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Guerra Russia-Ucraina, incendio nella notte a Sebastopoli: 7 morti nel cantiere della nuova autostrada. Lavrov: “Escalation evidente”. Colpito un reparto pediatrico a Kramatorsk

Un attacco missilistico russo su un edificio residenziale di Kramatorsk ha ucciso almeno tre persone e ne ha ferite sette. Lo ha riferito il governatore dell’Oblast di Donetsk Pavlo Kyrylenko, come riporta il Kyiv Independent.

Secondo Kyrylenko, è probabile che altre persone siano rimaste sotto le macerie del condominio, situato nel centro della città. II separatisti sostenuti dal Cremlino controllano parzialmente la regione industriale dal 2014, compresa la sua città principale, Donetsk. Dopo aver decretato l’anno scorso che la regione era russa, Mosca sta cercando di conquistarla completamente.

Sul terreno è sempre più difficile la situazione a Bakhmut. La città resiste ma paga il prezzo di sangue forse più alto della guerra, non solo tra i difensori ucraini barricati tra le macerie ma anche, soprattutto, tra i russi. I soldati di Mosca «stanno radendo al suolo» la città, «è una rovina totale, stanno uccidendo chiunque riescono a trovare», ha denunciato il capo dell’amministrazione militare ucraina della regione di Donetsk Pavlo Kyrylenko.

Intanto, gli Stati Uniti stanno per autorizzare aiuti militari per più di 2 miliardi di dollari da destinare all’Ucraina. Questo pacchetto dovrebbe includere per la prima volta missili a lungo raggio. Il presidente Joe Biden potrebbe incontrare Volodymr Zelensky in Polonia alla fine di febbraio, in occasione del suo viaggio in Europa per l’anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina. La replica di Mosca. «Così aumenterà il livello di escalation», spiega il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu si è detto disponibile a mediare tra la Russia e l’Ucraina se entrambe le parti, e gli americani, glielo domandassero.

L’ombra della corruzione torna a minacciare l’amministrazione di Kiev. Il Consiglio dei ministri ucraino ha infatti licenziato i vertici dell’agenzia doganale, tra cui il capo ad interim Vyacheslav Demchenko e i suoi due vice. A riferirlo il deputato Oleksiy Honcharenko su Telegram. All’interno dell’agenzia doganale sono stati scoperti schemi di corruzione in cui i crimini doganali hanno causato perdite per quasi 400 milioni di grivne (circa 9 milioni di euro) allo Stato.

Punti chiave

Kiev: nuovo raid russo a Kramatorsk, colpito un reparto pediatrico

«Almeno 5 persone sono rimaste ferite a seguito di un nuovo attacco missilistico su Kramatorsk, dopo quelli di ieri e di questa mattina: i russi preso di mira il centro della città con due razzi che hanno danneggiato un reparto pediatrico, 16 edifici e una scuola». Lo ha riferito il capo militare regionale Pavlo Kyrilenko, citato dai media ucraini. Nell’attacco di ieri contro la città orientale tre persone sono morte e 21 sono rimaste ferite

Appello armeno per un tavolo della pace

“Vivo la guerra tra russi e ucraini con rabbia e impotenza. Le mie radici mi riportano inconsciamente ad un altro genocidio, quello degli armeni in Turchia. Nessuno vuole questa guerra. Che le grandi potenze siedano al tavolo della pace, al più presto. Troppo vittime innocenti sono state già sacrificate, soprattutto giovani che chiedevano solo di vivere”. dichiara la stilista armena Naira Khachatryan che in questi giorni sta esponendo la nuova collezione di maglieria A/I 2023/ 2024, nell’ambito delle sfilate romane di Altaroma, nello showroom di Piazza Capranica. ”Questa guerra sta creando odio, rancore, acredine tra i due popoli – prosegue la stilista, che ha vissuto e studiato in Russia in Siberia nei pressi della città di Vladivostok – Un conflitto assurdo, incomprensibile. Ho deciso di non guardare più la televisione, ho un figlio di 21 anni, non riuscirei a pensarlo arruolato per combattere una guerra che giudico ingiusta e inutile”. E sull’intervento di Volodymyr Zelensky a Sanremo Naira Khachatryan non ha dubbi: ”Non lo vedrò, ne sono convinta – aggiunge – Non amo né Putin né Zelensky. Siamo all’interno di un grande gioco politico, protagonisti inconsapevoli, nostro malgrado. Con questa guerra stanno creando una sorta di blocco, di isolamento mentale nell”umanità. È accaduto anche con il Covid – continua la stilista ucraina- Poi c’è stata la guerra. È come se ci obbligassero ad essere ‘prigionieri’ di qualcosa più grande di noi”. E conclude ricordando: ”Non riesco a capire… Volete fare la guerra? Viviamo in un mondo evoluto. Fate scendere in campo robot e automi, salveremo vite umane. Non si può continuare a morire per qualcosa che non ci appartiene. Su questa terra, in fondo, siamo tutti di passaggio”.

Lavrov: “Per l’Occidente la Moldavia è la nuova Ucraina”

L’Occidente considera la Moldova come “la nuova Ucraina” e la presidente Maia Sandu, ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, preme per l’adesione alla Nato e per la sua annessione alla Romania. Ed “è pronta a tutto”.

Media, “rifiutato da Mosca e Kiev piano di pace Usa”

A gennaio il governo degli Stati Uniti ha presentato al Cremlino e al governo di Kiev un piano di pace: il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha incaricato il capo della Cia, William Burns di presentare la proposta alle parti. Ne scrive la svizzera Nzz, Neue Zuercher Zeitung, citando politici tedeschi del governo e dell’opposizione: “L’offerta a Kiev sostanzialmente diceva: pace in cambio di terra, l’offerta a Mosca: terra in cambio di pace”. “Terra”, secondo quanto trapelato finora, sarebbe consistito nel 20 per cento del territorio ucraino. Più o meno quanto il Donbass”. Entrambe le parti, Russia e Ucraina, avrebbero rifiutato l’offerta. Da parte russa per la certezza di una vittoria. Da parte ucraina, perché non disposti a rinunciare al territorio nazionale. Biden avrebbe tentato la via della proposta di accordo per evitare una guerra prolungata con questa iniziativa. Secondo lo stesso giornale, solo dopo che entrambe le parti hanno rifiutato l’offerta, Biden ha deciso di consegnare i carri armati Abrams all’Ucraina.

