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Gianni Bortolaso e il suo “Un accordo stonato”

Un accordo stonato di Gianni Bortolaso
Un accordo stonato di Gianni Bortolaso

Gianni Bortolaso e il suo “Un accordo stonato”. L’autore racconta del suo libro che presenterà a breve a Casa Sanremo Writers.

Gianni Bortolaso e il suo “Un accordo stonato”. I dettagli.

Gianni Bortolaso, un veneto DOC selezionato per la vetrina letteraria di Casa Sanremo. Nella città dei fiori il 10 febbraio con il suo Un accordo stonato, per parlare di web e dei misteri e le concessioni del darl web. Quasi senza protezione, un luogo, non luogo, dove tutto è disponibile e accessibile.

Una moderna Lampada di Aladino per squarciare il velo: quello che ci aiuta potrebbe distruggerci?

L’autore fa parte della scuderia SBS Comunicazione (http://www.sbscomunicazione.it)

Un accordo stonato-Copertina libro di Gianni Bortolaso
Un accordo stonato-Copertina libro di Gianni Bortolaso

“Un accordo stonato” in breve:

Tratta di dark web, di facili opportunità, di cambiamenti nei rapporti di amicizia, ma soprattutto tratta della rovinosa corsa del protagonista nel baratro dell’isolamento e dell’incomprensione.

Nel rincorrere i suoi impulsi crede di essere in procinto di scalare una vetta, ma si renderà conto che stava facendo l’esatto opposto.

La storia si svolge nel periodo odierno della post-pandemia, se ne intravedono le tracce, sia negli oggetti che nei comportamenti delle persone: nel protagonista si manifesta nella convinzione che lui non ha bisogno di niente e di nessuno, ma tradisce questa certezza da subito, organizzando il suo funerale.

Con quell’atto del tutto scellerato vorrebbe dare conferma che anche gli altri vivono allo stesso modo, ma guardando bene risuona come un grido d’aiuto, tipico dell’età adolescenziale: la ricerca disperata di una conferma di essere importante, almeno per qualcuno.

“Gianni Bortolaso racconta cosa lo ha spinto a scrivere questo libro:

“Il concorso Il funerale che vorrei, innanzitutto, indetto da Argentodorato Editore e portato alla mia attenzione da un’amica.

Si è rivelato il contenitore adatto per riversare argomenti su cui mi stavo arrovellando da tempo: il dark web e il mercato del desiderio a cui stiamo andando velocemente incontro: desideri qualcosa? Se te lo puoi permettere allora l’avrai.

Mi si dice che è sempre stato così, Re e Imperatori hanno sempre potuto godere di questo privilegio, ma il pericolo sta proprio nel fatto che ora non è più prerogativa per pochi.

Se poi aggiungiamo l’egocentrismo smodato a cui propende il nostro sistema sociale quel che ne risulta non può che essere la ricetta per un disastro: basta leggere le notizie di cronaca per rendersene conto.

Comportamenti sempre più cinici e guidati dall’ingordigia, quando uno se lo può permettere: lo avrei fatto anch’io, si sente spesso commentare negli androni delle caffetterie.

Personalmente non mi sento esente da questo contesto, non so cosa farei se occupassi determinate posizioni e venissi tentato dall’arraffare. Siamo figli del nostro tempo, dobbiamo cominciare a capire che la libertà massima esige come bilanciamento maggiore responsabilità personale.”

Un breve estratto da “Un accordo stonato”:

E così ogni azione che aveva svolto in quei giorni sembrava preda di un inguaribile singhiozzo, fra guardare il telefono e fare qualsiasi cosa, per breve, brevissimo tempo, e poi tornare a controllare il telefono.

Aveva mangiato, con regolarità, non in orario, certo: non ricordava nemmeno quando l’avesse fatto l’ultima volta e cosa avesse mangiato, ma all’occorrenza preparava qualcosa; e aveva lavato i piatti, cosa che detestava fare, asciugandosi le mani di continuo, per prendere il telefono e controllare, mettendoci più del doppio del tempo.

E poi aveva messo ordine in giro, raddrizzando i mobili che erano andati a disallinearsi nell’ultimo suo rocambolesco malore;

aveva raccolto gli stracci sparsi un po’ ovunque, che ora stavano ammucchiati a ridosso della lavatrice, rimasta spenta per tutto il tempo: nello stendino non vi era ancora abbastanza spazio per accogliere una nuova infornata di generico tessuto da addobbo per passerella in esterno, tanto più che in esterno non aveva molte ragioni per cui andarci.

L’autore commenta:

“L’attenzione al telefonino rappresenta una delle malattie comportamentali più diffuse e sottovalutate del nostro tempo.

Oltre a questo il passaggio del libro evidenzia una spiccata tendenza sociopatica del protagonista che se coltivata quella sì potrebbe portare all’insorgenza di problemi ben maggiori.

Il fenomeno degli hikikomori, parola lontana da noi già per etimologia, è uno di quelli di cui si sente parlare troppo poco.

Identifica una sindrome di estremo isolamento volontario del soggetto che, complice anche la condizione dovuta alla pandemia, ha cominciato ad imperversare anche da noi.

Come già accaduto in passato si tende a tacere quando in famiglia si manifestano simili comportamenti, per vergogna, o per semplice inconsapevolezza, quando invece andrebbero presi molto seriamente.

Cominciare a parlarne, prendere confidenza con essi, è forse il passo più importante da fare ed è un po’ il compito che dovrebbe assolvere la letteratura, anche solo scherzandoci un po’ sopra.”

Dove trovare il libro “Un accordo stonato”:

https://argentodorato.it/negozio/un-accordo-stonato/

Gianni sui social:

https://www.instagram.com/el_contastorie/


Giorgia Cadenasso

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