad in Ucraina dall’instaurazione delle relazioni diplomatiche. “Mi aspetto che darà nuovo slancio all’intensificazione del nostro dialogo reciprocamente vantaggioso”, ha scritto il leader di Kiev, ringraziando l’Arabia Saudita per “aver sostenuto la pace in Ucraina, la sua sovranità e integrità territoriale”

Tajani: “Proposta della Cina in direzione della pace ma no ad alcuni punti”

In merito al conflitto in Ucraina “la proposta cinese va in direzione della pace ma ci sono due punti che non ci piacciono ovvero che le due parti hanno la stessa responsabilità e poi non ci sono accenni al fatto che i russi debbano ritirarsi”, ha detto l ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a ‘In mezzo’ora in più su Rai3. “Ma il fatto che Zelensky ha detto che vuole parlare con Xi lascia aperto uno spiraglio – aggiunge – la porta non è mai chiusa”.

Shoigu: “Allontaniamo la minaccia dai nostri confini”

La Russia dovrà allontanare la minaccia dai suoi confini a seconda delle armi che l’Occidente fornirà all’Ucraina, ha dichiarato il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu. “Dipenderà dalle armi che riceverà”, ha detto in un’intervista al canale tv Rossiya-1. Lo riporta la Tass ricordando che nel suo discorso sullo stato della nazione, il presidente Vladimir Putin ha affermato che Mosca sarà costretta a spingere la minaccia più lontano dal suo confine nel caso in cui il regime di Kiev venga rifornito di sistemi d’arma a lungo raggio dall’Occidente

Tajani: “Invio dei caccia non è all’ordine del giorno”

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, conferma che l’invio di caccia a Kiev “non è all’ordine del giorno”. “Per formare dei piloti di caccia servono mesi di formazione altrimenti lo si manda a morire e si distrugge l’aereo – spiega a “In mezz’ora in più su Rai3” – inoltre serve avere gli stessi velivoli”.

Offensiva russa nei villaggi vicino a Bakhmut

Le offensive russe su Yahidne, villaggio alle porte di Bakhmut, non hanno avuto successo. Lo affermano le forze armate ucraine citate dal Guardian dopo che il gruppo mercenario russo Wagner aveva affermato sabato di aver catturato il villaggio nell’Ucraina orientale.

Usa: Crimea è Ucraina ,non la riconosceremo mai come Russia

“Nove anni fa, la Russia ha invaso l’Ucraina e si è impadronita della Crimea, una chiara violazione del diritto internazionale, della sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina”. Lo dichiara il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, in una nota sottolineando che “gli Stati Uniti non riconoscono e non riconosceranno mai la presunta annessione della penisola da parte della Russia. La Crimea è Ucraina”. (

Kiev, controffensiva in primavera: «Colpiremo depositi munizioni in territorio russo, a Belgorod»

L’esercito ucraino sarà pronto a passare alla controffensiva in primavera: l’obiettivo è la liberazione di tutti i territori occupati, compresa la Crimea: “Ci fermeremo solo quando ripristineremo il Paese entro i limiti del 1991”, ha affermato il vice capo dell’intelligence del ministero della Difesa di Kiev (Gur) Vadym Skibitskyi, citato da Unian. Uno degli obiettivi sarà il tentativo di “inserire un cuneo nel fronte russo a sud, tra la Crimea e la terraferma russa”, ha spiegato Skibitsky, “l’Ucraina colpirà i depositi di munizioni sul territorio russo, compresa la regione di Belgorod, gli attacchi partono da lì”.

Cnn, le tre armi che hanno cambiato il corso della guerra

Se il Javelin è stata l’arma iconica delle fasi iniziali della guerra, gli Himars sono stati quella delle fasi successive”, ha scritto Mark Cancian, analista dell’ International Security Program at the Center for Strategic and International studies. Infine il terzo sistema d’armi sono i droni Bayraktar TB2 di fabbricazione turca, diventati gli Uav più famosi al mondo grazie al loro utilizzo nella guerra in Ucraina. Anche perché il sistema, relativamente economico nella sua componentistica, permette anche di registrare video dei raid, video che ovviamente sono diventati virali. “I video virali dei Tb2 sono un perfetto esempio della guerra moderna nell’era di TikTok”, ha scritto Aaron Stein, analista del Foreign Policy Research Institute.