Von Der Leyen: “Qui si scrive il futuro dell’Europa”

L’Europa “è stata dalla parte dell’Ucraina fin dal primo giorno. Sappiamo che il futuro del continente si scrive qui. Sappiamo che state combattendo per più che voi stessi. Quello che è in gioco è la libertà: questa è una lotta delle democrazie contro i regimi autoritari”.Lo dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, in alcune dichiarazioni alla stampa a Kiev a fianco del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Vladimir Putin – continua – tenta di negare l’esistenza dell’Ucraina, ma quello che rischia è invece il futuro della Russia. E’ passato quasi un anno da quando Putin ha lanciato la sua brutale invasione, un anno di sofferenza ma anche di leggendario coraggio da parte del popolo ucraino. Un anno di impressionante unità della comunità internazionale”, conclude.

Von der Leyen: “Aiuti Ue finora per la sicurezza di Kiev”

“Caro Volodymyr Zelensky, mentre gli ucraini combattono per difendere i nostri valori comuni, noi sosteniamo la vostra sicurezza economica. Ad oggi, il sostegno dell’Ue ammonta a 50 miliardi du euro. Siamo con voi per questo lungo percorso”. Cosi’ la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nella conferenza stampa con il presidente ucraina durante la visita della Commissione a Kiev

Svitolina, atleti ucraini morti in guerra, no a russi ai Giochi

“Gli atleti russi e bielorussi devono essere esclusi” dai prossimi Giochi olimpici di Parigi 2024. Lo ha chiesto la campionessa di tennista ucraina Elina Svitolina, medaglia di bronzo olimpica, in un lungo post su Instagram a poche ore dal possibile boicottaggio di Kiev. “Le Olimpiadi sono il sogno più grande e il massimo privilegio per gli atleti. Sono la più grande piattaforma per l’inclusione e la diversità nello sport, catturando l’attenzione del mondo”, ha scritto Svitolina terza ai giochi di Tokyo. “Con questo in mente dobbiamo bandire gli atleti russi e bielorussi – ha aggiunto – restare uniti nelle sanzioni imposte contro Russia e Bielorussia perchè che ci sono conseguenze per gli atti atroci dei loro governi”. “Le loro vite non possono continuare normalmente e il mondo, né il popolo russo e bielorusso, possono ignorare le atrocità che stanno commettendo in Ucraina”, ha scritto Svitolina nel suo posto ricordando la storia di “Volodymyr Androshchuk, uno degli astri nascenti dell’atletica leggera ucraina, tristemente ucciso in azione”. “Non realizzerà mai il suo sogni ai Giochi, quindi perché gli atleti russi e bielorussi dovrebbero avere questa possibilità quando i loro governi derubano persone e atleti innocenti della loro possibilità?”, ha concluso

Lavrov: “Non chiediamo aiuto a membri Csto”

Mosca “non ha contattato” i suoi partner del Trattato di sicurezza collettiva (Csto) per chiedere aiuto nel conflitto in Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in un’intervista al canale televisivo Rossiya 24 e RIA Novosti. “E’ improbabile che questo accada in futuro – ha aggiunto – non ne vediamo la necessità”. Il trattato Csto comprende oltre alla Russia anche Armenia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan.

Bei, nel 2022 aiuti all’Ucraina per 1,7 miliardi di euro

La Bei ha offerto un aiuto immediato all’Ucraina, erogando lo scorso anno 1,7 miliardi di euro per contribuire a finanziare la ricostruzione delle infrastrutture del Paese devastate dai bombardamenti russi. E’ quanto emerso durante la presentazione delle attività del Gruppo Bei nel 2022.

Media, Usa non escludono via libera F-16 da Paesi terzi

Sebbene sia improbabile che gli Stati Uniti inviino all’Ucraina i propri aerei da combattimento, molto richiesti per missioni di sicurezza nazionale in tutto il mondo, l’amministrazione Biden potrebbe prendere in considerazione la possibilita’ che altri Paesi trasferiscano i propri F-16. Lo ha dichiarato a Politico un alto funzionario del dipartimento della Difesa americana, parlando in forma anonima. Per via delle restrizioni all’esportazione, gli Stati Uniti devono autorizzare qualsiasi trasferimento di F-16 da Paesi terzi. Alcuni Paesi europei in possesso di F-16, come i Paesi Bassi, hanno gia’ dimostrato di essere disposti a procedere con l’invio a Kiev, sottolinea Politico. “Ci sono altri Paesi che ne stanno parlando. Quindi, quando presenteranno proposte su come farlo, penso che ne discuteremo”, ha detto il funzionario della Difesa Usa.

Vertice Kiev, dress code per funzionari Ue,niente verde militare .Nota interna limita l’abbigliamento, solo stile Bruxelles

I vestiti trasmettono messaggi, l’Ue ha inviato una nota con il codice di abbigliamento ai suoi funzionari invitandoli a presentarsi al vertice di due giorni in Ucraina da commissari europei e non con i colori di chi sta in guerra: quindi, kaki, arancione e verde militare sono banditi. Lo scrive Politico che ha potuto leggere la nota interna inviata dal Segretariato generale della Commissione. Del resto, i movimenti dei funzionari Ue finiscono di solito nei servizi fotografici dei media di tutto il mondo e il simbolismo va inevitabilmente a braccetto con la politica reale. Circostanza che aiuta a spiegare perché, ancor prima che l’Ue definisse l’ordine del giorno e l’elenco degli invitati per il vertice a Kiev, è arrivata la nota sul dress code. Insomma, il summit si tiene nella capitale di un Paese in guerra, una nazione aggredita, quindi il look militare resta riservato ai padroni di casa e al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha fatto di una maglietta verde militare la sua onnipresente uniforme in tempo di guerra. Uno stile appropriato per chi si sta combattendo, ma non certo per un funzionario dell’Unione europea che forse dovrà dare pure qualche risposta deludente agli ospiti ucraini. Come per esempio sulla spinosa questione dell’ingresso veloce nell’Unione. Cosicché pure i colori brillanti, trionfali, sono stati esclusi dai trolley, possibilmente leggeri data la situazione, di chi arriva dai palazzi di Bruxelles.

