Servizi segreti, Consiglio di sicurezza nazionale, vecchie e nuove sfide. Dopo poco più di quindici anni dalla riforma introdotta con la legge 124, è tempo di una nuova normativa per l’Intelligence italiana? Su Formiche.net apriamo un dibattito pubblico e partecipato

Era il 2007 quando il Parlamento, all’unanimità, approvava la riforma del sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica con la legge 124. Silvio Berlusconi era il presidente del Consiglio. Gianni Letta l’Autorità delegata. Massimo D’Alema il presidente del Copasir. Gianni De Gennaro sarebbe presto diventato il primo direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza.

Da allora i parlamenti hanno approvato piccole modifiche tattiche alla legge, in parte anche snaturando il senso della riforma. Hanno riguardato, per citare i casi più recenti, la proroga dei vertici, la reazione in campo cyber, le operazioni sotto copertura e le intercettazioni.

I vertici di oggi – Giorgia Meloni, presidente del Consiglio; Alfredo Mantovano, autorità delegata; Lorenzo Guerini, presidente del Copasir; Elisabetta Belloni, direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza – hanno iniziato a ragionare se non sia maturo il tempo per una riforma organica. In via riservata (d’altra parte non poteva che essere così) Piazza Dante ha avviato una riflessione il cui esito sarà probabilmente visibile nei prossimi mesi.

Davanti alle nuove sfide e necessità, l’Italia non è l’unico Paese che sta ragionando sull’ammodernamento dell’intelligence e degli strumenti per la difesa della sicurezza nazionale: per esempio, il Regno Unito sta discutendo un nuovo National Security Bill e diversi esperti negli Stati Uniti stanno proponendo l’istituzione di una diciannovesima agenzia nella comunità dell’intelligence (chi la auspica per l’open source intelligence, chi nel dipartimento del Commercio). Il tutto, senza dimenticare l’importante ruolo pubblico che le agenzie britanniche e statunitensi hanno avuto prima e stanno avendo durante l’invasione russa dell’Ucraina.

Intanto, il dibattito pubblico è aperto. Nei giorni scorsi sono intervenuti su Formiche.net in merito all’ipotesi di creazione di un Consiglio per la sicurezza nazionale: il prefetto Adriano Soi, docente di Intelligence e sicurezza nazionale presso la Scuola di Scienze politiche “Cesare Alfieri” di Firenze; Elio Vito, già membro del Copasir; Giovanni Castellaneta, già consigliere diplomatico a Palazzo Chigi e ambasciatore negli Stati Uniti. Il tema è stato anche rilanciato sulle pagine di Repubblica con un editoriale del direttore Maurizio Molinari la scorsa settimana.

Anche nei prossimi giorni Formiche.net ospiterà interventi sul tema. Il tutto nella convinzione che il tema della sicurezza nazionale e dell’intelligence debba essere partecipato e che, anche alla luce dell’introduzione della cultura della sicurezza con la legge 124 del 2007, siano cruciali il dibattito e il confronto pubblico.