Kiev, passeremo alla controffensiva in primavera

“L’esercito ucraino sarà pronto a passare all’offensiva in primavera. Il momento dipende anche dalla fornitura di armi occidentali”. Lo ha affermato il vice capo della direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino Vadym Skibitskyi. Lo riporta Unian. L’obiettivo, ha detto, è quello di “inserire un cuneo nel fronte russo a sud, tra la Crimea e la terraferma”. Skibitsky ammette che l’Ucraina colpirà i depositi di munizioni sul territorio della Russia, compresa la regione di Belgorod. “Gli attacchi all’Ucraina iniziano da lì. Ciò rappresenta una minaccia, ad esempio, per Kharkiv”, ha concluso.

Zelensky: «9 anni fa aggressione a Crimea, riprendendola avremo la pace»

“Nove anni fa è iniziata l’aggressione russa in Crimea, riprendendo la Crimea ristabiliremo la pace”. E’ quanto scrive Volodymye Zelensky su Twitter ricordando che in questi giorni nel 2014 si registrarono i fatti che portarono all’annessione della Crimea da parte della Russia. “Questa è la nostra terra, il nostro popolo, la nostra storia: riporteremo la bandiera dell’Ucraina in ogni angolo del Paese”, ha aggiunto il presidente ucraino.

Kiev: «Nessuna discussione con Scholz e Macron su garanzie e sicurezza»

“Nel recente incontro di Olaf Scholz e Emmanuel Macron con il presidente Zelensky non ha avuto nessun ruolo” la discussione delle possibili garanzie di sicurezza Nato per l’Ucraina. Lo ha dichiarato un portavoce del governo ucraino dopo che il Wall Street Journal nei giorni scorsi ha pubblicato un articolo secondo il quale Francia e Germania, insieme a Regno Unito, starebbero “preparando un accordo Nato-Ucraina che comprende meno protezioni per l’Ucraina come membro Nato e sembra riflettere il desiderio di fare pressioni su Kiev affinché accetti un accordo negoziale” con concessioni.

Putin: «Sospeso lo Start per tutelare nostra sicurezza strategica»

Vladimir Putin difende la decisione di sospendere la Russia dallo Start come mossa per proteggere la sicurezza strategica. “Abbiamo fatto quello che dovevamo: proteggere e garantire la sicurezza e la stabilità strategica della Russia”, ha detto nell’intervista da Rossiya 1. La Russia ha sospeso il 21 febbraio la partecipazione all’ultimo accordo in vigore tra Mosca e Washington per il controllo degli arsenali atomici per “valutare”, secondo il Cremlino, gli arsenali degli altri Paesi della Nato che sono “fuori completamente dal controllo”. “Dato che tutti i Paesi della Nato hanno annunciato come proprio obiettivo finale la nostra sconfitta strategica, come è possibile che non teniamo in conto la loro potenzialità atomica in questo contesto?”, ha affermato Putin

Putin: «Occidente fornisce miliardi di dollari per armi a Kiev»

L’Occidente “invia decine di miliardi di dollari di armi all’Ucraina, questo è veramente partecipazione” al conflitto. Lo ha detto Vladimir Putin nell’intervista a Rossiya-1 ribadendo che l’obiettivo dell’Occidente è quello di distruggere la Russia, “smembrando l’ex Unione Sovietica e la sua parte principale la Federazione Russa”. Per questo, ha detto ancora il presidente russo, “siamo stati costretti a reagire” per opporci al ”fatto che questo nuovo mondo che sta emergendo si sta costruendo unicamente nell’interesse di un solo paese, gli Stati Uniti. Ora che i loro tentativi di riconfigurare il mondo a loro immagine dopo la caduta dell’Unione Sovietica hanno portato a questa situazione, siamo costretti a reagire”.

Kiev, offensiva in primavera; libereremo anche la Crimea

L’esercito ucraino lancera’ una offensiva in primavera, il momento specifico dipende anche dalla fornitura di armi occidentali. Lo ha affermato il vice capo della direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino, Vadym Skibitsky, citato da Unian. L’obiettivo della prevista controffensiva e’ la liberazione di tutti i territori occupati dell’Ucraina, compresa la Crimea. “Ci fermeremo solo quando ripristineremo il Paese entro i limiti del 1991”, ha sottolineato Skibitsky.

Putin, popolo russo non sopravviverebbe a frammentazione

Secondo Vladimir Putin, il popolo russo potrebbe non sopravvivere a una dissoluzione della Federazione russa, se le sue singole parti fossero poste sotto il controllo occidentale. Il presidente russo lo ha detto nel corso di un’intervista all’emittente Rossiya-1.