Norvegia aumenterà spesa per aiuti militari e civili Jonas Gahr Stoere, l’impegno sarà pluriennale

La Norvegia aumenterà la spesa del suo fondo sovrano per finanziare gli aiuti militari e civili all’Ucraina: lo ha annunciato oggi in Parlamento il primo ministro, Jonas Gahr Stoere, come riporta il Guardian. Stoere non ha specificato quanto la Norvegia spenderà per gli aiuti a Kiev, ma ha commentato che si tratterà di un impegno pluriennale. “Questo porterà a un aumento temporaneo della spesa del fondo sovrano”, ha dichiarato. Il fondo sovrano del Paese, che ammonta a 1.300 miliardi di dollari ed è uno dei principali investitori al mondo, ha registrato un forte aumento delle entrate grazie all’impennata del prezzo del petrolio e del gas – che ha giovato l’export norvegese di queste materie prime – seguita all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

Zelensky promette riforme in atto cambio di civiltà

L’Ucraina si sta preparando per nuove riforme che cambieranno la realta’ sociale, legale e politica del Paese. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky in conferenza stampa con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in visita a Kiev. “La guerra ci sta portando ad andare avanti” nelle riforme, ha detto Zelensky, “c’e’ un cambiamento di civilta’ in Ucraina e un atteggiamento diverso nei confronti dell’essere umano”.

Il Parlamento Europeo chiede l’avvio dei negoziati per l’adesione all’Ue

Gli europarlamentari hanno chiesto alle altre istituzioni europee di “adoperarsi per l’avvio dei negoziati di adesione e di sostenere una tabella di marcia che delinei le prossime tappe per consentire l’adesione dell’Ucraina al mercato unico dell’Ue”. E’ quanto si legge nella risoluzione che il Parlamento europeo ha adottato in vista del vertice di domani Ue-Ucraina che si terra’ a Kiev. Il testo non legislativo e’ stato approvato con 489 voti favorevoli, 36 contrari e 49 astensioni. Ribadendo il proprio impegno per la futura adesione dell’Ucraina all’Ue in seguito alla domanda presentata dal Paese il 28 febbraio 2022, i deputati hanno sottolineato che l’adesione rimane un processo meritocratico che richiede l’adozione e l’attuazione delle riforme pertinenti e l’adempimento delle riforme e dei criteri di adesione dell’Ue. Inoltre, i deputati hanno invitato le autorita’ ucraine a introdurre riforme sostanziali al fine di soddisfare efficacemente i criteri di adesione all’Ue il prima possibile. Il Parlamento ha inoltre invitato i Paesi Ue a potenziare e ad accelerare la loro assistenza militare all’Ucraina, in particolare la fornitura di armi, ma anche il necessario sostegno politico, militare, economico, infrastrutturale, finanziario e umanitario. Valutando le esigenze di ricostruzione dell’Ucraina, i deputati hanno ribadito anche la richiesta di consentire l’uso dei beni congelati della Banca centrale russa, oltre che i beni degli oligarchi russi, per finanziare la ricostruzione del Paese invaso. I deputati hanno esortato tutti i Paesi Ue a continuare a dar prova di unita’ di fronte alla guerra della Russia contro l’Ucraina, e li ha invitati ad adottare quanto prima il decimo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia. Infine, il Parlamento ha ribadito la sua richiesta di un embargo immediato e totale sulle importazioni di combustibili fossili e uranio dalla Russia nonche’ la completa dismissione dei gasdotti Nord Stream 1 e 2.

Polonia: “Sì a caccia a Kiev se decisione Nato”

“Se questa fosse una decisione a livello della Nato, sarei favorevole al dispiegamento di questi aerei da combattimento. Deve essere una decisione della Nato, e non solo la Polonia, ma molti altri Paesi devono prendervi parte”. Lo ha detto il primo polacco Mateusz Morawiecki in un’intervista a Bild parlando della possibilità di fornire caccia da combattimento all’Ucraina. “Il nostro obiettivo è sostenere l’Ucraina in modo che l’Ucraina vinca questa guerra. Ciò significa che possa preservare la sua sovranità, libertà e integrità territoriale”, ha detto ancora il premier polacco. “Questo è fondamentale e vedo anche questa guerra come un punto di svolta nella nostra storia. Poiché Dio non voglia che la Russia vinca questa guerra, ciò significherebbe un panorama completamente diverso in Europa. La definizione di vittoria deve spettare a Kiev, al presidente Zelensky, al suo governo e al popolo ucraino”, ha aggiunto.

Morawiecki: “In Europa centro-orientale meno fiducia nella Germania”. Premier polacco: “Scholz faccia di più. Errore parlare con Putin”

“Direi che un anno fa molti Paesi avevano molta fiducia nella Germania. Ora il pendolo si è spostato in direzione della sfiducia”, “soprattutto nella famiglia dei Paesi dell’Europa centrale-orientale e anche tra i membri dell’Unione europea”. Lo ha detto il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, intervistato dalla tedesca Bild. Secondo il premier polacco, sul sostegno a Kiev “la Germania ha il potenziale per fare molto più di quanto abbia fatto finora”. Il cancelliere Olaf Scholz crederebbe erroneamente che con la Russia si possa “tornare a fare affari come al solito”, senza capire come sia diventato impossibile con il “regime quasi totalitario” di Mosca. Morawiecki ha anche criticato i colloqui con il leader del Cremlino: “penso che sia sbagliato, perché dà solo ossigeno a Putin e non porta nulla”, “con questi colloqui Putin raggiunge effettivamente i suoi obiettivi, perché mostra al resto del mondo e alla sua stessa popolazione: ‘Guardate, sono molto richiesto, tutti vogliono parlare con me”. Il premier polacco crede che da marzo Mosca tenterà un’offensiva “molto dura” e teme che cercherà di nuovo di attaccare Kiev. Sull’ipotesi d’invio di caccia da combattimento all’Ucraina, Morawiecki ha commentato che “se si trattasse di una decisione dell’intera Nato, sarei favorevole all’invio di questi caccia”, ma “deve essere una decisione della Nato, e non solo della Polonia, molti altri Paesi dovrebbero partecipare”. Il premier polacco ha poi aggiunto “Dio non voglia che la Russia vinca questa guerra, ciò significherebbe un panorama completamente diverso in Europa”.

