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Guerra Russia-Ucraina, Mosca raddoppia le navi nel Mar Nero. Kiev: “Attacco imminente”. G20, litigio tra ministri in India. Zelensky: “Putin sarà eliminato dal suo stesso entourage”. Biden boccia il piano di pace di Pechino

In Ucraina si continua a combattere. Un deposito russo di munizioni a Mariupol è stato distrutto e 50 soldati russi sono rimasti uccisi o gravemente feriti in un attacco delle forze di Kiev.

Sul fronte diplomatico, continua a far discutere il piano di pace della Cina. Dialogo e cessate il fuoco, no alle armi nucleari e agli attacchi alle centrali atomiche sono i temi dei 12 punti proposti da Pechino. Ma la Nato boccia il piano, sottolineando che Pechino non ha mai condannato l’invasione russa. «Nel piano ci sono luci e ombre», il commento del cancelliere tedesco Scholz. Lo Spiegel riferisce anche che l’esercito russo starebbe trattando con una azienda cinese l’invio di droni kamikaze. Dura replica di Pechino: «Su di noi troppe falsità».

Forza Italia frena sui jet a Kiev
In Italia, le coalizioni sono divise sugli aiuti militari. Nel centrodestra, Forza Italia frena sull’invio degli aerei da guerra a Kiev, mentre la premier Giorgia Meloni chiede unità alla maggioranza: «Putin ha fallito», il messaggio agli alleati e a Mosca. La sinistra, intanto, scende in piazza oggi a Roma e Milano con la Rete italiana Pace e Disarmo sotto lo slogan di Europe for Peace: «Un anno di guerra è troppo!». Al Colosseo, con il segretario generale della Cgil Landini, anche il leader del M5s Conte.

Punti chiave

Il G20 spaccato su Putin, tensione al vertice in India

Il G20 dei ministri delle finanze e dei banchieri centrali in India si è chiuso con una spaccatura sulla guerra in Ucraina, con la Cina e la Russia che non hanno votato il comunicato ufficiale al termine dell’incontro, bloccandone così la pubblicazione e costringendo l’India, presidente di turno, a rilasciare una sintesi della presidenza. Il testo bocciato dai due Paesi ripeteva quanto affermato al termine del G20 di Bali dello scorso novembre. La replica di Mosca: «I nostri oppositori, rappresentati dagli Stati Uniti, dall’UE e dal G7, continuano a non rallentare i loro tentativi paranoici di isolare la Russia, per scaricare la colpa dei problemi provocati nel campo della sicurezza internazionale e dell’economia mondiale».

Morto in battaglia un volontario americano di 28 anni

Il volontario americano di 28 anni, Andrew Peters, è morto il 16 febbraio in una battaglia in Ucraina. Lo riporta Ukrainska Pravda citando la Cnn. Peters, che combatteva con la brigata internazionale a difesa dell’Ucraina, era una veterano dell’esercito americano che aveva prestato servizio in Afghanistan nel 2014.

Kiev, ministro dell’Energia: spero che le interruzioni non siano più necessarie

Il ministro dell’Energia ucraino German Galushchenko prevede una situazione stabile con l’approvvigionamento energetico nel prossimo futuro e spera che non saranno più necessari limiti. «Sono molto contento che il sistema funzioni ora in modalità senza deficit. La terza settimana è già iniziata da quando la produzione di elettricità soddisfa pienamente i consumi. Abbiamo le riserve adeguate», le sue parole riportate da Ukrainska Pravda.

Zelensky: 1877 villaggi ancora nelle mani dei russi

Sono attualmente 1.877 le città e i villaggi ucraini nelle mani dei russi. Lo ha reso noto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso ai partecipanti all’evento del presidente federale della Germania dedicato alla solidarietà con l’Ucraina. Lo riporta Ukrainska Pravda. «L’occupante cerca di aumentare questo numero e di aggiungere altri milioni di destini spezzati a quelli già infranti», ha detto.

Allarme aereo nella regione di Kharkiv

Allarme aereo nella regione di Kharkiv in Ucraina. Lo riportano i media di Kiev.

In migliaia a Roma per dire no alla guerra

«La pace è la vittoria di cui abbiamo bisogno! Un anno di guerra è troppo!». Sotto questo slogan circa 2 mila persone si sono ritrovate oggi pomeriggio a Roma per ribadire ancora una volta con forza, ad un anno dall’invasione russa in Ucraina, il proprio «no» alla guerra. La fiaccolata, promossa da Europe for Peace – Rete Italiana Pace e Disarmo, ha raccolto le adesioni del mondo politico, sindacale e di tantissima gente che ha affollato il tratto di strada che dai Fori Imperiali porta al Campidoglio. A far sentire la propria voce c’era il Movimento 5 Stelle, con il suo presidente Giuseppe Conte e il capogruppo alla Camera Francesco Silvestri.

Nuove sanzioni Ue contro il gruppo Wagner

Il Consiglio europeo ha emesso nuove sanzioni nei confronti del gruppo Wagner per «abusi dei diritti umani» in Sudan, nel Mali e nella Repubblica Centro Africana. I mercenari Wagner sono anche accusati di minacciare la sicurezza e la stabilità di questi tre Paesi.

