guerra-russia-ucraina,-007-di-londra:-“gran-parte-di-soledar-e-in-mano-russa”,-zelensky:-“la-terra-e-coperta-di-cadaveri-ma-resistiamo”.-il-pentagono:-“in-donbass-combattimenti-feroci,-bakhmut-devastata”

Guerra Russia-Ucraina, 007 di Londra: “Gran parte di Soledar è in mano russa”, Zelensky: “La terra è coperta di cadaveri ma resistiamo”. Il Pentagono: “In Donbass combattimenti feroci, Bakhmut devastata”

«La battaglia per il Donbass continua e sebbene gli occupanti abbiano ora concentrato i loro maggiori sforzi su Soledar, il risultato di questa difficile e prolungata battaglia sarà la liberazione di tutto il nostro Donbass». Lo ha detto il premier ucraino Volodomyr Zelensky, spiegando che i soldati ucraini resistono agli attacchi russi sempre più intensi a Bakhmut e Soledar, Kreminna e Svatov. «In quei luoghi – ha aggiunto – tutto è completamente distrutto, non c’è quasi più vita e l’intera terra sotto Soledar è ricoperta dai cadaveri». Il Cremlino chiama in causa l’Italia, mostrando le foto di «mine di fabbricazione italiana» disinnescate dai russi sul territorio ucraino, ma già nei giorni scorsi il ministro Crosetto aveva spiegato la fake news: «La foto dell’ambasciata russa in Italia – ribadisce – con mine italiane ipoteticamente disinnescate in Ucraina dimostra solo il “lungo” impatto delle armi (alcune in particolare), ma non c’entra con forniture militari recenti», come segnala anche la Campagna italiana per la messa al bando delle mine. Le forniture all’Ucraina di carri armati e altre armi, annunciate la scorsa settimana da diversi Paesi occidentali, non farebbero altro che «prolungare le sofferenze» degli ucraini e non «cambierebbero» gli equilibri di potere: così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. La scorsa settimana, Stati Uniti e Germania hanno dichiarato che avrebbero consegnato carri armati per la fanteria, mentre la Francia ha annunciato che avrebbe inviato carri armati leggeri a Kiev. Resta un rebus l’invio di armi all’Ucraina nel sesto pacchetto di aiuti che il Governo Meloni metterà a punto nelle prossime settimane. Intanto, il commissario per i diritti umani della Russia, Tatyana Moskalkova, ha in progetto di incontrare la sua controparte ucraina, Dmytro Lubinez, questa settimana in Turchia. L’incontro dovrebbe avvenire ai margini di un vertice a cui parteciperanno, da giovedì a sabato, rappresentanti per i diritti umani di diversi Paesi.

Il cardinale Zuppi: “Il dialogo unica via per fermare la guerra”

«Dobbiamo insistere in tutti i modi affinché si spinga verso il dialogo, è l’unico modo per terminare la guerra e porre fine a un conflitto terribile». Lo ha detto il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, ospite di Tv2000, in merito al conflitto in Ucraina. «Non essere riusciti a fare nemmeno tre giorni di tregua per il Natale – ha aggiunto – mi interroga molto». «La guerra – ha ribadito il card. Zuppi – è una vera distruzione umana. Dobbiamo insistere nella preghiera e spingere in tutti i modi possibili verso il dialogo». «La pace comincia dalle “scuole della pace” e dal combattere l’odio. Bisogna sentirsi parte di un popolo più grande. Tutti noi siamo artefici di pace e tutti possiamo contribuire al disinquinare un’area che è oggettivamente tanto carica di aggressività, violenza, pregiudizio e odio», ha concluso l’arcivescovo di Bologna.

Intelligence britannica: i russi controllano gran parte di Soledar

Truppe e unità russe della compagnia privata di mercenari, Wagner, controllano gran parte della città ucraina di Soledar, nella regione di Donetsk, secondo l’ultimo rapporto dell’intelligence britannica. Negli ultimi quattro giorni, le truppe russe e i mercenari della Wagner hanno compiuto «avanzate tattiche» in questa roccaforte strategica ucraina, dove secondo Londra hanno «probabilmente» già preso la maggior parte del controllo. Soledar si trova a circa 10 chilometri a Nord di Bakhmut, la cui conquista è uno dei principali obiettivi per Mosca, poiché il controllo di entrambe le città aprirebbe ai russi la strada per Kramatorsk e Sloviansk, le principali roccaforti ucraine nel Donbas. Nonostante l’avanzata della Russia, il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha detto ieri che le forze di Kiev stanno resistendo a Soledar.

Kiev: potenti esplosioni a Kherson, allerta a Odessa e Mykolaiv

Potenti esplosioni sono in corso a Kherson questa mattina: «Un altro bombardamento russo a Kherson. Attenzione, potrebbero esserci ripetuti arrivi di missili», ha scritto su Telegram il vicepresidente del Consiglio regionale di Yuriy Sobolevskyi, citato dai media locali. Intanto l’allarme aereo sta risuonando nelle regioni meridionali dell’Ucraina di Odessa e Mykolaiv.