Unicef, aiuti per 350mila rifugiati in Polonia

L’Unicef sta distribuendo aiuti per l’igiene, kit di primo soccorso e attrezzature mediche salvavita per oltre 350.000 rifugiati in Polonia scappati dalla guerra in Ucraina. L’Ufficio dell’Unicef per la Risposta all’Emergenza in Polonia, costituito nei giorni dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, ha anche fornito materiale scolastico, come penne, quaderni e aiuti per l’apprendimento a beneficio di 360.000 bambini, compresi 17.000 dispositivi digitali. Attualmente l’Unicef sta distribuendo 10.000 kit di primo soccorso, 4.000 kit per l’igiene pubblica (1 kit è utile per 50 persone) e 80.000 kit per l’igiene familiare (ogni kit è utile per una famiglia di 4 persone). La maggior parte sarà distribuita in 12 città in cui l’Unicef sta collaborando: Varsavia, Łódź, Białystok, Lublino, Danzica, Gdynia, Sopot, Poznań, Wrocław, Cracovia, Katowice e Rzeszów. Queste municipalità stanno distribuendo gli aiuti nelle scuole, negli asili, centri di comunità e hub di supporto. Gli aiuti sono distribuiti anche nei centri di accoglienza collettiva per i rifugiati e in 7 centri di supporto “Blue Dot” in aree di transito molto frequentate, che forniscono un sostegno fondamentale alle famiglie in fuga dalla guerra in Ucraina. L’Unicef ha inoltre consegnato un’ambulanza a Rzeszów al Centro medico di transito, attrezzature per l’assistenza neonatale all’Università Clinica di Bialystok e all’Istituto della Madre e del Bambino, nonché apparecchiature per ecografie a un ospedale di Lublino. Abbiamo anche acquistato 50.000 vaccini contro la poliomielite e 5.000 contro l’epatite A, oltre a 50.000 siringhe per garantire una fornitura ininterrotta di vaccini essenziali in presenza di un aumento della domanda. “Sono stato in diversi luoghi in Polonia e ho parlato con i bambini e le famiglie dell’Ucraina che si sono lasciati dietro tutto: le case, i propri effetti personali, i propri cari. Molti hanno bisogno di aiuti di base per ricominciare a vivere”, ha dichiarato Rashed Mustafa, coordinatore dell’Ufficio dell’Unicef per la Risposta all’Emergenza in Polonia. “Il nostro supporto umanitario deve proseguire, questi aiuti sono necessari, soprattutto in questi mesi più freddi. I bambini e le famiglie hanno bisogno di supporto anche per continuare a studiare e accedere a servizi di assistenza sanitaria e sociale”. Oltre ai materiali medici, ricreativi e per l’apprendimento, l’Unicef ha distribuito kit per lo sviluppo della prima infanzia che promuovono l’apprendimento e il gioco ad asili e strutture di assistenza diurna, oltre ad attrezzature sportive per le scuole che hanno accolto studenti provenienti dall’Ucraina. Insieme, queste forniture contribuiranno a promuovere l’inclusione, a colmare le lacune nell’apprendimento e a sostenere la salute e il benessere mentale. 17.000 tablet e computer portatili aiuteranno anche i bambini ucraini che scelgono di continuare gli studi online. L’acquisto di queste forniture per la salute e l’istruzione è stato possibile grazie alle donazioni ricevute sia dai partner pubblici di lungo termine dell’Unicef, l’Ufficio per la popolazione, i rifugiati e le migrazioni (PRM) del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, il governo del Giappone e il governo della Corea, sia grazie al sostegno senza precedenti di donatori privati. Il programma dell’Unicef per l’istruzione in Polonia sta raggiungendo 480.000 bambini attraverso istruzione formale e non formale.

Lavrov: “Occidente fornirà anche militari”

“Le consegne occidentali di moderne attrezzature militari a Kiev, a quanto pare, saranno effettuate insieme a squadre di combattimento straniere”, ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in un’intervista al canale televisivo Rossiya 24 e RIA Novosti. “Tutti i tipi di armi che sono già stati parzialmente trasferiti, e soprattutto quelli che sono stati annunciati, non possono essere usati dagli ucraini senza addestramento – ha aggiunto – quindi probabilmente insieme a loro arriveranno anche squadre di combattimento composte da persone che – a quanto pare – saranno temporaneamente rilasciati in congedo dall’esercito e registrati come mercenari”, ha aggiunto Lavrov.

Senzatomica Revolution Talks: “Io disarmo il futuro.” Mille giovani si incontrano a Roma sabato per un mondo libero da armi nucleari