Baltici e Polonia: vittoria ucraina unica garanzia di pace

«La tirannia e il terrore devono cadere. La pace e la libertà devono prevalere. La vittoria dell’Ucraina è l’unica possibilità per riportare la pace in Europa. Sosteniamo l’Ucraina». Lo hanno scritto in una dichiarazione congiunta, in occasione del primo anniversario della guerra in Ucraina, i presidenti dei parlamenti estone (Jüri Ratas), lettone (Edvards Smiltēns), lituano (Viktorija Čmilytė-Nielsen) e polacco (Elżbieta Witek). Nella dichiarazione si chiede alle autorità di Bielorussia e Iran di smettere di sostenere la guerra della Russia contro l’Ucraina e che gli autori e complici dell’aggressione vengano processati da un tribunale speciale internazionale.

Lituania: le nuove sanzioni un passo piccolo e ritardato

Le nuove sanzioni dell’Unione europea contro la Russia sono un «passo piccolo e ritardato», pur se nella giusta direzione. Lo ha affermato oggi il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis commentando il decimo pacchetto di sanzioni nei confronti della Federazione russa approvato dall’Unione Europea. Il ministro si è in particolare rammaricato per la mancata inclusone nel nuovo pacchetto la società nucleare statale russa Rosatom.

Il decimo pacchetto di sanzioni europee contro Mosca vale 13 miliardi

Missili, droni, apparecchiature elettroniche, autoricambi e perfino motoslitte: il decimo pacchetto di sanzioni europee contro Mosca vale 13 miliardi. Ecco quali sono e i settori colpiti. I rappresentanti degli Stati membri dell’Ue trovano l’accordo politico sulle misure economiche. E potrebbero non essere le ultime

Kiev: i russi hanno creato camere di tortura a Zaporizhzhia

Le forze russe hanno allestito una ”camera delle torture” nella città di Vasylivka, nella zona occupata dell’oblast di Zaporizhzhia nell’Ucraina meridionale. Lo denuncia lo Stato Maggiore dell’esercito di Kiev affermando che la Russia ha intensificato la persecuzione dei civili nelle aree occupate. Secondo le forze armate ucraine, quindi, i russi stanno facendo sempre più pressionr sui civili e fanno irruzione nelle loro case nelle parti occupate degli oblast di Kherson e Zaporizhzhia.

G20: Russia, Occidente destabilizza attività del summit

Mosca “si rammarica che le attività del G20 continuino ad essere destabilizzate dall’Occidente”. E’ quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri russo pubblicata da Ria Novosti. “I nostri oppositori, rappresentati principalmente dagli Stati Uniti, dall’UE e dal G7, continuano a non rallentare i loro tentativi paranoici di isolare la Russia, per scaricare la colpa dei problemi provocati nel campo della sicurezza internazionale e dell’economia mondiale – si legge – attraverso ricatti e diktat che lanciano interpretazioni assurde della situazione in Ucraina, gli occidentali hanno nuovamente ostacolato l’adozione di decisioni collettive”, ha affermato il ministero.

Zelensky, ‘Putin sarà eliminato dal suo stesso entourage’

Il presidente ucraino Voldymyr Zelensky si è detto convinto che Vladimir Putin prima o poi verrà ucciso dal suo stesso entourage: “Ci sarà sicuramente un momento in cui la fragilità del regime di Putin si farà sentire all’interno della Russia. I predatori mangeranno il predatore. Troveranno un motivo per uccidere l’assassino, ma avranno bisogno di una ragione”, ha dichiarato Volodymyr Zelensky al giornalista Dmytro Komarov che ha realizzato un documentario a un anno dall’invasione russa dell’Ucraina

Scholz: “Luci e ombre nel piano cinese”

Il position paper cinese per una soluzione della guerra in Ucraina contiene “luci e ombre”. E’ il commento arrivato dal cancelliere tedesco Olaf Scholz nel corso della sua visita di due giorni a Nuova Delhi. Il capo del governo di Berlino ha accolto con favore “le linee rosse” descritte nel documento sull’uso di armi nucleari, ma ha criticato l’assenza della richiesta a Mosca di ritirarsi dai territori occupati in Ucraina. “Una pace dettata dalla Russia non è un’opzione”

Incontro a Bruxelles tra militari di Cina e Nato

I militari di Cina e Nato si sono incontrati giovedì a Bruxelles riavviando “il dialogo e le consultazioni istituzionali” per la prima volta dallo scoppio della guerra in Ucraina e della pandemia del Covid. I colloqui, avvenuti un giorno prima che Pechino pubblicasse il piano in 12 punti per risolvere la crisi ucraina e tra gli avvertimenti alla Cina di Europa e Usa a non fornire armi alla Russia, “si sono concentrati sullo sviluppo di relazioni bilaterali, sullo scambio di commenti su questioni geopolitiche e di sicurezza di interesse reciproco e sul miglioramento di comprensione e fiducia reciproche”, secondo una nota di Pechino

Zelensky, “Impediamo a Mosca di ridurre l’Europa in briciole”

