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Genova, Ingegneria a Erzelli: Castellano attacca l’Università per le due fasi di cantiere

Genova – “Cari colleghi, vi ricordo che in un lungo pomeriggio del 31 marzo 2003 tantissimi di noi ci recammo dal Notaio Federico Cattanei in Piazza della Vittoria e costituimmo la Società Genova High Tech S.p.A. Se a quella stessa ora e giorno fosse nata una bambina o un bambino starebbe per finire la sua laurea triennale (in Ingegneria?) e si preparerebbe al corso magistrale e poi farebbe un anno di Erasmus per aprirsi all’Europa e al mondo”. Comincia così la lettera di protesta contro il rettore di Genova, Federico Delfino, del “papà” di Erzelli, Carlo Castellano, fondatore – insieme ad altri imprenditori e visionari – della società Genova Hight Tech a cui si deve la trasformazione della collina di Erzelli. E, pure, la progettazione della nuova Facoltà di Ingegneria il cui bando per la realizzazione del cosiddetto lotto B (i laboratori) sarà pubblicata entro il 31 marzo prossimo. 

Proprio la separazione dei lotti di costruzione è il tema dello scontro: al Forum sulla collina di Erzelli organizzato lo scorso 9 marzo da Il Secolo XIX, il professor Castellano aveva presentato a Delfino la sua idea di stoppare la gara che sta per partire per procedere a una sola gara per realizzare, in contemporanea, tutti gli edifici previsti dal progetto. Proposta declinata dal rettore che ha già tracciato la sua road map a partire, appunto, dalla costruzione dei laboratori. 

Così, nei giorni scorsi, Castellano ha inviato una lettera a tutti i 60 azionisti della società Ght, oggi presieduta da Giuseppe Bonomi, per protestare contro il rifiuto del rettore. E l’ha inviata per conoscenza anche agli organi di ateneo, il Senato Accademico e il Consiglio di amministrazione di via Balbi accompagnata da una mail di fuoco: “Mi sembra doveroso mettere a conoscenza del Senato Accademico, del Consiglio di amministrazione e dei Direttori di dipartimento, dell’email che ho inviato ai 60 azionisti di Ght”, scrive Castellano. 

“Il professor Federico Delfino, rettore dell’Università, ha confermato nei giorni scorsi la gravissima decisione di predisporre il bando di gara per la costruzione solo dei laboratori pur avendo a disposizione le risorse finanziarie per bandire una gara sull’intera facoltà di Ingegneria”, prosegue. La tesi di Castellano è questa: “Nell’autunno del 2006 l’allora rettore Gaetano Bignardi firmava l’accordo per il trasferimento e nel dicembre dello stesso anno il Parlamento stanziava i primi 75 milioni  di euro. Sono già passati 17 anni”. Da allora, il progetto è cresciuto “e i milioni sono diventati 300. Se l’Università vendesse gli edifici occupati e di proprietà ad Albaro, che verranno abbandonati per trasferirsi agli Erzelli, si potrebbe arrivare a circa 350 milioni. Ecco, il Rettore ha rifiutato questa proposta. Per usare un banale esempio è come se si decidesse di costruire una palestra e non l’intero edificio della scuola”. 

Da Ght, commenta l’amministratore delegato Giuseppe Bonomi: “Il professore ha ribadito la sua idea, noi restiamo spettatori (molto interessati) del percorso intrapreso dall’Università”.

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