Come possiamo costruire un mondo libero dalle armi nucleari? Qual è il ruolo delle persone comuni – in particolare dei giovani – in questo scenario? Come si inseriscono in questo dibattito l’informazione, la scienza e la cultura? Il 4 febbraio più di mille giovani si incontrano per rispondere a queste domande durante “Senzatomica Revolution Talks: io disarmo il futuro”, un evento gratuito e interattivo in cui i relatori dialogheranno con il pubblico e i giovani presenti stileranno un loro “manifesto” per il futuro. L’appuntamento si svolgerà dalle 10 alle 13, sabato 4 febbraio 2023 presso l’Auditorium Parco della Musica – sala Sinopoli (via Pietro de Coubertin, 10 – Roma). Con “Senzatomica Revolution Talks: io disarmo il futuro” i partecipanti rifletteranno non solo sulle azioni del passato, ma soprattutto su ciò che si possa fare concretamente. L’evento si articola in diversi panel che saranno condotti da Marco Carrara, giornalista e conduttore Rai.
Tra i relatori saranno presenti: Massimo Temporelli, fisico e divulgatore scientifico con un ampio seguito grazie al suo podcast “F***ing Genius” e “The Real Genius” di Storielibere; Caterina Forza, attrice tra i protagonisti della serie tv Prisma su Prime Video; Fabio Tonacci, giornalista di “Repubblica”, si è occupato delle principali vicende giudiziarie, politiche e di attualità italiane e internazionali, dalla guerra in Ucraina alla strage di Charlie Hebdo; Monica Perosino, giornalista de “La Stampa”; Micol Flammini, giornalista de “Il Foglio” e podcaster; Annalisa Girardi, vice capoarea della sezione Politica di Fanpage.it, scrive di battaglie di genere e lotta alle diseguaglianze, specializzata in relazioni politiche internazionali; Aldo Bonati, Stewardship and ESG Networks Manager di Etica Sgr, società di gestione del risparmio che propone fondi comuni di investimento sostenibili e responsabili; Pietro Morello, artista e creator italiano, i cui lavori spaziano dalla musica alle attività di volontariato, negli anni ha conquistato, e ispirato, la Generazione Z; Venessa Hanson, Social Media Officer della campagna Premio Nobel per la Pace nel 2017 ICAN – International Campaign to Abolish Nuclear Weapons, dove gestisce i canali social e supporta le campagne digitali; Alice Filiberto, vice-Chair di “Youth for TPNW”, organizzazione indipendente che chiede un mondo libero dalle armi nucleari; Alessja Trama – coordinatrice delle politiche e della ricerca del Comitato Senzatomica. L’evento ha lo scopo di promuovere la campagna e la nuova mostra “Senzatomica. Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari” volta a creare una nuova consapevolezza sulla minaccia delle armi nucleari. Dal 2011 la prima edizione della mostra è stata allestita in oltre 70 comuni italiani per un totale di 365mila visitatori. Senzatomica è uno dei principali partner italiani di ICAN – International Campaign to Abolish NuclearWeapons – premio Nobel per la Pace 2017.

Vicepresidente Bundestag: “Kiev fa parte della famiglia europea”

La vicepresidente del Bundestag Katrin Göring-Eckardt ha ribadito il sostegno perl’adesione dell’Ucraina all’Unione europea. “Non è più una questione di se, ma di come”, ha detto Göring-Eckardt, che attualmente si trova in Ucraina, a Deutschlandfunk . “L’Ucraina fa parte della famiglia europea”, ha affermato Goering-Eckardt. In occasione della sua visita a Kiev, Göring-Eckardt ha anche chiarito che, per l’adesione all’Ue dell’Ucraina, alcuni requisiti devono essere soddisfatti, ad esempio per quanto riguarda la lotta alla corruzione e la protezione delle minoranze.

Mosca: “Nessun evento programmato per l’anniversario dell’operazione speciale”

Il Cremlino non è ancora a conoscenza degli eventi programmati in onore dell’anniversario dell’ “operazione speciale” in Ucraina. Lo ha detto il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov. Lo riporta Ria Novosti. “Non sono a conoscenza di alcun evento in programma al riguardo”, ha spiegato.

7 civili morti a causa dei raid russi nelle ultime 24 ore

E’ di 7 civili morti e almeno 31 feriti il bilancio dei raid russi nelle ultime 24 ore. Lo riportano le autorità ucraine citate dal Kiev Indpendent. “Sono stati segnalati attacchi russi negli oblast di Donetsk, Kherson, Kharkiv, Sumy, Mykolaiv, Chernihiv, Zaporizhzhia, Dnipropetrovsk e Luhansk nell’est, nel sud e nel nord dell’Ucraina”, viene spiegato.

Lavrov: “Escalation nel conflitto è evidente”

L’escalation del conflitto “è evidente, è come una palla di neve”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in un’intervista al canale televisivo Rossiya 24 e all’agenzia RIA Novosti. Secondo Lavrov la colpa è dell’Occidente che “non riesce a calmarsi”.

Von der Leyen arrivata a Kiev: “L’Ue sostiene l’Ucraina”. Oggi collegio dei commissari con il governo ucraino

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha assicurato all’Ucraina il sostegno dell’Ue al suo arrivo questa mattina a Kiev. Oggi nella capitale ucraina si terrà un incontro del collegio dei commissari con il governo (una sorta d’inedito Consiglio dei ministri congiunto) dedicato principalmente al tema dell’adesione all’Unione Europea mentre domani sarà la volta del summit Michel-von der Leyen-Zelensky, più incentrato sulle questioni relative alla guerra. La Commissione Ue è a Kiev dove oggi terrà un vertice con l’intero governo ucraino. La riunione precede il summit Ue-Ucraina di domani, alla quale parteciperanno Ursula von der Leyen, Charles Michel e Volodymyr Zelensky. Il programma della missione dei commissari europei non è stato diffuso per motivi di sicurezza. Sono 15 i commissari che si recheranno a Kiev, oltre alla presidente von der Leyen. Si tratta dei vice presidenti Margrethe Vestager, Valdis Dombrovskis, Vera Jourova, Marso Sefcovic, Margaritis Schinas e dell’Alto Rappresentante Josep Borrell. Presenti anche Paolo Gentiloni, Ylva Johansson, Janez Lenarcic, Janusz Wojciechowski, Olivér Várhelyi, Virginijus Sinkevičius, Nicolas Schmit, Didier Reynders e Mairead McGuinness. La visita riafferma “il forte sostegno” dell’Ue all’Ucraina “vittima dell’ingiustificata aggressione russa”.

Mosca: “Terremo le armi ucraine a distanza di sicurezza dai nostri confini”

Mosca cercherà di spostare le truppe ucraine e le armi di Kiev “a una distanza di sicurezza” dai confini della Federazione russa. Lo ha detto il ministro degli Esteri di Mosca, Sergei Lavrov, nel corso di un’intervista al canale televisivo Rossiya 24 e all’agenzia RIA Novosti. “Se ora stiamo cercando di spostare l’artiglieria delle forze armate ucraine a una distanza che non costituisca una minaccia per i nostri territori, allora più armi a lungo raggio vengono fornite al regime di Kiev, più dovranno essere spostate lontano dai territori che del nostro Paese”, ha dichiarato.