“Ci sono state anche cose che hanno funzionato. Prima di tutto, l’unità. L’unità dell’Ucraina, della Germania, di tutto il mondo libero. E la determinazione a proteggere le fondamenta delle nostre vite. Stiamo combattendo sul suolo ucraino per ciò che tutti voi, cari amici, non potete immaginare senza la vostra vita. Questa è la sicurezza di base. Questa è la libertà e la vita sotto la legge. È la dignità umana e il diritto di ogni persona e di ogni comunità a essere rispettata. È la felicità di vivere in una famiglia e l’opportunità di sognare un futuro sicuro e libero per i vostri figli. Queste sono cose semplici di cui 1877 città e villaggi ucraini sono ora privi”, ha sottolineato il presidente Zelensky. Parlando della possibilità di sconfiggere la Russia, ha detto: “Sì, ne siamo capaci. In modo deciso. Siamo in grado di porre fine all’aggressione russa quest’anno”

Kiev, distrutto deposito munizioni a Mariupol

Un deposito russo di munizioni a Mariupol è stato distrutto e 50 soldati russi sono rimasti uccisi o gravemente feriti in un attacco delle forze ucraine. Lo ha riferito il consigliere del sindaco in esilio della città nel sud del Paese, Petro Andriushchenko, secondo cui nell’operazione della notte scorsa sarebbero stati anche distrutti alcuni veicoli blindati russi

Kiev, due civili uccisi da una mina nell’oblast di Kherson

Due contadini sono rimasti uccisi in un’esplosione causata da una mina nmentre coltivavano un campo vicino al villaggio di Dobrianka nell’oblast di Kherson. Lo ha riferito l’amministrazione militare dell’oblast citata dal Kyiv Independent. Un altro civile è rimasto ferito nell’esplosione di un ordigno nei pressi del porto fluviale nella città di Kherson. L’uomo di 63 anni è stato ricoverato in ospedale.

Generale Tricarico: “Proposta di pace cinese liquidata dalla comunità internazionale”

“E’ un po’ irritante e frustrante la maniera sbrigativa con cui la comunità internazionale sembra aver liquidato la proposta di pace cinese senza neppure avvertire la necessità di un approfondimento e di un confronto allargato sul documento di dodici punti di Pechino sintetizzante l’idea cinese per porre fine al conflitto russo ucraino”, afferma il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica e attuale presidente della fondazione Icsa. “Viene saltato a piè pari, come se nulla fosse, il rispetto di due impegni non da poco come il principio della sovranità e dell’integrità territoriale e quello della sicurezza di una regione che non dovrebbe essere raggiunta rafforzando o espandendo i blocchi militari” spiega. “Molti poi hanno detto che nel documento non si parla di ritiro delle truppe russe senza chiedersi o chiedere se il concetto di ritiro non sia implicito in quello della sovranità e del diritto internazionale universalmente riconosciuto, compresi gli scopi e i principi delle Nazioni Unite fissati al primo punto della visione cinese come ineludibili. Insomma – prosegue il generale – la Cina lascerebbe intendere che l’integrità territoriale di un qualunque paese non si discute a condizione che ognuno si senta sicuro in casa propria, senza dover temere il continuo abbaiare alle proprie frontiere, come ebbe a dire tempo fa Papa Bergoglio con un’espressione particolarmente efficace”. “Gli altri punti che prevedono il cessate il fuoco, la ripresa dei colloqui, la crisi umanitaria, i civili e i prigionieri di guerra, l’uso del nucleare, le sanzioni e la ricostruzione paiono condivisibili se non proprio scontati. Una cosa però manca nella proposta cinese – conclude l’ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica – un silenzio certamente non casuale, laddove non si fa menzione alla protezione e alla tutela delle minoranze e delle etnie che, comunque vada, in Ucraina rimarrà sempre la questione più spinosa. Forse sarebbe valsa la pena vedere le carte prima di passare la mano, cercando di capire se, magari con l’integrazione di ciò che manca, il passo cinese non potesse rappresentare una prima base di discussione. Invece sembrano aver prevalso l’irriducibilità e la bocciatura preventiva di chi non vuole sentir ragione”.

Zelensky: “Ho una giacca scura, quella per la vittoria”. E mostra per la prima volta dove vive dall’inizio della guerra

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha mostrato per la prima volta il modesto appartamento dove vive dall’inizio dell’invasione russa. Luogo diverso dal suo bunker. Un documentario del giornalista Dmytro Komarov fa vedere il piccolo appartamento in via Bankova, il guardaroba militare del presidente, una foto con i figli e la moglie. “Ho quello che uso per andare al fronte, ho un piccolo guardaroba qui. Sono sempre gli stessi vestiti”, ha detto Zelensky, che nei primi giorni della guerra ha sostituito l’abito da presidente con pantaloni e felpa kaki. Il capo di Stato ha poi mostrato l’unica giacca scura del suo armadio: “Una giacca che attende la vittoria dell’Ucraina”. All’osservazione di Komarov secondo cui durante l’ultimo anno Zelensky è molto cambiato nell’aspetto, soprattutto gli occhi, il presidente ha risposto: “Non posso dare ordini agli occhi, è così, così è”

Raid della Russia su Kherson, tre feriti ricoveri in ospedale

E’ di tre civili feriti il bilancio del raid aereo russo sferrato oggi su Kherson. Lo ha detto il capo dello staff del presidente russo Volodymyr Zelensky, Andriy Yermak, spiegando che i tre civili sono stati ricoverati in ospedale dopo essere stati raggiunti da colpi di artiglieria.