Cnn, Zelensky ha chiesto F-16 e missili a lungo raggio

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha chiesto ai parlamentari repubblicani di prendere in considerazione un elenco di armi da fornire a Kiev, che includerà aerei da combattimento F-16 e missili a lungo raggio. Lo riporta la Cnn. All’inizio di febbraio, Zelensky ha incontrato una delegazione di repubblicani Usa, tra cui Michael McCall, capo della commissione Esteri della Camera. “Abbiamo avuto un incontro molto produttivo con il presidente Zelensky. Abbiamo parlato principalmente di ciò di cui ha bisogno per vincere questa guerra. Zelensky fornirà un elenco di armi di cui l’Ucraina ha bisogno per vincere”, ha detto McCall.

Zelensky: la pace non basta, Ucraina si difenderà per 10 anni: “Abbiamo bisogno di garanzie. L’Italia fra i Paesi amici di Kiev”

Se anche l’Ucraina dovesse firmare il più stringente dei trattati di pace, il pericolo di un’aggressione da parte della Russia potrebbe ripresentarsi. E’ quindi necessario costruire uno stato ucraino che in futuro sia in grado di difendersi: parola del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in stralci di un’intervista rilasciata ai media ucraini e riportati dal sito presidenziale ucraino.

Sannino(Ue),proposta Cina non sembra piano di pace Subito più munizioni a Kiev. Preoccupazione per la Moldavia

“L’Ue ha dimostrato forza, ha reagito in modo determinato assumendosi le proprie responsabilità di fronte alla guerra scatenata dalla Russia in Ucraina, dimostrando il pieno sostegno a Kiev”. Così al Corriere della Sera il segretario generale del Servizio europeo per l’azione esterna Stefano Sannino. Rispetto alla proposta della Cina “non so se possiamo parlare di un piano di pace. È piuttosto un documento che riflette una serie di posizioni peraltro già conosciute”. Kiev chiede più armi e munizioni. L’Ue si muove “su una strategia che si articola in tre direzioni. Primo, dare a Kiev subito le munizioni di cui ha bisogno ricorrendo agli stock degli Stati. Secondo, accelerare la produzione di munizioni aggregando la domanda per rifornire gli stock. Terzo, rafforzare la capacità di produzione dell’industria militare europea. L’Ue non è stata concepita e strutturata come un’alleanza militare ma può offrire, e lo sta facendo, un contributo essenziale alla sicurezza nel mondo”. In Ue, rispetto alla Moldavia, “c’è preoccupazione perché è esposta alle mire russe e la regione separatista della Transnistria potrebbe creare problemi molto significativi. Stiamo sostenendo la Moldavia in modo forte dal punto di vista economico, militare, amministrativo e politico con la concessione dello status di candidato all’Ue. La prossima riunione della Comunità politica europea, con oltre 40 leader, sarà a Chisinau in giugno: un segnale importante”.

Cia: la Cina valuta la fornitura di armi letali a Mosca

La Cina sta valutando la possibilità di fornire alla Russia armi letali per la guerra contro l’Ucraina. Lo ha affermato il direttore della Cia, William Burns, in una intervista a Cbs News, precisando che Pechino non ha ancora preso una decisione definitiva. “Siamo sicuri che la leadership cinese stia valutando la possibilità di fornire armi letali alla Russia”, ha detto Burns. “Non vediamo che la decisione finale sia già stata presa e non vediamo prove di consegne effettive di armi letali”, ha aggiunto. “Credo che anche le autorità cinesi stiano cercando di soppesare le conseguenze di tale decisione”, ha spiegato Burns.

Zelensky: 1877 villaggi ancora nelle mani dei russi

Sono attualmente 1.877 le città e i villaggi ucraini nelle mani dei russi. Lo ha reso noto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso ai partecipanti all’evento del presidente federale della Germania dedicato alla solidarietà con l’Ucraina. Lo riporta Ukrainska Pravda. «L’occupante cerca di aumentare questo numero e di aggiungere altri milioni di destini spezzati a quelli già infranti», ha detto Zelensky.

L’Ue sanziona 7 aziende dell’Iran: forniscono droni a Mosca

Nel nuovo pacchetto di sanzioni che l’Unione europea ha messo a punto in relazione alla guerra in Ucraina ci sono anche sette aziende iraniane, ritenute colpevoli di aver «fornito aerei senza pilota» alla Russia. Nel testo si legge che il Consiglio europeo ritiene che queste aziende iraniane abbiano «fabbricato veicoli aerei militari senza pilota che sono stati utilizzati dall’esercito russo in una guerra di aggressione, anche contro le infrastrutture civili».

Morto in battaglia un volontario americano di 28 anni

Si chiamava Andrew Peters il volontario americano di 28 anni morto il 16 febbraio in una battaglia in Ucraina. Lo riporta Ukrainska Pravda citando la Cnn. Peters, che combatteva con la brigata internazionale a difesa dell’Ucraina, era una veterano dell’esercito Usa che aveva prestato servizio in Afghanistan nel 2014.

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