L’Austria espelle quattro diplomatici russi

L’Austria espellerà quattro diplomatici russi, tra cui due accreditati presso le Nazioni Unite a Vienna. Lo ha reso noto oggi il ministero degli Esteri austriaco. I diplomatici avrebbero agito “in modo incompatibile con il loro status diplomatico”, ha affermato il ministero. Le espulsioni diplomatiche sono rare in Austria. Vienna coltivava stretti rapporti con la Russia prima che Mosca invadesse l’Ucraina.

Lavrov: “Occidente vuole risolvere la questione russa”

L’Occidente “cerca di infliggere una tale sconfitta alla Russia in modo che non possa riprendersi per decenni” questo è null’altro che un tentativo di risolvere la “questione russa”, ha detto il ministro degli Esteri di Mosca, Sergei Lavrov, nel corso di un’intervista al canale televisivo Rossiya 24 e all’agenzia RIA Novosti.

Intelligence britannica: “La guerra ha compromesso l’export russo di armi”

L’invasione dell’Ucraina e le sanzioni internazionali hanno minato l’export russo di armi. Lo scrive l’intelligence britannica, nel suo ultimo rapporto sulla situazione in Ucraina, divulgato dal ministero della Difesa di Londra. “Anche prima dell’invasione – vi si legge – la quota della Russia nel mercato internazionale delle armi era in declino. Ora la Russia quasi certamente darà la priorità al dispiegamento di armi di nuova produzione alle proprie forze in Ucraina rispetto alla fornitura per i destinatari delle esportazioni”. È probabile inoltre che una carenza di componenti incida sulla produzione di mezzi destinati all’esportazione, come veicoli blindati, elicotteri d’attacco e sistemi di difesa aerea, prosegue il rapporto. E’ verosimile infine che la capacità della Russia di garantire il supporto per i contratti di esportazione esistenti, ossia la fornitura di pezzi di ricambio e la manutenzione, sia gravemente compromessa per almeno i prossimi tre-cinque anni, conclude. (

Rapporto Eiu: “Dopo invasione Russia verso la dittatura”

Gli standard democratici in tutto il mondo sono leggermente migliorati nel 2022 dopo la revoca delle restrizioni Covid-19, ma sono ulteriormente crollati in Russia dopo la sua invasione dell’Ucraina, ha affermato giovedì l’Economist Intelligence Unit (EIU). Complessivamente, meno della meta’ – il 45,3% – della popolazione mondiale vive in una democrazia, ha affermato il gruppo di analisi con sede a Londra. “Più di un terzo della popolazione mondiale – il 36,9 per cento – vive sotto un regime autoritario, gran parte dei quali si trova in Cina e Russia”, ha affermato l’EIU, pubblicando il suo Democracy Index annuale. Poco meno dell’otto per cento vive in una “piena democrazia” in un gruppo di oltre 20 paesi come Canada, Svezia e Uruguay. “Dopo la sua invasione dell’Ucraina, il punteggio della Russia ha mostrato il calo piu’ drammatico di qualsiasi paese al mondo”, ha affermato il gruppo di analisi. Le autorita’ russe hanno intrapreso una repressione senza precedenti dei media e dell’opposizione da quando il presidente Vladimir Putin ha inviato truppe in Ucraina nel febbraio 2022.

Ex diplomatico russo Bondarev: “Se Putin perde regime può crollare”

“Voglio che l’Ucraina vinca questa guerra. Non solo perché sarebbe giusto. Sarebbe anche l’unico modo per far cadere Putin e permettere la costruzione di un sistema più aperto in Russia. Ma perché accada, l’Occidente deve smettere di fornire armi all’Ucraina con il cucchiaino, poco per volta”. Così in un’intervista al Corriere della Sera, Boris Bondarev, ex diplomatico russo che lavorava presso l’Onu a Ginevra. Quanto al rischio di un’escalation ” Questa esitazione non ha senso. I governi occidentali devono sapere che saranno loro a decidere come finirà la guerra e se Putin resterà al potere. Possono far sì che perda, se riforniranno l’Ucraina come possono fare. Ma finora non si sono mossi in modo da portare alla sconfitta di Putin. Dovrebbero insistere, da subito, anche se lui ricorrerà ad altre minacce nucleari. Devono svelare il suo bluff e dar prova di forza per fermarlo. È l’unico linguaggio che capisce”, conclude.

Borrell: “Da Ue aiuti all’Ucraina per 50 miliardi e continueranno”

“Arrivato a Kiev per trasmettere il più forte messaggio di sostegno dell’Ue a tutti gli ucraini che difendono il loro paese. L’assistenza dell’Ue ha raggiunto i 50 miliardi dall’inizio della guerra della Russia. L’Europa è rimasta unita all’Ucraina fin dal primo giorno. E starà ancora con voi per vincere e ricostruire”. Così in un tweet l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, appena arrivato nella capitale ucraina.

Von der Leyen a Kiev con i commissari Ue

La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen è arrivata a Kiev, insieme al collegio dei commissari, per incontrare il governo ucraino. Lo comunica il portavoce capo, Eric Mamer, via social. Nella giornata di oggi sono previsti anche dei bilaterali tra i commissari e i ministri ucraini. Domani si terrà, sempre nella capitale, il summit Ue-Ucraina, cui partecipa anche il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel.