Mons.Gallagher: “Mantenere viva la speranza per una pace giusta”

A un anno dall’inizio del conflitto in Ucraina, si è ormai “in una situazione di stallo”, simile alla “guerra di trincea della prima guerra mondiale”: lo afferma l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali, in un’intervista concessa alla rivista dei gesuiti “America”, rilanciata anche dall’Osservatore Romano. La conversazione prende spunto dalla Conferenza internazionale sulla sicurezza, svoltasi a Monaco di Baviera dal 17 al 19 febbraio. “È stata un’occasione per dimostrare unità e sostegno all’Ucraina”, afferma il presule, che vi ha preso parte. Mancando tuttavia la controparte russa, “non c’è stato quello scambio di idee che sarebbe tornato utile”. Quanto alle accuse del presidente russo Vladimir Putin all’Occidente, colpevole a suo parere di aver scatenato il conflitto, monsignor Gallagher parla di “una lettura sbagliata delle geopolitica degli ultimi anni” da parte del capo del Cremlino: l’opposizione “alle politiche e alle strategie russe” non significa, infatti, che “l’Occidente fosse determinato alla caduta o alla distruzione della Russia”. E di “errori di calcolo” da parte di Putin il presule parla anche riguardo alla durata della guerra, ancora in corso dopo 12 mesi e con un rafforzamento della Nato lungo la Finlandia e, prossimamente, anche lungo la Svezia e la Norvegia. In relazione, inoltre, all’annuncio di Putin di voler sospendere la partecipazione al Trattato New Start sulle armi nucleari, l’arcivescovo la definisce “una pessima notizia” che rappresenta il colpo definitivo alla continua erosione delle convenzioni sulle armi nucleari registrata negli ultimi anni. Di qui, il suo auspicio che l’attuale conflitto non si trasformi in una guerra atomica, anche se “ciò non si può escludere” e questo desta “grande preoccupazione”. L’arcivescovo ricorda, quindi, che la Santa Sede sostiene “la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina” e che continua a dialogare con entrambe le parti, attraverso i rispettivi nunzi apostolici e gli ambasciatori presso la Santa Sede. Ed è ancora vivo il desiderio di Papa Francesco di recarsi sia a Kiev che a Mosca, ma mentre gli ucraini continuano a invitare il Pontefice, da parte della Russia “non c’è traccia” di alcun invito. Uno dei ruoli della Santa Sede, conclude monsignor Gallagher, è comunque quello di “cercare di mantenere viva la speranza” per “una pace giusta”, il che significherebbe che “i russi si ritirassero dal territorio dell’Ucraina”.

Morto veterano Usa che combatteva con le forze di Kiev

Il dipartimento di Stato americano ha confermato la morte di un ex militare statunitense,, Andrew Peters, che nei mesi scorsi si era unito alla Legione internazionale per la difesa dell’Ucraina. “Possiamo confermare la morte di un cittadino statunitense”, ha detto un portavoce del dipartimento. A dare notizie della morte di Peters, 28enne originario del Wisconsin, era stata la famiglia, secondo cui “Andrew aveva un forte senso del bene e del male: sentiva la necessità di impiegare le sue capacità militari per aiutare il popolo ucraino a combattere e liberare il loro Paese”

India: “Al G20 tutti i Paesi tranne Russia e Cina”

L’India, che detiene la presidenza di turno del G20, ha dichiarato che la maggior parte dei Paesi del gruppo ha “condannato con forza” la guerra in Ucraina e ha ribadito le proprie posizioni chiedendo il ritiro della Russia dall’Ucraina. Nella dichiarazione rilasciata al termine dell’incontro dei leader finanziari a Bengaluru, l’India ha affermato che la dichiarazione di condanna della guerra russa è stata approvata da tutti i membri, tranne Russia e Cina.

Putin parla di nuovo con Lukashenko

Vladimir Putin ha avuto una lunga conversazione con Aleksandr Lukashenko, ha reso noto il Presidente della Bielorussia che nei prossimi giorni si recherà in visita in Cina, dal 28 febbraio al 2 marzo. Pechino ha appena presentato un piano di pace in 12 punti per l’Ucraina.