Bombe russe su Kherson, Donetsk e Kharkiv, ieri 4 morti

Almeno quattro persone sono morte e altre 15 sono rimaste ferite negli attacchi russi di ieri nelle regioni ucraine di Kherson, Donetsk e Kharkiv: lo hanno reso noto le autorità locali, come riporta il Kyiv Independent. La regione di Kherson, ha reso noto il governatore Yaroslav Yanushevych, è stata colpita 46 volte con artiglieria, lanciarazzi multipli e carri armati: il bilancio è di due civili morti e altri due feriti. Da parte sua, il governatore del Donetsk, Pavlo Kyrylenko, ha annunciato che gli attacchi delle forze russe di ieri hanno provocato sei feriti, mentre nella regione di Kharkiv sono state segnalate due vittime e sette feriti.

Mosca: “Il conflitto in Ucraina è uno scontro tra Nato e Russia”

«Gli eventi in Ucraina non sono uno scontro tra Mosca e Kiev, questo è uno scontro militare tra la Nato, e soprattutto Stati Uniti e Inghilterra, e la Russia. Temendo il contatto diretto, gli istruttori della Nato stanno portando i ragazzi ucraini a morte certa. Con l’aiuto di un’operazione militare speciale, la Russia sta liberando le sue regioni dall’occupazione e deve porre fine al sanguinoso esperimento dell’Occidente per distruggere il fraterno popolo ucraino». Lo afferma il segretario del Consiglio di sicurezza russo Nikolai Patrushev, fedelissimo di Vladimir Putin, in un’intervista al giornale russo Argumenty i Fakty.

Kiev: la regione di Zaporizhzhia attaccata 600 volte da inizio anno

Le forze russe hanno attaccato la regione di Zaporizhzhia, nell’Ucraina meridionale, oltre 600 volte dall’inizio di quest’anno, provocando quattro morti e sette feriti: lo ha reso noto il capo dell’Amministrazione militare regionale, Oleksandr Starukh, come riporta Ukrinform. «Dall’inizio dell’anno ci sono stati più di 600 attacchi a città e paesi pacifici: quattro morti e sette feriti», ha affermato Starukh aggiungendo che ieri i russi hanno lanciato 91 attacchi nella regione, di cui 70 hanno preso di mira le infrastrutture civili in 19 villaggi. Starukh ha sottolineato che l’amministrazione filorussa sta cercando di vietare la circolazione della valuta ucraina (la grivna) nei territori occupati della regione. I russi hanno inoltre introdotto dei «pass» per i residenti, senza i quali è vietato muoversi tra i villaggi occupati.

I media ucraini: gli., Usa verso l’invio dei veicoli corazzati Stryker a Kyiv

Gli Stati Uniti stanno prendendo in considerazione l’invio di veicoli corazzati da combattimento Stryker in Ucraina in un imminente pacchetto di aiuti per aiutare Kiev a respingere un’attesa offensiva russa di primavera, secondo fonti vicine al dossier citate da Politico. La notizia segue l’annuncio della scorsa settimana dell’amministrazione Biden che invierà 50 veicoli da combattimento Bradley, un potente corazzato cingolato che trasporta un cannone automatico, una mitragliatrice e missili Tow. Secondo le fonti del quotidiano Usa, gli Stryker potrebbero far parte della prossima tranche di aiuti militari. L’amministrazione americana potrebbe annunciare il pacchetto, alla fine della prossima settimana, in concomitanza con la riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina in Germania.

Zelensky: i nostri soldati stanno resistendo a Bakhmut e Soledar

«La battaglia per il Donbass continua. E sebbene gli occupanti abbiano ora concentrato i loro maggiori sforzi su Soledar, il risultato di questa difficile e prolungata battaglia sarà la liberazione di tutto il nostro Donbass». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel consueto video discorso serale. «A Soledar abbiamo guadagnato tempo aggiuntivo e forze aggiuntive per l’Ucraina» ha spiegato Zelensky, aggiungendo che in quelle zone «tutto è completamente distrutto, non c’è quasi più vita. L’intera terra sotto Soledar è ricoperta dai cadaveri degli invasori».

Pentagono: in Donbass combattimenti feroci

Sebbene le linee del fronte tra invasori russi e difensori ucraini non siamo «cambiate molto», i combattimenti nella regione del Donbass «sono stati feroci». Lo riferisce un alto funzionario del Pentagono, sottolineando che i combattimenti nel settore di Bakhmut, nella regione di Donetsk hanno «devastato l’area con decine di migliaia di colpi di artiglieria». Nel Mar Nero si trovano tre navi da guerra russe in grado di lanciare missili da crociera Kalibr e lo spazio aereo sopra l’Ucraina rimane conteso.

Casa Bianca: aiuti a Kiev per il 2023 solidi come la roccia

«Solidi come la roccia». Così il consigliere per la Sicurezza Nazionale, Jake Sullivan, definisce gli aiuti finanziari e militari all’Ucraina già stanziati per il 2023, nonostante il cambio di maggioranza alla Camera, ora a guida a repubblicana. Rispondendo alle domande dei giornalisti durante la visita di Joe Biden in Messico, Sullivan ha ricordato che il Congresso ha già approvato 45 miliardi di dollari per l’Ucraina, una somma superiore ai 37 miliardi richiesti dalla Casa Bianca. Il nuovo Speaker della Camera, il repubblicano Kevin McCarthy, ha più volte ripetuto che la nuova maggioranza non firmerà assegni in bianco a Kiev e fatto capire che potrebbe bloccare l’approvazione di nuovi pacchetti di aiuti.

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