Danilov: “Guerra non durerà, Putin è in un angolo”

“La guerra non durerà cinque o dieci anni. Il mondo oggi è rapido. Nel 2024 ci saranno elezioni in molti Paesi, e la campagna elettorale inizierà già la prossima estate. Anche la nostra guerra parteciperà, in modo indiretto: voglio vedere coi miei occhi chi dirà di sostenere Putin, negli Usa o in Gran Bretagna o negli altri Paesi. E ci sono molti altri elementi che influiscono sulla guerra, e tutto quello che accade nel mondo è collegato: Putin si è chiuso da solo nell’angolo morto”. Lo ha spiegato il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa ucraino, Oleksiy Danilov, in un’intervista a Repubblica. Quanto a una eventuale nuova offensiva russa a un anno dall’inizio del conflitto. “Certamente sì, e sono evidenti. Ma siamo preparati – dice – sono sicuro che la decisione definitiva sarà presa all’ultimo. L’anno scorso la fase attiva dell’invasione iniziò il 22 febbraio, ma è scattata il 24. Dopo due giorni. Abbiamo le prove. Per questo siamo pronti a ogni scenario, sappiamo che tentano di depistarci”.

Usa: Boeing, megacontratto per gestione missili Minuteman =

La Boeing ha ottenuto un contratto da 1,6 miliardi di dollari per fornire supporto al sottosistema di guida per i missili balistici intercontinentali Minuteman III degli Stati Uniti. Lo ha fatto sapere il Pentagono. I lavori saranno eseguiti presso la Hill Air Force Base nello stato dello Utah e dovrebbero essere completati entro il 14 febbraio 2039, ha dichiarato il Dipartimento della Difesa in una nota. Il Minuteman III, in servizio da 50 anni, e’ un missile dotato di testata che puo’ trasportare una bomba nucleare in tempo di guerra. Il 7 settembre il Pentagono ha effettuato un test di routine del missile. L’operazione era stata annunciata in anticipo per evitare il riaccendersi delle tensioni con la Russia nel bel mezzo della sua guerra in Ucraina. Il missile disarmato e’ stato lanciato dalla base aerea di Vandenberg in California e ha percorso 4.200 miglia (6.760 chilometri) sul Pacifico prima di schiantarsi in mare vicino all’atollo di Kwajalein nelle Isole Marshall. Il Minuteman III e’ l’unico missile balistico intercontinentale (ICBM) lanciato a terra nell’arsenale nucleare degli Stati Uniti. E’ installato in silos di lancio distribuiti su tre basi militari americane, nel Wyoming, nel North Dakota e nel Montana, nel nord degli Stati Uniti.

Oggi Putin festeggia l’anniversario di Stalingrado

Il presidente russo Vladimir Putin presiederà oggi alle commemorazioni per celebrare l’80 anniversario della vittoria sovietica nella battaglia di Stalingrado, una delle più sanguinose della seconda guerra mondiale. Le celebrazioni, di alto profilo, che si terranno nella città meridionale di Volgograd arrivano mentre il Cremlino sta raccogliendo le forze per la sua offensiva in Ucraina, lanciata quasi un anno fa per “denazificare” il vicino, i cui soldati hanno combattuto al fianco della Russia contro la Germania nazista. Putin dovrebbe recarsi a Volgograd, precedentemente noto come Stalingrado, per prendere parte a una cerimonia di deposizione di ghirlande in un monumento ai caduti e parlare a un concerto, ha fatto sapere il Cremlino. La battaglia di Stalingrado durò più di sei mesi, terminando con la resa delle truppe tedesche il 2 febbraio 1943, dopo che furono uccise piu’ di un milione di persone

Zelensky: “Abbiamo bisogno di più armi per frenare l’invasione russa”

Nelle ultime ore si sono intensificati gli attacchi russi nelle regioni di Lungansk e Donetsk, nell’est del Paese, dove da giorni le truppe ucraine perdono territorio. E lo stesso presidente ucraino, Volodymyr Zelensky – che insiste sul fatto che ha bisogno di più armi per frenare l’invasione russa- nelle ultime ore ha riconosciuto che la situazione sul fronte orientale si è fatta “più difficile”. Il dettaglio delle incursioni russe è stato fornito dall Stato maggiore delle forze armate ucraine, nel suo consueto aggiornamento mattiniero. Le truppe russe hanno lanciato due attacchi missilistici, altri due attacchi aerei e un totale di 24 attacchi MLRS, con i droni, i velivoli senza pilota. I russi hanno attaccato con i missili le infrastrutture civili delle città di Slovyansk e Kramatorsk, località strategiche del Donetsk, una delle quattro regioni che la Russia ha annesso unilateralmente e che ancora non controlla del tutto. In quella stessa regione, e “nonostante le pesanti perdite (riportate dai russi), il nemico continua a compiere tentativi offensivi nelle zone di Lyman, Bakhmut, Avdiivka e Novopavlivka”, ha precisato lo Stato Maggiore ucraino. In particolare, “il nemico ha colpito le aree di Verkhniokamyanske, Spirne, Bilohorivka, Vesele, Bajmut, Ivanivske, Stupochky, Druzhba e Nuova York con carri armati e artiglieria”.

Media, per Pentagono riconquista Crimea è improbabile. Lo scrive Politico

È improbabile che le forze ucraine riescano a riconquistare la Crimea dalle truppe russe nel prossimo futuro: lo hanno detto quattro alti funzionari del Dipartimento della Difesa statunitense ai parlamentari della Commissione per i Servizi Armati della Camera in un briefing riservato. Lo riporta Politico. Non è chiaro cosa abbia spinto i funzionari a fare questa valutazione, ma secondo tre persone a conoscenza dei contenuti del briefing avvenuto giovedì il Pentagono non crede che l’Ucraina abbia attualmente – né l’avrà presto – la capacità di costringere le truppe russe alla ritirata dalla penisola che Mosca ha conquistato quasi 10 anni fa. Una quarta fonte ha detto che il briefing è stato più ambiguo, ma che la vittoria dell’Ucraina in un’offensiva per riprendere il territorio illegalmente annesso non è assicurata. Al briefing hanno partecipato tra gli altri la vice assistente del Segretario della Difesa per la Russia, l’Ucraina e l’Eurasia, Laura Cooper, e il tenente generale Douglas Sims, direttore delle operazioni dello Stato Maggiore.