Protesta bipartisan a Berlino contro l’invio di armi a Kiev

Sono attese migliaia di persone alla manifestazione per la pace in Ucraina indetta per oggi a Berlino. Si prevede che prenderanno parte alla protesta diverse componenti dell’arco politico, compresa l’estrema destra e l’estrema sinistra. La manifestazione e il relativo “Manifesto per la pace” firmato da oltre mezzo milione di persone sono stati criticati per aver minimizzato il diritto dell’Ucraina a difendere il proprio territorio dall’aggressione russa e per aver suggerito alla Germania di tagliare la fornitura di armi a Kiev. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato in una recente intervista televisiva che al momento non vede una prospettiva per colloqui di pace. “Dobbiamo capire che il presidente russo attualmente accetta solo una forma di negoziato, ovvero che (l’Ucraina) capitola incondizionatamente e raggiunge tutti i suoi obiettivi”, ha detto Scholz all’emittente pubblica ZDF. La protesta è organizzata da Sahra Wagenknecht, deputata dell’ex partito di sinistra comunista, e dall’importante autrice femminista Alice Schwarzer, che ha dichiarato all’agenzia di stampa tedesca Dpa che la guerra non dovrebbe essere ulteriormente prolungata. “Cosa ci impedisce di iniziare i negoziati adesso invece di aspettare altri tre anni?”, ha affermato. Wagenknecht ha detto che nessuno sarà escluso dalla partecipazione alla manifestazione, ma Schwarzer ha detto alla Dpa che gli organizzatori reprimeranno “qualsiasi forma di propaganda di estrema destra”. Sono state organizzate contro-manifestazioni e la manifestazione di oggi, che si conclude alla Porta di Brandeburgo di Berlino, arriva un giorno dopo un’altra protesta a cui hanno partecipato circa 10.000 persone, a sostegno dell’Ucraina nello stesso luogo.

La Russia interrompe le forniture di petrolio alla Polonia

La Russia ha interrotto la fornitura di petrolio alla Polonia attraverso l’oleodotto Druzhba. Lo riferisce il gruppo polacco Pkn Orlen operante nel settore del petrolio e della rivendita di carburanti. Da febbraio, dopo la scadenza del contratto con la russa Rosneft, Orlen si rifornisce di petrolio grazie a un accordo con la russa Tatneft. L’oleaodotto Druzhba e’ stato esentato dalle sanzioni che l’Unione Europea ha imposto alla Russia in seguito alla sua invasione su larga scala dell’Ucraina. L’oleodotto, che fornisce petrolio alla Polonia e alla Germania, oltre che all’Ungheria, alla Repubblica Ceca e alla Slovacchia, e’ stato escluso dalle sanzioni per aiutare i Paesi con opzioni limitate per forniture alternative.

G20 spaccato sulla guerra, non c’è comunicato ufficiale

Il G20 finanze di Bangalore si conclude senza un comunicato finale ufficiale, ma con una sintesi della presidenza di turno indiana che ribadisce la condanna della guerra lanciata dalla Russia in Ucraina espressa a novembre a Bali, appoggiata da “gran parte dei Paesi membri” ma senza l’appoggio di Russia e Cina. Nel ‘Chair’s Summary and Outcome Document’ che sostituisce il tradizionale comunicato congiunto, la presidenza indiana scrive – in due paragrafi non approvati dalla Russia e dalla Cina – che “abbiamo visto, dal febbraio 2022, la guerra in Ucraina condizionare negativamente l’economia globale. C’è stata una discussione in merito. Abbiamo ribadito le posizioni nazionali espresse in altri forum, incluso il Consiglio di sicurezza dell’Onu e l’Assemblea generale” che a maggioranza aveva condannato l’invasione da parte della Russia chiedendo la ritirata dal territorio ucraino. “Gran parte dei membri – scrive la presidenza del G20 – ha condannato con forza la guerra in Ucraina sottolineando che sta causando immense sofferenze ed esacerbando fragilità pregresse dell’economia globale”. Tuttavia – prosegue la nota – nella riunione di Bangalore conclusa oggi “ci sono stati altri punti di vista e valutazioni della situazione e delle sanzioni. Riconoscendo che il G20 non è il Forum deputato a risolvere problemi relativi alla sicurezza, sappiamo tuttavia che le problematiche di sicurezza possono avere conseguenze significative per l’economia globale”.

Biden: «Se il piano di pace della Cina piace a Putin allora non è buono»

Se piace a Vladimir Putin come può essere “buono”? Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden liquida così il ‘position paper’ cinese sulla guerra in Ucraina, in un’intervista rilasciata ad Abc News. “Se Putin lo applaude, allora come può essere buono?”, ha detto Biden, precisando subito: “Non sto scherzando. Sono estremamente serio”. Il presidente sottolinea di “non visto nulla nel piano che indichi che ci sia qualcosa di vantaggioso per chiunque, a parte la Russia, se il piano cinese venisse seguito”, ha detto. Biden ha anche respinto l’idea che Pechino possa negoziare la pace: “L’idea che la Cina negozi l’esito di una guerra totalmente ingiusta per l’Ucraina non è razionale”.

Presidenza G20: «Inammissibile il ricorso ad armi nucleari»

“E’ essenziale appoggiare il diritto internazionale e il sistema multilaterale che salvaguarda pace e stabilità”, in particolare la protezione dei civili e delle infrastrutture nei conflitti armati. “L’uso delle armi nucleari è inammissibile”. E’ quanto scrive, citando esplicitamente la “guerra” in Ucraina, una nota di sintesi della presidenza indiana del G20 finanze concluso a Bangalore, in uno dei due paragrafi “non sottoscritti da Russia e Cina”.

