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Dybala bestia nera del Genoa. L

La missione era di quelle particolarmente proibitive e così il Genoa lascia l’Olimpico e la Coppa Italia a testa alta contro una Roma che legittima, pure nelle statistiche, il passaggio ai quarti con oltre 25 tiri verso la porta e una serie di oltre 15 calci d’angolo.

Eppure, per abbattere il muro genovese eretto con ordine e carattere da Alberto Gilardino con un’inedita difesa a tre serve non solo una formazione capitolina praticamente in assetto titolare, ma soprattutto un gioiello di un campione del mondo che trova il suo undicesimo centro in quindici gare contro i rossoblù: Paulo Dybala.

Soffrire quando necessario e sfruttare gli spazi quando concessi dai capitolini. Così l’aveva preparata il tecnico Gilardino e così è stato per il Vecchio Balordo, tanto che la gara si blocca dopo oltre un’ora di gioco mentre nel primo tempo le occasioni più ghiotte sono praticamente una per parte. Ai padroni di casa con Pellegrini bravo a staccarsi e calciare in girata colpendo però la traversa (33′) e pochi istanti dopo ai rossoblù con Sabelli sulla destra che mette dentro una palla coi giri contati per Yalcin, che però non inquadra nemmeno la porta a tu per tu con un Rui Patricio che chiude la prima frazione praticamente a guantoni bianchi.

Guanti che invece deve sporcare decisamente nel giro di pochi minuti in avvio di ripresa il collega genoano Martinez, sugli scudi prima con una parata vanificata dalla bandierina del signor Di Meo su Abraham, pescato in fuorigioco (48′), poi su Dybala mandando in angolo la stoccata da fuori area dell’ex Juve (52′). Argentino entrato al posto di Pellegrini che inizialmente si rivela più prezioso per la Roma nell’inibire le uscite dal basso palla al piede ben preparate del tecnico genoano, prima di salire in cattedra mettendo in mostra il meglio del suo repertorio personale per mandare in vantaggio i giallorossi (65′), poco prima graziati da una conclusione in contropiede di Coda tra le braccia del portiere lusitano (58′).

L’ultima mezz’ora entrambi i tecnici provano a cambiare, Mou per mantenere la sua squadra sulle spine, Gila per dare minuti a Criscito e tentare l’exploit mettendo dentro il centrocampo titolare (Strootman e Frendrup) e Aramu. Proprio all’ex Venezia capita l’occasione migliore nel finale di gara ma anche lui, come il collega Yalcin nel primo tempo, spara letteralmente alle stelle praticamente dal dischetto del rigore (88′).

IL TABELLINO

ROMA-GENOA 1-0
Reti: 65′ Dybala

ROMA (3-4-1-2): Rui Patricio; Mancini, Kumbulla, Ibanez; Zalewski (75′ Celik), Bove (61′ Cristante), Matic, El Shaarawy (62′ Spinazzola); Pellegrini (46′ Dyala); Zaniolo (87′ Tahirovic), Abraham.
A disposizione: Svilar, Boer; Smalling, Belotti, Shomurodov, Vina, Solbakken, Camara, Volpato.
Allenatore: J. Mourinho

GENOA (3-5-2: Martinez; Bani, Vogliacco, Dragusin; Sabelli, Galdames (75′ Aramu), Badelj (64′ Strootman), Sturaro (64′ Frendrup), Czyborra (63′ Criscito); Yalcin, Coda (75′ Puscas).
A disposizione: Semper, Agostino; Gudmundsson, Jagiello, Ilsanker, Matturro, Lipani.
Allenatore: A. Gilardino

Arbitro: Feliciani di Teramo

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