Si è conclusa 2-0 sul campo del Parma la partita più insufficiente della stagione del Genoa. Sicuramente quella più negativa da quando è subentrato Alberto Gilardino, che ha perso la sua prima gara da allenatore rossoblù. Una manovra sterile che non ha creato alcun pericolo alla porta di Buffon, tanta confusione e pochissimo equilibrio.
Con la sconfitta della Reggina a Palermo il Grifone mantiene la seconda posizione in classifica. Ma il tecnico biellese, facendo mea culpa, ha espresso per la prima volta la sua insoddisfazione per ciò che ha visto in campo: “Più che non tirare in porta, parlo della prestazione in sé, indipendentemente dalla grande prova offerta dal Parma. Noi abbiamo fatto troppo poco. Responsabilità mia di questa sconfitta, perché evidentemente per come è andato soprattutto il primo tempo non sono entrato nella testa dei giocatori e così nel prepartita, sapendo che era una gara di questo tipo, impostata su duelli e seconde palle. Sembravamo un po’ lenti, compassati e in ritardo. Dovremo fare un’attenta valutazione della partita e pensare tra cinque giorni di ritornare nel nostro stadio e fare la partita che tutti vogliono”.
Un Genoa che ha preparato la partita per aspettare il Parma ma che poi, nel momento dove c’era bisogno di attaccare maggiormente, non è riuscito mai a proporsi con convinzione: “Ci hanno allungato un po’ troppo e c’è stato spazio soprattutto nelle imbucate di Vazquez o Bernabè. Il Parma ha fatto una delle sue migliori partite, intensa e importante”.
Ma il dispiacere più grande per Gilardino è uno: “Non abbiamo avuto una reazione e questa squadra ha sempre dimostrato, da quando ci sono io, anche sotto pressione, di averla. Dobbiamo ritrovarla velocemente. Si può incappare in momenti così durante la gara, ma bisogna avere la reazione giusta. Oggi non c’è stata e questa sconfitta va archiviata subito: fra cinque giorni si rigioca e coraggio e atteggiamento dobbiamo subito ritrovarli”.