Fratoianni: “A tre giornalisti italiani impedito di lavorare”

“Vogliamo sapere quali urgenti iniziative il governo italiano ha assunto nei confronti delle autorità’ ucraine, per comprendere, cosa sia effettivamente accaduto, perché alcuni giornalisti italiani siano bloccati in quel Paese e non sia permesso loro di svolgere la propria professione. E vogliamo anche sapere quali iniziative siano state assunte a tutela dei nostri concittadini e a difesa della libertà di informazione, affinché tutti i giornalisti italiani in Ucraina attualmente impossibilitati a svolgere la loro professione possano tornare liberamente e in sicurezza al loro lavoro di cronisti”. E’ quanto chiede in un’interrogazione parlamentare, presentata nei giorni scorsi alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro degli EsteriAntonio Tajani , Nicola Fratoianni segretario nazionale di Sinistra Italiana. “Diverse testate giornalistiche tra cui il Manifesto, il Fatto Quotidiano, Rainews e Fanpage – ricorda il parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra – hanno denunciato che nei giorni scorsi le autorità ucraine avrebbero impedito a tre giornalisti italiani, Andrea Sceresini, Alfredo Bosco e Salvatore Garzillo, di documentare il conflitto in corso vietando loro, di fatto, di poter svolgere la loro professione. I suddetti cronisti seguono l’evoluzione dei combattimenti dal 2014, ben prima dell’invasione russa del 24 febbraio 2022 e in questi nove anni hanno raccontato con correttezza gli eventi bellici, schierandosi esclusivamente dalla parte della popolazione martoriata; malgrado la loro comprovata professionalità, Sceresini e Bosco si sono visti improvvisamente rifiutare l’accredito militare, mentre Salvatore Garzillo, collaboratore di Fanpage, è stato respinto al confine con la Polonia. I tre giornalisti sarebbero stati inseriti dai servizi segreti ucraini in una black-list di persone non gradite con la grave accusa, mai ufficialmente formalizzata, di essere fiancheggiatori dei russi; da una lettera inviata all’Associazione Articolo 21 dall’avvocata Alessandra Ballerini, che difende i tre cronisti, si apprende che tale accusa, totalmente infondata, si traduce di fatto in una gravissima violazione del diritto di informazione e in un rischio concreto per la sicurezza dei tre giornalisti”.

Medvedev: “Aumentata la produzione di armi, ridicolo dire che abbiamo esaurito i missili”

La Russia ha aumentato la produzione di armi e ha introdotto i sistemi di ultima generazione che affina “letteralmente in tempo reale”. E’ ridicolo sostenere, come fa Kiev, che Mosca ha esaurito le sue scorte di missili, ha scritto il vice Segretario del Consiglio di sicurezza nazionale russo, Dmitry Medvedev, in un articolo pubblicato sulla rivista Difesa nazionale. “La realtà è opposta” a quella descritta dagli ucraini che, ha aggiunto l’ex Presidente russo, “non hanno ancora superato lo shock” dell’invasione. Mosca inoltre osserva con attenzione le armi usate dai nemici in Ucraina “le abbiamo disassemblate e abbiamo imparato molte cose utili, abbiamo usato l’esperienza del nemico a nostro vantaggio”, ha precisato Medevedev ribadendo che la Russia deve di nuovo confrontarsi con un impero di nemici diversi, l’Ucraina “e i neo nazisti europei”, gli Usa e la Gran Bretagna80 anni dopo la vittoria sulla Battaglia di Stalingrado.

Colloquio Putin-Lukashenko

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha riferito di aver avuto una lunga conversazione con il presidente russo Vladimir Putin ieri, giorno dell’anniversario dell’invasione russa in Ucraina. “Lasciate che vi dica un segreto, io e lui abbiamo avuto una lunga conversazione su molti argomenti ieri sera”, ha detto Lukashenko, citato da Interfax. “A Dio piacendo, i nostri rapporti rimarranno così per sempre. E dopo di me, possano rimanere così”, ha aggiunto.

Von der Leyen: “Sanzioni più ampie di sempre”

“Accolgo con favore l’adozione formale del nostro decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Ora abbiamo le sanzioni di più vasta portata di sempre, per esaurire l’arsenale di guerra della Russia e colpire nel profondo la sua economia”. Così su twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, assicurando che allo stesso tempo si “sta aumentando la pressione su coloro che cercano di aggirare le nostre sanzioni”.

Zelensky: “Bene sanzioni Ue, ora misure contro Rosatom e nucleare”

“Il decimo pacchetto di sanzioni europee prende di mira l’industria militare russa, la propaganda e il sistema finanziario. La pressione sull’aggressore russo deve aumentare: ci aspettiamo passi decisivi contro Rosatom e l’industria nucleare russa, più pressione su militari e banche”. Lo scrive su twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Borrell: “Adottato il decimo pacchetto di sanzioni Ue. Uniti nella volontà di intaccare macchina da guerra Russia”

“E’ stato adottato il decimo pacchetto di sanzioni Ue”. Lo annuncia sui social l’alto rappresentante Ue Josep Borrell. “121 persone ed entità elencate, nuove e significative restrizioni all’importazione/esportazione, divieto di diffusione della propaganda russa. Rimaniamo uniti nella nostra determinazione a intaccare la macchina da guerra della Russia”, annuncia.

