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Enrico Bartolini – Mudec – Milano – Secolo d'Italia


15 Gen 2023 0:01 – di Redazione

Enrico Bartolini – Mudec
Via Tortona, 56 – 20144 Milano
Tel. 02/84293701
Sito Internet: www.enricobartolini.net

Tipologia: ricercata
Prezzi: menù degustazione 280/320€; alla carta: 3 piatti 200€, 4 piatti 240€
Chiusura: Domenica e Lunedì

OFFERTA
Non è necessario avere il pretesto di una mostra per provare il ristorante di Enrico Bartolini situato all’ultimo piano del Mudec, il Museo delle Culture sorto nell’area della ex Ansaldo su Via Tortona. Le sue “opere gastronomiche” valgono da sole il viaggio. Il menù è composto da due percorsi degustazione: in “Best Of”, proposto al prezzo di 280 euro per 8 portate, troviamo i migliori piatti dello chef che lo hanno reso celebre, mentre in “Mudec Experience”, 9 portate a 320 euro, i piatti più innovativi creati in base agli ingredienti di stagione. Chi invece non vuole cimentarsi con un percorso impegnativo, può sempre scegliere alla carta optando per 3 piatti a scelta a 200€ o 4 piatti a 240€, bevande escluse. Si comincia subito bene con i finger food gentilmente offerti – finta melanzana affumicata in brodo freddo di pompelmo, con scampo crudo e piccole sfere di rapa bianca, panino al vapore ripieno di erbette da “pucciare” nell’olio toscano impreziosito da una quenelle di zucca, tacos con granchio reale, sfoglia sottile con coratella di agnello e un finto rocher ripieno di foie gras con foglia dorata edibile a simulare il rivestimento del famoso cioccolatino. Il morbido cubotto di black code con foglia di shiso aromatizzato al limone, zenzero e bergamotto è il piacevole amuse bouche servito prima del nostro antipasto: un superbo carciofo alla brace con aglio nero e ragù di lumachine di terra accompagnato da una croccante e saporita tartelletta al midollo è da un’incisione di carciofo da bere tra un boccone e l’altro. Cottura perfetta per lo spaghetto fatto in casa e condito con ragù di calamaro, limone tostato, spruzzata di whisky e caviale, per un piatto che al primo morso sprigiona i sentori torbati, per poi lasciar emergere quelli agrumati e marini. Sono delle piccole opere d’arte (e di bontà) i ravioli “d’ape” con foie gras e miele, ripieni di anatra e serviti con due piccoli spiedini della stessa carne adagiati su aghi di pino che rilasciano il loro profumo balsamico. Il filetto di agnello lucano, dalle carni morbide e succose, magistralmente cotte alla griglia e tagliato al tavolo davanti al cliente, è stata l’ultima portata salata prima del dolce: una deliziosa mela annurca riprodotta nel piatto e ripiena di gelato al pain d’epices e pezzetti di mela, accompagnata da una piccola brioche siciliana farcita di granita alla calendula. Eccellente il caffè Indo del compianto Gianni Frasi, dalla crema compatta, e dall’aroma intenso e persistente.

AMBIENTE
Eleganza contemporanea per la bella sala che ospita il ristorante. Tavoli tondi ben distanziati, con lunghe tovaglie bianche che si impreziosiscono, a seconda delle portate, di belle stoviglie dal design moderno.

SERVIZIO
Professionale, cortese e giusto nei tempi.

Recensione a cura di: Milano de La Pecora Nera – ed. 2022 – www.lapecoranera.net

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