Austin:”F16? Stiamo facendo il possibile per aiutarli”

“Siamo facendo tutto quello che possiamo per dare a Kiev le capacità di cui (le forze ucraine) hanno bisogno perché siano efficaci sul campo di battaglia nell’imminente, prevista controffensiva in primavera”: così il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, quando – nel corso della conferenza stampa a Manila, seguita all’accordo sulle basi filippine- gli è stato chiesto se gli Stati Uniti vogliano riconsiderare il loro “no” al trasferimento alle truppe di Kiev dei caccia F-16.

Grosso incendio nella notte a Sebastopoli in Crimea, morti sette dei costruttori della nuova autostrada russa di Kerch

Come riporta Novaya Gazeta – e viene confermato da una serie di altri giornali e siti indipendenti russi, da Baza a Sota – questa notte a Sebastopoli, Crimea, è scoppiato un grave incendio in un edificio residenziale a due piani in Neftyanaya Street, come è stato riferito anche dal Ministero delle situazioni di emergenza. A seguito dell’incendio, sette persone sono morte, almeno due sono state ricoverate in ospedale, riferiscono TASS e RIA Novosti. Nel condominio vivevano alcuni dei costruttori dell’autostrada federale “Tavrida”. L’area dell’incendio è stata di 200 metri quadrati. L’incendio è stato segnalato alle 2:19 e è stato estinto solo intorno alle 7:47. I soccorritori stanno smontando la struttura dell’edificio. Più di 100 lavoratori vivevano nel modulo dell’edificio. È stato avviato un procedimento penale, perché cosa abbia causato l’incendio non è specificato. L’autostrada Tavrida collega Kerch, Feodosia, Belogorsk, Simferopol, Bakhchisaray e Sebastopoli. Successivamente, si è deciso di costruire un altro tratto della strada Tavrida che porta da Sebastopoli alla città di Inkerman nel sud-ovest della Crimea.

Il mea culpa dell’ex comandante del Gruppo Wagner

Un ex comandante del gruppo di mercenari russi Wagner che si è rifugiato in Norvegia ha dichiarato a Reuters di volersi scusare per aver combattuto in Ucraina e di voler parlare per assicurare alla giustizia i responsabili delle atrocità commesse nel conflitto.

Combattimenti più aspri in Ucraina orientale

La situazione in prima linea nell’Ucraina orientale “si è inasprita”, mentre le forze russe spingono per conquistare il primo anniversario della loro invasione, il 24 febbraio, ha dichiarato il presidente Volodymyr Zelensky. Un missile russo ha distrutto un edificio di appartamenti nella città ucraina orientale di Kramatorsk nella tarda serata di mercoledì e almeno due persone sono state uccise e sette ferite, ha dichiarato il governatore regionale. Le forze russe stavano manovrando per cercare di circondare la città orientale di Bakhmut, dove le truppe stavano combattendo edificio per edificio per guadagnare appena 100 metri tra i costanti bombardamenti russi, un soldato di un’unità ucraina di volontari bielorussi ha detto dall’interno della città.

Oggi Putin a Volgograd festeggia l’anniversario di Stalingrado e il monumento di Stalin

Il presidente russo Vladimir Putin presiedera’ oggi alle commemorazioni per celebrare l’80 anniversario della vittoria sovietica nella battaglia di Stalingrado, una delle piu’ sanguinose della seconda guerra mondiale. Le celebrazioni, di alto profilo, che si terranno nella citta’ meridionale di Volgograd arrivano mentre il Cremlino sta raccogliendo le forze per la sua offensiva in Ucraina, lanciata quasi un anno fa per “denazificare” il vicino, i cui soldati hanno combattuto al fianco della Russia contro la Germania nazista. Putin dovrebbe recarsi a Volgograd, precedentemente noto come Stalingrado, per prendere parte a una cerimonia di deposizione di ghirlande in un monumento ai caduti e parlare a un concerto, ha fatto sapere il Cremlino.

Il ministro della Difesa ucraino: “I russi preparano l’offensiva per l’anniversario del 24 febbraio”

Per il ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, i russi «tenteranno un’offensiva attorno al 24 febbraio», giorno in cui cade il primo anniversario dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Intervistato dall’emittente francese BFM-TV, Reznikov ha aggiunto: «non sottovalutiamo il nostro nemico», i russi «hanno già mobilitato 500.000 soldati. Ufficialmente ne hanno annunciati 300.000 ma quando vediamo le truppe ai confini, secondo le nostre valutazioni sono molti di più».

Almeno tre i morti nell’attacco a Kramatorsk

Almeno tre persone sono state uccise e circa 20 ferite quando un missile russo si è abbattuto contro un condominio a Kramatorsk, nell’Ucraina orientale. «Tre persone sono state uccise e altre venti ferite» e «almeno otto condomini sono stati danneggiati, di cui uno completamente distrutto. Le persone potrebbero essere sotto le macerie», ha detto la polizia di Donetsk. «Più di un centinaio di agenti di polizia sono al lavoro sulla scena dell’attacco», ha aggiunto. I giornalisti dell’Afp hanno visto due corpi dove i soccorritori stavano ripulendo le macerie.

Riunione del Consiglio di sicurezza Onu il 24 febbraio

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà per parlare della situazione in Ucraina il 24 febbraio, giorno del primo anniversario dell’inizio della guerra. È quanto si evince dal programma provvisorio mensile del Consiglio, in cui si legge che la riunione sarà sul «mantenimento della pace e della sicurezza in Ucraina».

Zelensky: a Kramatorsk vittime civili, è terrorismo russo

A Kramatorsk «i terroristi russi hanno colpito la città con un missile balistico provocando vittime civili. Alcune persone sono ancora sotto le macerie. Nessun obiettivo se non il terrore». Così su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che aggiunge: «L’unico modo per fermare il terrorismo russo è sconfiggerlo» con «carri armati, jet da combattimento, missili a lungo raggio».

Kramatorsk. Russian terrorists have hit the city with a ballistic missile leading to civilian casualties. Some people are still under the rubble. No goal other than terror. The only way to stop Russian terrorism is to defeat it. By tanks. Fighter jets. Long-range missiles. pic.twitter.com/jYlltDDl1G

— Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) February 1, 2023

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