Macron annuncia visita in Cina “i primi di aprile”

Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che si recherà in Cina “all’inizio di aprile” e ha invitato Pechino ad “aiutare a fare pressione sulla Russia” per “fermare l’aggressione” contro l’Ucraina e “costruire la pace”. Ieri, la Cina ha pubblicato un documento in 12 punti che chiede colloqui di pace e una “soluzione politica” tra le parti. Macron ha dichiarato che questa pace “e’ possibile solo se include la fine dell’aggressione russa, il ritiro delle truppe e il rispetto della sovranità territoriale e del popolo ucraino”.

Kiev: “La Russia ha raddoppiato il numero di navi nel Mar Nero”

La Russia ha raddoppiato nella giornata di ieri il numero di navi militari in missione nel Mar Nero, ha denunciato l’Ucraina anticipando nuovi raid missilistici. Ci sono ora otto navi, fra cui una fregata armata con otto missili Kalibr, ha spiegato il comando militare della regione meridionale ucraina.

Podolyak: “Piano di pace della Cina è irrealistico”

Mykhailo Podolyak, consigliere del Presidente Volodymir Zelensky, liquida il piano di pace presentato dalla Cina come “irrealistico”. Pechino, ha scritto, “non deve puntare su un aggressore che ha violato il diritto internazionale e che perderà la guerra. Non è lungimirante”. Ieri Zelenzky aveva accolto il piano con toni più positivi. “La Cina ha iniziato a parlare di Ucraina e questo non è negativo”, aveva detto. “Se sostenete di avere un ruolo globale, non offrite un piano irrealistico. Chi pianifica per decenni, non deve impegnarsi in giochetti di tre giorni. Cina, la finestra di opportunità non è senza fine”, ha sottolineato Podolyak.

G20: Giorgetti, no a passi indietro su condanna Russia

“Non possiamo mettere in discussione ciò che è stato approvato a Bali e qualsiasi altra soluzione sarebbe un arretramento inaccettabile”. Così il ministro Giancarlo Giorgetti prima dell’inizio dei lavori dell’ultima giornata del G20, segnato dalle divisioni sulla condanna della Russia per la guerra in Ucraina.

007 Gb, Mosca ha esaurito la scorta di droni iraniani: “Dal 15 febbraio non vengono utilizzati contro l’Ucraina”

Dal 15 febbraio non ci sono state segnalazioni di utilizzo da parte della Russia di droni di fabbricazione iraniana negli attacchi contro l’Ucraina, questo “indica probabilmente che la Russia ha esaurito le sue scorte attuali”, ha dichiarato l’intelligence del ministero della Difesa britannico nel suo ultimo aggiornamento di intelligence pubblicato su Twitter. Il report indica che probabilmente Mosca cercherà di rifornirsi di altri droni. Secondo la Difesa di Londra, le forze ucraine hanno abbattuto almeno 24 droni kamikaze Shahed-136 di fabbricazione iraniana tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio. “Anche se i droni non fanno un lavoro preciso nel distruggere i bersagli previsti, la Russia probabilmente li vede come utili esche che possono distogliere le difese aeree ucraine dai più efficaci missili da crociera russi”, ha aggiunto il ministero.

Medvedev, Occidente sta prolungando l’agonia dell’Ucraina: “Gli Usa hanno speso 50 miliardi in aiuti militari a Kiev”

“L’Occidente sta solo prolungando l’agonia dell’Ucraina nella speranza di indebolire la Russia e poi rottamarla” , ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, in un articolo pubblicato su National Defence, citato da Ria Novosti. “L’agonia dell’Ucraina viene prolungata artificialmente dall’Occidente nella speranza che in questo modo possa logorare la Russia”. Secondo Medvedev gli Usa hanno speso 50 miliardi di dollari in aiuti militari all’Ucraina. “L’industria della difesa russa sta lavorando, nessuna fornitura di armi occidentali può dare un vantaggio a Kiev”, ha aggiunto.

Ucraina: scatattata allerta aerea in tutto il Paese

E’ scattata l’allerta anti-aerea in tutto il territorio dell’Ucraina, secondo quanto annunciato dalle autorita’ competenti nel Paese. L’allarme e’ attualmente in vigore anche nelle aree controllate da Kiev nelle regioni di Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson

Altre conferme su disponibilità di Pechino a inviare armi alla Russia

La Cina considera l’ipotesi di inviare alla Russia proiettili di artiglieria da 122 e 152 millimetri, hanno confermato fonti americane citate dal Washington Post, dopo le anticipazioni di ieri del Wall street Journal, denunciando che qualora questo dovesse avvenire, il piano di pace proposto da Xi Jinping sarebbe fortemente indebolito. Non ci sono elementi per poter dire che a ora siano già iniziati i rifornimenti. Ma la Cina «ha la capacità di svolgere un ruolo da game changer», ha commentato una fonte americana.

Bielorussia: Lukashenko in visita in Cina da martedì

Il Presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko sarà in visita in Cina, su invito di Xi Jinping, dal 28 febbraio al due marzo, ha reso noto la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying.

