Due casi di brucellosi ovi-caprina sono stati rilevati in un allevamento genovese. Si tratta di una malattia infettiva a eziologia batterica, sostenuta da Brucella melitensis. E’ una zoonosi: l’uomo può contrarre la malattia attraverso il contatto con materiale biologico o animali infetti, per via aerogena (per categorie professionali a rischio) oppure attraverso l’ingestione di prodotti di origine animale contaminati.
Il focolaio, e il conseguente rischio per la salute pubblica ha spinto il sindaco a firmare un’ordinanza che prevede l’abbattimento, entro l’8 febbraio di due animali, un maschio e una femmina.
Nell’ordinanza il sindaco ordina inoltre di garantire l’isolamento degli animali infetti
identificati dai marchi auricolari da tutti gli animali della specie ovicaprina presenti
nell’allevamento, tutti posti sotto sequestro; che il latte degli animali positivi possa essere somministrato solo ad animali dello stesso stabilimento dopo essere stato trasformato per garantire l’inattivazione dell’agente patogeno, oppure che venga smaltito; che il letame, la paglia, i mangimi o altri materiali e sostanze venuti a contatto con gli animali positivi o con materiale contaminato debbano essere raccolti e smaltiti quanto prima o, immagazzinati in un luogo inaccessibile, trasformati e disinfettati con disinfettante di provata efficacia, al fine di ridurre a un livello accettabile il rischio di diffusione della malattia; che i feti, gli animali nati morti, gli animali morti a causa della malattia dopo la nascita e le placente debbano essere raccolti e distrutti sotto la sorveglianza di Personale Veterinario ASL3;
di effettuare la pulizia e la disinfezione, sotto la supervisione ufficiale di Personale Veterinario ASL, di materiali, sostanze, attrezzature utilizzate a fini di allevamento, attrezzature mediche e attrezzature utilizzate a fini di produzione che potrebbero essere state contaminate e degli indumenti utilizzati in stalla; di effettuare ripetute disinfezioni dei ricoveri in particolare dopo ogni parto o aborto.