Berlino invierà altri 4 Leopard 2A26 all’Ucraina

La Germania invierà altri quattro carri armati Leopard 2A6 all’Ucraina, ha reso noto il ministero della Difesa. Il numero complessivo di carri in arrivo dalla Germania sale quindi da 14 a 18. “Insieme ai nostri partner in Portogallo e Svezia, siamo in grado di fornire un battaglione misto”, si precisa a Berlino. Fanno parte di un battaglione di carri armati 31 mezzi. Il Portogallo fornirà 3 carri armati e la Svezia dieci.

Kiev, attacchi russi nel Donetsk feriscono 5 civili Lo rivela il governatore ucraino

Attacchi notturni dei russi contro la parte dell’oblast di Donetsk sotto il controllo ucraino hanno provocato almeno cinque feriti, fa sapere il Kyiv Independent, citando il governatore Pavlo Kyrylenko. Due i feriti a Chasiv Yar, due a Bakhmut, uno a Donetsk e uno a Kostiantynivka, ha detto il governatore della regione dove sono in corso i combattimenti più feroci. Le forze russe, e in particolare la milizia privata Gruppo Wagner, cercano di conquistarla completamente e da settimane puntano verso Bakhmut, incontrando una resistenza molto tenace.

Biden respinge piano Cina, avvantaggia solo Putin

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha respinto il piano di pace proposto dalla Cina per una soluzione della guerra in Ucraina, suggerendo che la sua attuazione avvantaggerebbe solo la Russia. “Se Putin lo applaude come potrebbe ritenersi buono?”, ha commentato Biden in un’intervista con Abc News. “Non ho visto nulla nel piano che indichi che ci sia qualcosa che sarebbe vantaggioso per chiunque non sia la Russia”, ha detto il presidente Usa. Al di la’ delle critiche specifiche al documento avanzato da Pechino, Biden ha respinto apertamente l’idea che la Cina negoziasse la pace durante la guerra, definendola irrazionale. “L’idea che la Cina negoziera’ l’esito di una guerra totalmente ingiusta per l’Ucraina e’ totalmente irrazionale”, ha detto Biden.

Almeno 54 persone arrestate in Russia per proteste contro la guerra

Almeno 54 persone sono state arrestate ieri in 14 città russe, tra cui Mosca e San Pietroburgo, per aver manifestato la loro disapprovazione per la guerra in Ucraina nell’ambito del suo anniversario, come riportato dall’organizzazione Ovd-Info. Nello specifico, 18 persone sono state arrestate dalla polizia russa a San Pietroburgo per aver compiuto azioni individuali contro la guerra, come deporre fiori al monumento al pittore ucraino Taras Shevchenko, scrivere sulla neve o picchettare. Questi arresti si aggiungono a quelli di Ekaterinburg, in totale undici, dove diverse persone hanno organizzato manifestazioni spontanee in memoria del leader dell’opposizione russa Boris Nemtsov. Inoltre, almeno sette persone sono state arrestate a Mosca. Nello specifico, almeno due persone sono state arrestate questo venerdì nella città russa di Nizhny Novgorod vicino al monumento a Irina Slavina, una giornalista deceduta che si è bruciata davanti a una stazione di polizia per protesta contro il governo russo. A loro si sono uniti una donna e un minore che portavano un cartello contro la guerra a Barnaul.

Biden: Kiev per ora non ha bisogno di jet F16

Joe Biden ha avuto «una conversazione privata» con Volodymyr Zelensky sui jet F16 che l’Ucraina sta chiedendo da tempo agli Stati Uniti. Lo ha rivelato il presidente americano ai giornalisti al seguito alla Casa Bianca senza rivelarne i contenuti. «È stata un conversazione privata», si è limitato a dire Biden, salvo aggiungere successivamente in un’intervista esclusiva a Abc news che «l’Ucraina per ora non ha bisogno dei jet F16». Rispondendo ad una domanda se questo significhi «mai», il presidente americano ha risposto che «non è possibile stabilire esattamente di che cosa avrà bisogno l’Ucraina per difendersi in futuro. Ma al momento, secondo le valutazioni del nostro esercito, non c’è alcuna ragione per inviare gli F16».

Dalla Banca mondiale 2,5 miliardi di dollari di aiuti

La Banca mondiale ha annunciato un nuovo pacchetto di 2,5 miliardi di dollari per sostenere l’Ucraina e mantenere i servizi essenziali e le funzioni governative fondamentali nel primo anniversario dell’invasione russa del paese. La sovvenzione fornisce un sostegno diretto al bilancio dell’Ucraina nell’ambito del progetto di spesa pubblica della Banca mondiale per la resilienza della capacità amministrativa in Ucraina (Peace).

Biden: non ci sono prove che la Cina abbia dato armi alla Russia

«Non ci sono prove» che la Cina «abbia fornito armi alla Russia». Lo ha detto Joe Biden parlando con i giornalisti al seguito alla Casa Bianca ricordando che nel suo incontro con Xi Jinping lo ha avvertito che le aziende occidentali potrebbero lasciare la Cina se Pechino «si allineasse» con Mosca.

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